Busto di Bellona

scultura di Jean-Léon Gérôme

Il Busto di Bellona (Buste de Bellone) è una scultura policroma realizzata in materiali diversi dall'artista francese Jean-Léon Gérôme. Ne esistono varie versioni, realizzate in materiali diversi tra il 1892 circa e il 1899 circa.[1]

Busto di Bellona
Una versione in bronzo conservata a Vesoul
AutoreJean-Léon Gérôme
Data1899 circa
Materialemateriali diversi
Dimensioni87×47×30 cm
UbicazioneMuseo Georges Garret, Vesoul

«Nel salon del 1872, oltre a Galatea e Pigmalione, gruppo in marmo, una Bellona in avorio e bronzo, che, secondo il suo concetto, avrebbe dovuto riprodurre il tipo della statuaria criselefantina quale la intendevano gli antichi. Ma, veramente, se un tale tentativo arcaico sorprese molti, non sedusse alcuno.»

Jean-Léon Gérôme realizzò varie sculture nella seconda metà del diciannovesimo secolo, inclusa una a grandezza naturale che ritrae la dea Bellona, della quale esistono varie riduzioni sotto forma di busto. Una primissima versione dell'opera, infatti, risale al 1872.[3][2]

Un gesso preparatorio dell'opera venne realizzato nel 1892.[4] Al Salone di quell'anno l'opera venne criticata per la bocca aperta che ricordava "le gengive e i denti con le mascelle sollevate delle vetrine del dentista".[1] Una versione in bronzo del busto di Bellona venne realizzata nel 1899 circa.

Dal 15 giugno al 12 settembre del 2010, l'opera venne inviata negli Stati Uniti per essere esposta al museo Getty di Los Angeles. In seguito venne esposta al museo d'Orsay di Parigi dal 18 ottobre del 2010 al 23 gennaio del 2011.[5]

Descrizione

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Gérôme nel 1891-1892 circa mentre scolpisce la versione a figura intera nel suo studio, situato al numero 6 di rue de Bruxelles, a Parigi.

La statua ritrae Bellona, una dea della guerra della mitologia romana. Si tratta di una divinità la cui origine è incerta, che talvolta viene considerata la moglie o la sorella di Marte. La guerriera indossa un elmo e una corazza (simile all'egida di Minerva) e spalanca la bocca, emettendo un urlo.

Il busto è composto da materiali diversi. In effetti, si nota la presenza del bronzo, del bronzo dorato, del gesso dipinto, del legno policromo, della porcellana e del vetro. La versione enea conservata al museo Georges Garret di Vesoul è alta 87 centimetri, larga 47 e la profondità è di 30 centimetri.

Nella galleria d'arte di Hamilton, nella provincia canadese dell'Ontario, si conserva una statua policroma a figura intera su questo soggetto, che ritrae la dea mentre alza una spada con la mano destra e impugna uno scudo con la sinistra.[6] A fare eco al suo grido di battaglia è un cobra situato ai suoi piedi che spalanca le fauci minacciosamente.[6] Il braccio sinistro e la testa sono frutto di un restauro.[6]

  1. ^ a b (FR) Galeries nationales du Grand Palais e Collectif, La sculpture française au XIXe siècle: Galeries nationales du Grand Palais, Paris, 10 avril-28 juillet 1986, FeniXX, 1º gennaio 1986, pp. 153-154, ISBN 978-2-7118-7666-2. URL consultato il 1º luglio 2024.
  2. ^ a b Emporium: rivista mensile illustrata d'arte, letteratura, science e varieta, Istituto italiano d'arti graphiche., 1904, p. 166. URL consultato il 1º luglio 2024.
  3. ^ Alberto Riccoboni, Roma nell'arte: la scultura nell'evo moderno; dal quattrocento ad oggi; con 513 illustrazioni e 11 tavole fuori testo, Casa Editrice Mediterranea, 1942, p. 485. URL consultato il 1º luglio 2024.
  4. ^ (FR) Axelle Davadie, Édouard Papet e Nathalie Pingaud, La Corinthe de J.-L. Gérôme, reconstitution ou libre imitation de la polychromie grecque antique ?, in Technè. La science au service de l’histoire de l’art et de la préservation des biens culturels, n. 40, 26 novembre 2014, pp. 123–131, DOI:10.4000/techne.3935. URL consultato il 1º luglio 2024.
  5. ^ (FR) Vesoul: 4 oeuvres de Gérôme exposées au musée Getty de Los Angeles, su www.estrepublicain.fr. URL consultato il 1º luglio 2024.
  6. ^ a b c (EN) Bellona Beheaded: Art, Theft, and the Rebirth of a Monument, su Art Gallery of Hamilton, 3 settembre 2015. URL consultato il 1º luglio 2024.

Bibliografia

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  • (FR) Gerald Ackerman, Jean-Léon Gérôme, ACR, Courbevoie, 2000.

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