Carlo Girelli (Brescia, 1730Brescia, 1816) è stato un religioso e poeta italiano.

Biografia modifica

Nato a Brescia da famiglia nobile, fu canonico della Collegiata dei Santi Nazaro e Celso[1].

Membro dell'Accademia degli Erranti[2], nella sua vita si dedicò principalmente alla poesia d'occasione, scrivendo in italiano e in lombardo nella sua variante bresciana. Delle sue opere a noi pervenuteci possiamo ricordare Dialogo contro la moda alla ghigliottina, in cui si scaglia contro la Rivoluzione francese.

«Bèta - Me go ést andando a messa
A vignì che dènt en Bressa
De le siure al töt sgolade
Senza tresse e sparpaiade
...»

È anche annoverato tra i membri dell'Accademia dei Ricoverati di Padova[3]

Girelli è citato nella Antologia della poesia nelle lingue e nei dialetti lombardi dal Medioevo al XX secolo, pubblicata nel 2006 da Libri Scheiwiller e considerata una pietra miliare relativamente ai dialetti lombardi.[4]

Note modifica

  1. ^ Guerrini, Paolo: Appunti: su argomenti diversi : curiosità linguistiche e dialettali, tradizioni e feste, folclore nomi e luoghi, notizie e personaggi di storia e cronaca, Edizioni del Moretto, 1987, pag.47
  2. ^ Peroni, Vincenzo: Biblioteca Bresciana, Tipografia Niccolò Bettoni, 1818, pag.124
  3. ^ p. XCVIII, Saggi Scientifici e Litterari dell'Accademia di Padova, Padova, 1779
  4. ^ Severina Donati de Conti, Historia et Imago Cremae. Il vernacolo di Federico Pesadori: il poeta cremasco che cantò la sua amata terra e la sua gente, in Brescia on line, 4 aprile 2015. URL consultato il 27 giugno 2019.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Rime di varj autori bresciani viventi raccolti da Carlo Roncalli