Cantiga de escarnio

sottogenere satirico della lirica galiziano-portoghese medievale
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La cantiga de escarnio[1] e maldizer è un sottogenere satirico della lirica galiziano-portoghese medievale, derivato dal sirventés[2] provenzale. Questo sottogenere fa parte del periodo letterario chiamato trovadorismo[3], che nel Portogallo trova espressione tra gli anni 1189 (o 1198?) e il 1385.

Il re Alfonso X, il Saggio, scrisse cantigas satiriche: Fui eu poer a mao, n´outro dia a ua soldadeira no conon

Il corpus lirico galiziano-portoghese annovera all'incirca 430 testi di questo genere.

Dapprincipio, esisteva una distinzione tra le cantigas de escarnio (che utilizzano sottintesi e parole occulte) e quelle de maldizer (maledire), nelle quali il poeta esprime in modo ben chiaro i suoi insulti. Tuttavia, nei canzonieri di solito non si distinguono le due[4].

In quanto alla metrica, si utilizzano le stesse convenzioni delle cantigas de amor.

Esistono tre tipi:

a) Satira letteraria.

b) Satira politica e morale: tra i cui autori emergono Martim Moixa, Pero da Ponte e Airas Nunes

c) Satira personale.

In alcuni casi, le cantigas de escarnio mostrano le tensioni[5] esistenti tra i trovatori, generalmente appartenenti alla nobiltà, e i giullari e menestrelli, di bassa estrazione sociale.

A questo genere appartiene il documento letterario più antico di quelli conosciuti in lingua galiziana o portoghese, la cantiga Ora faz ost'o senhor de Navarra di Johan Soares de Paiva, nato nel 1141.

Significato

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Il realismo - che converte queste cantigas in composizioni di importantissimo valore sociologico (in cui appaiono raffigurati personaggi di tutte le classi sociali medievali) e linguistico (il trovatore è libero dalla rigorosa subordinazione ai convenzionalismi poetici e parla con naturalezza) - contrasta con l'idealismo delle tante composizioni galiziano-portoghesi. Questo confronto, questa duplice tendenza, il divino da una parte e l'umano e pagano dall'altra, è caratteristica dell'uomo medievale, tante volte qualificato come un demone capace di coniugare in sé stesso il più complesso idealismo e il più perfetto realismo.

Cantigas de Escárnio

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Le cantigas de escárnio utilizzano la satira indiretta per raggiungere la persona presa di mira. Si fa uso dell'ironia e di espressioni con doppio senso, e l'obiettivo non è mai essere identificato, come in questo esempio di cantiga di Pero Garcia Burgalês:

(PT)

«Rei queimado morreu con amor
Em seus cantares por Santa Maria
por ua dona que gran bem queria
e por se meter por mais trovador
porque lh'ela non quis [o] benfazer
fez-s'el en seus cantares morrer
mas ressurgiu depois ao tercer dia!...
»

(IT)

«Re bruciato morì con amore.
nei suoi canti per Santa Maria
per sua sposa che gran ben voleva
e per farsi più trovatore,
perché lui non voleva ben farle
si fece nei suoi canti morire
ma per risorgere il terzo giorno! ...[6]
»

Cantigas de Maldizer

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L'uso di espressioni turpi è frequente, con la chiara intenzione di calunniare il satirizzato, come nella cantiga di João Garcia de Guilhade:

Ai, dona fea, foste-vos queixar
que vos nunca louv[o] em meu cantar;
mais ora quero fazer um cantar
em que vos loarei toda via;
e vedes como vos quero loar:
dona fea, velha e sandia!...
(...)[6]
  1. ^ o de escarnho, in galiziano-portoghese)
  2. ^ Il sottogenere cantiga de escarnio e maldezir comprende sia sirventesi morali e politici, satire letterarie e calunnie personali, che tenzoni, prantos e parodie; in breve, i testi che non riguardano la cantiga de amigo e la cantiga de amor.
  3. ^ Il trobadorismo galiziano-portoghese ha perfezionato una canzone satirica, a cui si dava il nome di sirventés che, arrivata in Galizia influenzerà i suoi trobadores per cui questi, appoggiandosi forse a una tradizione satirica autoctona trasmessa oralmente e anteriore al sodalizio con le forme occitaniche, creeranno un nuovo modo di trobar: la cantiga de escarnho e maldizer
  4. ^ L'anonima Arte de trobar suddivide le cantigas de escarnio dalle cantigas de maldizer:

    «Cantigas d´escarneo som aquelas que os trobadores fazen querendo dizer mal d´alguen en elas, e dizen-lho per palavras cubertas que ajan dous entendymentos pera lhe-lo non entenderen... ligeyramente; e estas palavras chaman os clerigus hequivocatio. E estas cantigas se poden fazer outrosy de meestria ou de rrefran»

    «Cantigas de maldizer son aquelas que fazen os trobadores [...] descubertamente. En elas entran palavras que queren dizer mal e non aver outro entendimento senon aquel que queren dizer chaamente»

    In sintesi, nelle cantigas de escarnio vi sono doppi sensi e allusioni indirette, mentre in quelle di maldizer la cattiva intenzione e le allusioni esplicite sono la sua caratteristica essenziale. Attualmente gli studiosi della lirica medievale galiziano-portoghese tendono a studiarle nel loro insieme.

  5. ^ La principale caratteristica delle cantigas è una critica o satira rivolta a una persona reale, abbastanza vicina o della stessa cerchia sociale del trovatore. Rappresentano grande interesse storico, poiché sono racconti veritieri dei costumi e vizi, principalmente della corte, ma anche degli stessi giullari e menestrelli.
  6. ^ a b Vedi sezioni Altri progetti

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