Cannonau
Il Cannonau (altrimenti detto Cannonao)[1][2], chiamato Tai Rosso in Veneto, Garnacha in spagnolo, Grenache in francese, è il vitigno a bacca nera più diffuso in Sardegna.
Cannonau | |
---|---|
Grappolo di Cannonau | |
Dettagli | |
Sinonimi | Alicante N., Tocai Rosso N., Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Cannonao, Gamay (ai soli fini della designazione dei vini DO e IGT della Provincia di Perugia) |
Paese di origine | Italia |
Colore | bacca nera |
Italia | |
Regioni di coltivazione | Sardegna Abruzzo |
DOC | Cannonau di Sardegna Mandrolisai |
IGT | Barbagia Colli del Limbara Isola dei Nauraghi Marmilla Nurra Ogliastra Parteolla Planargia Provincia di Nuoro Romangia Sibiola Tharros Trexenta Valle del Tirso Valli di Porto Pino |
Spagna | |
Francia | |
Ampelografia | |
Caratteristiche della foglia | Media, orbicolare, reniforme, pentalobata o trilobata |
Caratteristiche del grappolo | Medio, cilindrico o conico |
Caratteristiche dell'acino | Sferoidali |
Degustazione | |
http://catalogoviti.politicheagricole.it/result.php?codice=051 |
La coltivazione di questo vitigno è diffusa in tutta l'isola ma concentrata nelle zone più centrali del territorio.
Fino a poco tempo fa non se ne conosceva con certezza l'origine e la maggior parte degli esperti lo riteneva importato dalla penisola iberica. Tuttavia recenti studi[3] hanno dimostrato la sua endemicità, infatti resti di vinaccioli risalenti a 3200 anni fa sono stati ritrovati in diverse zone dell'isola (ad esempio a Sa Osa – nella valle del Tirso, sulle colline di Sardara – a nord di Cagliari, a Villanovafranca e nel villaggio nuragico Duos Nuraghes di Borore in provincia di Nuoro), tale fatto fa ritenere il Cannonau come il vino più antico del Bacino del Mediterraneo.
Il risultato di analisi già condotte da laboratori spagnoli hanno dimostrato che il Cannonau, che si riteneva "fosse stato importato nel 1400 dalla Spagna, ha in realtà origini autoctone". (Informazione tratta dal sito del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali).
Sinonimi ammessi in Italia: Alicante N., Tai rosso N., Garnacha Tinta, Granaccia, Grenache, Gamay del Trasimeno o Gamay Perugino[4].
Storia
modificaI recenti ritrovamenti di antichi vinaccioli di Cannonau in vari siti archeologici della Sardegna hanno permesso di riscrivere parte della storia dell'origine della domesticazione della vite in Italia e nel Mediterraneo.
Da ultimo, in occasione degli scavi condotti nel 2002 a Borore nel sito archeologico di Duos Nuraghes, sono stati rinvenuti centinaia di vinaccioli di vite (i semi contenuti in un acino d'uva), antichissimi, carbonizzati dal tempo, databili intorno al 1200 avanti Cristo, 3.200 anni fa. Questa scoperta - che ha portato alla ribalta nazionale il sito di Duos Nuraghes - oltre a dimostrare che le popolazioni nuragiche coltivavano la vite e producevano vino, ha permesso di capire che il "Cannonau sardo, che fino ad oggi si pensava fosse stato importato dalla Spagna, è di una varietà diversa da quella iberica e potrebbe essere viceversa originario della Sardegna,[5][6] ed esportato quindi in Spagna, seguendo l'irradiazione primaria dell'agricoltura, proveniente dalla Mezzaluna fertile.
La teoria storica ufficiale fino alle recenti scoperte sui vinaccioli sardi raccontava che la domesticazione della vite, nata nell'area del Caucaso e della Mesopotamia, venne trasferita progressivamente in Anatolia e in Egitto, da qui nelle isole egee, in Grecia e nel resto dell'Europa, infine grazie ai Fenici arrivò nel Mediterraneo Occidentale e in Sardegna. Oggi, con le recenti scoperte archeologiche, si può affermare con certezza che con l'arrivo dei Fenici, in Sardegna la coltivazione e domesticazione della Vitis vinifera era già conosciuta.[7]
Dalle uve Cannonau si produce prevalentemente il vino DOC Cannonau di Sardegna.
Note
modifica- ^ Notizia del 12 dicembre 2007, su regione.sardegna.it. URL consultato il 14 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).«"l'utilizzo del vitigno Cannonau, nonché del sinonimo Cannonao, è riservato all'esclusiva designazione e presentazione dei vini Doc e Docg della Regione Sardegna"»
- ^ Sinonimi in scheda ampelografica MIPAAF
- ^ Al convegno Coldiretti in Expo presentati gli acini e i vinaccioli del 1200 A.C. - Federazione Coldiretti Sardegna, su sardegna.coldiretti.it, 9 settembre 2015. URL consultato l'8 giugno 2018.
- ^ scheda del Cannonau, su catalogoviti.politicheagricole.it, MIPAAF, 30.01.15.
- ^ Il cannonau? È nato a Borore | La Nuova Sardegna, su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 27 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2014).
- ^ «Il cannonau è il vino più antico del Mediterraneo» | Il Corriere della Sera
- ^ Sebastiano Ghisu, Borore Arcaica: domos, dolmen, muraglie e una breve storia del popolo dei nuraghi, 2010, Dolianova.
Bibliografia
modifica- Enzo Biondo (a cura di), Cannonau : mito mediterraneo : la Sardegna è la sua patria d'origine, illustrazioni di Mario Sollai, Cagliari, SVISA, 2012, ISBN 9788890282881, LCCN 2012386366.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cannonau
Collegamenti esterni
modifica- sardegnaagricoltura.it - Disciplinare Cannonau, su sardegnaagricoltura.it.
- sardegnaagricoltura.it - Vini a denominazione, su sardegnaagricoltura.it.
- sardegnaagricoltura.it - Vini di Sardegna, su sardegnaagricoltura.it.
- Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Il vino più antico del Mediterraneo [collegamento interrotto], su aiol.it.
- Corriere della Sera - Cannonau..il vino più antico del mondo?, su archiviostorico.corriere.it.
- L'Unione Sarda - Archeologia - Trovati semi di uva e fico nel Tirso, su unionesarda.ilsole24ore.com. URL consultato il 2 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2009).
- La Città del Vino nuragica scoperta nella Valle del Tirso [collegamento interrotto], su consorziouno.it.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 63569 · LCCN (EN) sh2016002676 · J9U (EN, HE) 987007402017205171 |
---|