Arsenale greco di Siracusa

L'arsenale greco di Siracusa è una parte del porto piccolo, detto Lakkios, dove anticamente si fabbricavano e si riparavano le imbarcazioni. Per agevolare il lavoro potevano essere tirate in secco quando subivano delle avarie o per poter ristrutturare gli scafi.

Ricostruzione di un capannone dell'arsenale

Storia modifica

L'arsenale venne fatto costruire da Dionigi nel 404 a.C. quando divise l'isola di Ortigia dal resto della città mediante un muro difeso da alte e spesse torri e vi costruì un forte. Le fonti storiche raccontano che l'arsenale era uno dei più grandi dell'antichità:

«Dopo aver raccolto la quantità sufficiente di legname, Dionisio cominciò a costruire contemporaneamente più di duecento navi, a riparare le preesistenti centodieci; costruiva anche, intorno a quello che ora è chiamato porto ...centosessanta costosi capannoni, la maggior parte dei quali poteva accogliere due navi»

L'importanza che il tiranno aveva riservato per l'arsenale era tale da aver posto la propria residenza accanto a questa struttura. Nel corso dei secoli divenne il centro difensivo della marineria della città. Nel III secolo a.C. venne costruita da Ierone II, su progetto di Archimede la Siracosia, così grande che solo due porti riuscivano a contenerla: il Porto Grande di Siracusa e quello di Alessandria d'Egitto.

I resti archeologici modifica

L'antico Arsenale oggi è ubicato nei pressi del porto piccolo, tra l'ex tracciato ferroviario e la via Arsenale. Distante una cinquantina di metri dal mare a causa dell'avanzamento della linea di costa, ne resta l'ossatura basamentale scavata nella roccia e costituita da profondi incassi quadrangolari e da basi di pilastri per l'appoggio di macchine usate per tirare a secco le navi. Su di essi sorgevano grandi capannoni (neosoikoi) affiancati che proteggevano l'imbarcazione e le attrezzature.

«L'arsenale vien situato dal Mirabella dentro il Porto Maggiore principiando dalla parte di Sant'Antonio sino alla palude Lisimelia, chiamata oggi i Pantanelli. Il Bonanni la vuole fra quello spazio di lido ch'è tra Sant'Antonio o piuttosto alquanto più sopra verso ponente e tra il luogo chiamato Maleimposta; ma questo era occupato dalla rocca, e palazzo di Dionisio, né mai era di spazio per l'arsenale. Il Cluverio è di parere, che l'arsenale non poteva stare in tempo di guerra nell'accennato luogo dei Pantanelli per esser malsicuro, e per l'arie cattiva.
Diodoro parla del detto arsenale fatto da Dionisio, mentre si apparecchiava a muovere guerra contro i cartaginesi, di grandezza 160 stanze distante l'una dall'altra, E non bastando il siffatto arsenale ne fabbricò un altro [...]»

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica