Biagio Aldimari

giurista italiano

Biagio Aldimari (o Altomare)[1], noto anche con lo pseudonimo di Tobia Almagiore (Napoli, 16301713), è stato un giurista italiano.

Ritratto di Biagio Aldimari tratto dalla sua opera Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere

Biografia modifica

 
Stemma della famiglia Aldimari

Dopo aver conseguito il dottorato, Biagio Aldimari divenne avvocato e poi uditore generale dell'esercito presso il Castel Nuovo di Napoli. In seguito fu nominato consigliere della Regia Camera della Sommaria e alcuni anni dopo anche del Sacro Regio Consiglio.

La sua abitazione era luogo di ritrovo per gli intellettuali dell'epoca, in particolare per i membri della Società degli Spensierati di Rossano, cui Biagio apparteneva.

 
Frontespizio del Tractatus de nullitatibus, 1701 (Fondazione Mansutti, Milano)

Tra le sue opere si ricordano le Memorie historiche di diverse famiglie nobili, così napoletane, come forastiere e l'Historia genealogica della famiglia Carafa, entrambi trattati in tre libri sulle famiglie nobili del Regno di Napoli, le Pragmaticæ, edicta, decreta, regiaeque sanctiones Regni Neapolitani, il Tractatus de nullitatibus, nel quale l'autore affronta soprattutto il tema delle questioni morali legate all'assicurazione, l'Emendazione della Critica di Roberto Lanza, cioè di Domenico Confuorto, a due principali luoghi dell'Istoria della famiglia Carafa e la Raccolta di varie notitie historiche, non meno appartenenti all'Historia del Svmmonte, scritta sotto lo pseudonimo di Tobia Almagiore, che si rifà all'opera Dell'historia della città, e Regno di Napoli di Giovanni Antonio Summonte[2].

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Fondazione Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, a cura di Marina Bonomelli, schede bibliografiche di Claudia Di Battista, note critiche di Francesco Mansutti, Milano, Electa, 2011, ISBN non esistente.
  • Lorenzo Giustiniani, La biblioteca storica, e topografica del Regno di Napoli, Napoli, Vincenzo Orsini, 1793, ISBN non esistente.

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