Battaglia della foresta di Baduenna

battaglia nel 28 d.C. tra l'esercito romano guidato da Lucio Apronio e la tribù dei Frisi

La battaglia della foresta di Baduenna si svolse nell'anno 28 d.C. tra l'esercito romano guidato da Lucio Apronio e una coalizione di tribù dei Frisi.[1]

Battaglia della Foresta di Baduenna
parte delle Guerre romano-germaniche
Data28
LuogoForesta di Baduenna
EsitoVittoria pirrica romana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
una legione, ali e 5 coorti ausiliariesconosciuto
Perdite
sconosciuto
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Preludio alla battaglia modifica

I Frisi erano tributari dei Romani fin dai tempi di Druso (il tributo consisteva nella fornitura di pelli di bue per uso militare).[1] Tuttavia, Olennio, un primipilo incaricato dell'amministrazione dei Frisi, scelse pelli di bisonte.[1] Ciò portò notevole difficoltà ai Germani, poiché le foreste erano piene di bestie di grossa taglia, mentre il bestiame addomesticato era di piccole dimensioni.[1]

Nel 28 i Frisi provarono risentimento e decisero di catturare e crocifiggere i soldati incaricati di riscuotere il tributo; Olennio si nascose in un castello di nome Flevo, mentre un manipolo di cittadini e di alleati presidiò i litorali dell'Oceano.[1]

Forze in campo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito romano.

Apronio disponeva di distaccamenti di legionari e uomini scelti, ausiliari di fanteria e di cavalleria, richiamati dalla Germania superiore e affidati a Cetego Labeone, legato della Legio V Alaudae, oltre a cinque coorti leggere.[1]

Battaglia modifica

Lucio Apronio, governatore della Germania inferiore, richiamò quindi dalla provincia superiore distaccamenti di legionari e uomini scelti, ausiliari di fanteria e di cavalleria, i quali discesero il corso del Reno lanciandosi contro i nemici.[1] Inoltre, rinforzò i più vicini estuari con terrapieni e ponti per il traghettamento delle truppe pesanti e, trovati dei guadi, diede ordine all'ala dei Canninefati e alla fanteria germanica di circondare il nemico alle spalle.[1]

Tuttavia, i Frisi riuscirono a respingere le truppe ausiliarie e i cavalieri delle legioni.[1] Per questo, furono inviate tre coorti leggere, poi ancora due e delle ali di cavalleria, senza aggiungere sostegno ai combattenti.[1] Apronio affidò le rimanenti truppe ausiliarie a Cetego Labeone, legato della Legio V Alaudae.[1]

Durante un'aspra battaglia, la quinta legione riuscì a respingere i Frisi mettendo in salvo le coorti e le ali, perdendo tuttavia novecento legionari e un manipolo di quattrocento soldati che decisero di suicidarsi dopo aver occupato la villa di Cruptorige.[1]

Conseguenze modifica

Al termine della battaglia rimasero uccisi novecento romani presso la foresta di Baduenna e un manipolo di quattrocento legionari.[1] Tacito riporta che:

(LA)

«74. [1] Clarum inde inter Germanos Frisium nomen, dissimulante Tiberio damna, ne cui bellum permitteret. Neque senatus in eo cura, an imperii extrema dehonestarentur: pavor internus occupaverat animos, cui remedium adulatione quaerebatur.»

(IT)

«74. [1] Da allora il nome dei Frisii divenne famoso fra i Germani, mentre Tiberio cercava di nascondere la gravità delle perdite, per non affidare ad alcuno il comando in quella guerra. Né il senato si dava pensiero se la parte estrema dell'impero subisse umiliazioni: il timore per la situazione interna aveva assorbito l’attenzione, e se ne cercava il rimedio nell'adulazione.»

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m TacitoAnnales, IV, 72-74.

Bibliografia modifica

Fonti antiche