Dalophis imberbis

specie di pesce
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Il Dalophis imberbis, noto come biscia di mare o biscia di mare mezzana in italiano, è un pesce osseo marino della famiglia Ophichthidae.

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Dalophis imberbis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Neopterygii
Infraclasse Teleostei
Superordine Elopomorpha
Ordine Anguilliformes
Sottordine Congroidei
Famiglia Ophichthidae
Genere Dalophis
Specie D. imberbis
Nomenclatura binomiale
Dalophis imberbis
Delaroche, 1809
Sinonimi

Caecula imberbis (Delaroche, 1809)
Dalophis bimaculata (Rafinesque, 1810)
Dalophis serpa (Rafinesque, 1810)
Ophichthys imberbis (Delaroche, 1809)
Pterurus flexuosus (Rafinesque, 1810)
Sphagebranchus imberbis (Delaroche, 1809)
Sphagebranchus oculatus (Risso, 1827)
(fonti: FishBase e WoRMS)

Distribuzione e habitat modifica

Questa specie è presente nel mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico orientale tra il golfo di Guascogna e le coste dell'Africa tropicale. È presente in tutti i mari italiani ma non comune.

È un pesce bentonico che vive su fondi sabbiosi o fangosi del piano infralitorale o del piano circalitorale superiore, a profondità non superiori a 100 metri ma raramente molto vicino alla costa.

Descrizione modifica

Questo pesce, molto simile ad Apterichtus caecus e ad Apterichtus anguiformis ha un aspetto complessivamente vermiforme, con pinne molto ridotte. Le pinne ventrali e la pinna caudale sono assenti, le pinne pettorali molto piccole e talvolta assenti, le pinne dorsale ed pinna anale lunghe ma molto basse e di forma più simile ad una cresta che ad una vera pinna. L'occhio è piccolissimo e ricoperto dalla pelle, la bocca è ampia e supera l'occhio. La punta della mandibola a bocca chiusa supera l'occhio (differenza dai due Apterichtus mediterranei). Le aperture branchiali sono piccole, poste molto in basso. Il corpo è molto sottile ed è viscido a causa del muco che il pesce produce in abbondanza.

La colorazione è grigiastra violacea negli adulti (che possono essere o meno cosparsi di punti scuri) e rorata giallastra nei giovanili.

La taglia può eccezionalmente superare il metro ma di solito non supera i 50–60 cm.

Biologia modifica

È una specie notturna che passa quasi tutto il tempo infossata nei sedimenti da cui emerge solo la testa.

Alimentazione modifica

Carnivora, si ciba di pesciolini ed invertebrati.

Riproduzione modifica

Le uova e le larve sono pelagiche e si trovano in superficie alla fine dell'estate. La larva è un leptocefalo.

Pesca modifica

Si cattura per caso con reti a strascico, palamiti o lenze a bolentino. La sua cattura non è gradita ai pescatori perché imbroglia inestricabilmente le lenze e morde ferocemente le mani (pur essendo del tutto innocua), mentre le sue carni, seppur commestibili, non hanno alcun valore commerciale.

Tassonomia modifica

Nota in passato con il sinonimo di Caecula imberbis.

Bibliografia modifica

  • Tortonese E. Osteichthyes, Calderini, 1975
  • Costa F. Atlante dei pesci dei mari italiani, Mursia, 1991 ISBN 8842510033
  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 888039472X

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