Assimi Goïta

militare e politico maliano

Assimi Goïta (Bamako, 1983) è un militare e politico maliano, Presidente della giunta militare denominata Comitato nazionale per la salvezza del popolo e de facto capo di Stato del Mali fino al 25 settembre 2020. È salito al potere subentrando all'ex presidente Ibrahim Boubacar Keïta in seguito al colpo di Stato del 18 agosto 2020.[1] In seguito è ritornato al potere, al posto di Bah Ndaw, dopo il colpo di Stato del 24 maggio 2021. Da allora è stato dichiarato presidente del Mali ad interim.

Assimi Goïta
Assimi Goïta nel 2023

Presidente del Mali
ad interim
In carica
Inizio mandato26 maggio 2021
Capo del governoChoguel Kokalla Maïga (ad interim)
PredecessoreBah Ndaw (ad interim)

Presidente del Comitato nazionale per la salvezza del popolo del Mali
Durata mandato19 agosto 2020 –
25 settembre 2020
Capo del governoVacante
PredecessoreIbrahim Boubacar Keïta (come Presidente della Repubblica)
SuccessoreBah Ndaw (come Presidente della Repubblica ad interim)

Vicepresidente del Mali
Durata mandato25 settembre 2020 –
26 maggio 2021
PresidenteBah Ndaw

Dati generali
Partito politicoNational committee for the salvation of the people
ProfessioneMilitare
Assimi Goïta
Assimi Goïta nel 2021
NascitaBamako, 1983
Dati militari
Paese servitoBandiera del Mali Mali
Forza armata Forze armate maliane
GradoColonnello
GuerreGuerra in Mali
Crisi del Niger del 2023
Azionigolpe maliano del 2020
golpe maliano del 2021
Altre carichepolitico
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Biografia modifica

Assimi Goïta è nato nel 1983.[2] Figlio di un ufficiale delle forze armate del Mali,[3] è stato addestrato nelle accademie militari del Mali e ha frequentato in particolare il Prytanée militaire de Kati e la Combined Arms Military School di Koulikoro[4]. Goïta ha ricevuto addestramento da Stati Uniti d'America, Francia e Germania e ha lavorato con le forze speciali dell'esercito degli Stati Uniti d'America.[5]

Goïta ha servito come colonnello nel battaglione delle forze speciali autonome, l'unità delle forze speciali delle forze armate maliane.[6] È a capo delle forze speciali del Mali nel centro del paese con il grado di colonnello. Si trova quindi di fronte all'insurrezione jihadista in Mali.[7]

A seguito del colpo di Stato del 2020, Goïta diviene il leader del Comitato nazionale per la salvezza del popolo, un gruppo di ribelli che si sono impegnati a dare inizio a nuove elezioni per sostituire il presidente Ibrahim Boubacar Keïta.[8][9]

Il 25 settembre 2020, a seguito della nomina di Bah Ndaw a Presidente della Repubblica ad interim, Assimi Goïta viene nominato vicepresidente del Mali.[10]

Nel maggio del 2021, un nuovo colpo di Stato da parte di generali golpisti guidati da Assimi Goïta rimuove il presidente Bah Ndaw e il primo ministro Moctar Ouane, accusati di non aver consultato la leadership militare della transizione per la nomina di un nuovo governo. Di fatto, oggetto del contendere è stata la rimozione di due alti ufficiali tra i militari dietro il golpe di agosto 2020 dai ministeri di sicurezza interna e difesa.[11] Assimi Goïta si proclama contestualmente Presidente della Repubblica.[12]

Il golpe ha portato all'interruzione della cooperazione militare tra l'esercito maliano e Francia e Stati Uniti, che nel 2004 avevano spostato un contingente nel Sahel, assieme ad Estonia, Svezia e Repubblica Ceca nell'ambito dell'Operazione Barkhane a supporto degli stati membri del G5 Sahel.[13][14]

Il 20 luglio 2021 è oggetto di un attacco da parte di due uomini armati di coltello, mentre sta pregando presso la Grande Moschea di Bamako, durante le celebrazioni per la festa musulmana di Eid al-Adha.[15]

Note modifica

  1. ^ Colpo di Stato in Mali, il colonnello Assimi Goita capo della giunta militare, su tgcom24.mediaset.it, 19 agosto 2020. URL consultato il 16 settembre 2020 (archiviato il 16 settembre 2020).
  2. ^ (FR) Qui est Assimi Goïta, le chef de la junte au Mali, su malicanal.com, 23 agosto 2020. URL consultato il 16 settembre 2020 (archiviato il 16 settembre 2020).
  3. ^ (FR) Jeanne Richard, Qui est le colonel Assimi Goïta, à la tête de la junte militaire au Mali?, su rfi.fr, 21 agosto 2020. URL consultato il 16 settembre 2020 (archiviato il 16 settembre 2020).
  4. ^ (FR) Qui est le colonel Assimi Goita, nouvel homme fort du Mali après le putsch militaire?, su lexpress.fr, 20 agosto 2020. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 19 settembre 2020).
  5. ^ (EN) Danielle Paquette, Mali coup leader was trained by U.S. military, officers say, in The Washington Post, 21 agosto 2020. URL consultato il 16 settembre 2020 (archiviato il 22 agosto 2020).
  6. ^ (EN) In Mali, Colonel Assimi Goita is put in charge of the rebels, su tellerreport.com, 19 agosto 2020. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 26 agosto 2020).
  7. ^ (FR) Coup d'Etat au Mali: les pays voisins réclament le rétablissement d'IBK et envoient une délégation, su lepoint.fr, 20 agosto 2020. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 20 settembre 2020).
  8. ^ (EN) Mali Coup Leaders Pledge Democracy After Deposing President, su nytimes.com, 19 agosto 2020. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 1º settembre 2020).
  9. ^ (EN) Faizan Hashmi, Mali Rebels Choose Col. Assimi Goita As Leader - Reports, su urdupoint.com, 19 agosto 2020. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato il 20 settembre 2020).
  10. ^ (EN) Mali coup: Bah Ndaw sworn in as civilian leader, su bbc.com. URL consultato il 29 settembre 2020 (archiviato il 29 settembre 2020).
  11. ^ Mali: di golpe in golpe, su ISPI, 25 maggio 2021. URL consultato il 26 maggio 2021.
  12. ^ Mali: il capo della giunta militare si proclama presidente, su ansa.it, 27 maggio 2021. URL consultato il 27 maggio 2021.
  13. ^ La Francia ha sospeso la cooperazione militare con il Mali dopo il golpe del 24 maggio, su Il Post, 4 giugno 2021. URL consultato il 5 giugno 2021.
  14. ^ La Francia terminerà la sua missione militare nella regione africana del Sahel, su Il Post, 11 giugno 2021. URL consultato l'11 giugno 2021.
  15. ^ Mali: attaccato presidente ad interim nella Grande Moschea - Africa, su Agenzia ANSA, 20 luglio 2021. URL consultato il 20 luglio 2021.

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