Philantomba maxwellii
Il cefalofo di Maxwell (Philantomba maxwellii C. H. Smith, 1827) è un piccolo cefalofo originario dell'Africa occidentale.
Cefalofo di Maxwell[1] | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Artiodactyla |
Famiglia | Bovidae |
Sottofamiglia | Cephalophinae |
Genere | Philantomba |
Specie | P. maxwellii |
Nomenclatura binomiale | |
Philantomba maxwellii (C. H. Smith, 1827) | |
Sinonimi | |
Tassonomia
modificaAttualmente, gli studiosi riconoscono due sottospecie di cefalofo di Maxwell[1]:
- P. m. maxwellii C. H. Smith, 1827 (da Senegal e Gambia alla Nigeria sud-occidentale);
- P. m. danei Hinton, 1920 (Sierra Leone).
Descrizione
modificaIl cefalofo di Maxwell misura 63–76 cm di lunghezza, 35–42 cm di altezza al garrese e pesa 5–10 kg; la coda è lunga 12–15 cm[3]. Il mantello, liscio, è di colore grigio ardesia o grigio-marrone, e si fa più chiaro sulla parte inferiore del collo e sul ventre[4]. Rispetto al cefalofo azzurro, ha la maschera facciale più scura e la testa più spigolosa[3]. La fronte e il naso sono di colore marrone scuro o nero fumo e sono circondati da strisce grigio-biancastre che da sopra gli occhi scendono fino al naso[4]. Le ghiandole mascellari, presenti sulla guancia, davanti agli occhi, sono estremamente grandi e caratteristiche[4]. La coda è sottile ed è contornata da peli bianchi[4]. Le brevi corna a forma di spina, presenti in entrambi i sessi, sono situate tra le orecchie e si ergono quasi verticalmente[3]. Corrugate alla base, possono raggiungere una lunghezza di 5 cm, ma possono essere nascoste dal ciuffo frontale marrone scuro[4].
Distribuzione e habitat
modificaIl cefalofo di Maxwell è diffuso in tutte le foreste umide di pianura dell'Africa occidentale, fino alle savane adiacenti[2]. Il suo areale si estende dal Gambia occidentale e dal Senegal sud-occidentale fino al fiume Cross, in Nigeria[2].
Oltre che nelle foreste pluviali, vive anche nelle foreste rivierasche e nei mosaici di foresta e savana[2]. Gran parte del suo habitat originario è stato distrutto dall'avanzata degli insediamenti umani e dell'agricoltura, ma il cefalofo di Maxwell si è adattato benissimo anche a vivere nelle boscaglie o perfino nelle aree agricole, in prossimità degli insediamenti[2].
Biologia
modificaCome molte piccole antilopi di foresta, il cefalofo di Maxwell è una specie notturna che per la sua prudenza è molto difficile da osservare[3]. Si muove convulsamente, spesso muovendo qua e là la coda[4]. Quando è allarmato, corre subito al riparo[4]. Le coppie occupano territori i cui confini vengono marcati attivamente da ambo i sessi con le secrezioni delle ghiandole preorbitali[4]. Si ritiene che la specie sia molto territoriale, dal momento che coppie vicine non sovrappongono mai i confini dei territori[4]. Gli esemplari sconosciuti vengono solitamente cacciati via dai proprietari dello stesso sesso[4]. Sono comuni marcature mutue tra due individui (generalmente membri della stessa coppia), effettuate strofinando insieme le teste[4]. Luoghi particolari, utilizzati come latrine, sono collegate ai luoghi dove gli animali riposano frequentemente da una serie di sentieri ben definiti[4].
Questa specie si nutre di frutta, erbe, arbusti e germogli freschi.
La maggior parte delle nascite avviene tra gennaio e marzo, con una seconda «mandata» in agosto-settembre[4]. Generalmente ogni femmina partorisce un unico piccolo all'anno, dopo una gestazione di 120 giorni[3]. I piccoli sono in grado di stare in piedi poco tempo dopo la nascita, e nel giro di qualche ora possono perfino camminare[4]. Generalmente rimangono con i genitori per tutto il primo anno di vita[4]. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 9-12 mesi, i maschi a 12-18[3]. Il cefalofo di Maxwell può vivere fino a 10-12 anni[4].
Tra i predatori di questo animale ricordiamo leopardi, gatti dorati, serval, gatti selvatici africani,scimpanzé,civette, grossi rapaci, coccodrilli, varani e pitoni[3].
Conservazione
modificaGeneralmente abbondante in tutta la zona delle foreste della Guinea, quello di Maxwell è il cefalofo più numeroso della Costa d'Avorio, dove nei pressi del Parco Nazionale di Taï ne è stata registrata una densità di 79 capi/km²[2].
La popolazione totale è stata stimata sui 2.137.000 capi, ma nonostante la resilienza alla pressione venatoria e la sua adattabilità ad habitat forestali degradati, i numeri mostrano una generale tendenza alla diminuzione in molte zone, specialmente al di fuori delle aree protette[2].
Il cefalofo di Maxwell viene inserito dalla IUCN tra le specie a basso rischio[2]. La principale minaccia per la sua sopravvivenza è costituita dalla caccia datagli per il commercio del bushmeat[2].
Note
modifica- ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Philantomba maxwellii, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ a b c d e f g h i (EN) IUCN SSC Antelope Specialist Group 2008, Philantomba maxwellii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c d e f g Kingdon J. 1997. The Kingdon field guide to African Mammals. Academic Press, London and New York: NaturalWorld.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Happold, D. C. D. 1973. Large Mammals of West Africa. London: Longman Group, Ltd.
Bibliografia
modifica- Groves C. & Grubb P., Ungulate Taxonomy, Baltimore, The Johns Hopkins University Press, 2011, ISBN 978-1-4214-0093-8.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Philantomba maxwellii
- Wikispecies contiene informazioni su Philantomba maxwellii
Collegamenti esterni
modifica- ultimateungulate.com.
- Africa Animal Database, su wild-about-you.com.