Cengles

frazione del comune italiano di Lasa

Cengles (Tschengls in tedesco) è una frazione del comune di Lasa, in Val Venosta, nella provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige.

Cengles
frazione
Tschengls
Cengles – Veduta
Cengles – Veduta
La chiesa di Cengles
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Comune Lasa
Territorio
Coordinate46°37′00″N 10°38′00″E / 46.616667°N 10.633333°E46.616667; 10.633333 (Cengles)
Altitudine950 m s.l.m.
Abitanti500[senza fonte]
Altre informazioni
Cod. postale39023
Prefisso0473
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cengles
Cengles

La località è improntata alla coltura di mele e albicocche ed è abitata da circa cinquecento abitanti. Il centro si trova su un promontorio ai piedi della Parete Cengles, appartenente al Parco nazionale dello Stelvio.

Origini del nome modifica

L'origine del toponimo va probabilmente ricercata nel termine latino scandula, ovvero "scandola", "assicella per tetti", prodotto che veniva fabbricato nel centro abitato. Secondo un'altra ipotesi il toponimo deriva dalla dicitura mediolatina masi cengiles, ovvero "censuari", in quanto parte del raccolto veniva dato al padrone del terreno coltivato dai contadini.[1]

Storia modifica

Risalgono al 1149 le prime attestazioni del centro abitato, chiamato allora Sengilis. Il nome ufficiale Tschengls è stato introdotto solo nel 1910.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di Lasa.

Il 2 maggio 1945, nell'ultima fase della seconda guerra mondiale, il paese fu teatro della "Strage di Lasa", attuata dalla Wehrmacht come rappresaglia contro un tentativo di furto di munizioni realizzato da operai italiani ai danni della polveriera di Cengles: in essa morirono 9 persone, fucilate dai soldati tedeschi.[2]

 
La polveriera di Cengles

La polveriera, dipendente dalla caserma Druso di Silandro, venne dismessa negli anni 1990 e in parte demolita. Solo il vecchio corpo di guardia (riattato a falegnameria da un contadino del posto) rimase in piedi fino al 2010, allorché fu definitivamente smantellato.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Architetture militari modifica

Note modifica

Altri progetti modifica

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