Chiesa di San Nicolò di Castello

chiesa demolita di Venezia

La chiesa di San Nicolò di Castello, con l'annesso "ospedale dei marinai", era un complesso assistenziale e religioso di Venezia, situato nel sestiere di Castello nell'allora estremo lembo sud-orientale della città, demolito nel 1810, per permettere la costruzione dei Giardini Napoleonici.[1]

Chiesa di San Nicolò di Castello
La chiesa di San Nicolò con in primo piano l'ospedale dei marinai, nella mappa Venetie MD di Jacopo de' Barbari del 1500.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVenezia
Coordinate45°25′47.14″N 12°21′20.7″E / 45.42976°N 12.35575°E45.42976; 12.35575
ReligioneCattolica
Titolaresan Nicola di Bari
Patriarcato Venezia
Consacrazione1503
Stile architettonicorinascimento
Demolizione1810

Storia modifica

Nel 1471 la Repubblica di Venezia aveva già deciso di costruire nello stesso luogo un ricovero per i poveri senza tetto ma dopo l'esito vittorioso della lotta contro i Turchi che assediavano Scutari venne invece deliberata l'istituzione di un ospedale per i marinai vecchi, poveri, feriti oppure infermi. Il patriarca Maffeo Girardi posò la prima pietra dell'ospedale il 7 aprile 1476; la chiesa fu invece consacrata il 25 marzo 1503.[2] Dal 1591 in una parte del complesso fu ospitato il Seminario Gregoriano, o Ducale, riservato al clero alle dipendenze dalla Basilica Ducale.

 
La chiesa di San Nicolò in una stampa di Domenico Lovisa del 1720

Non risultano modifiche all'edificio se non la costruzione nel 1658 dell'altare della Scuola di San Nicolò dei Marinai. Quindi all'atto della demolizione rimaneva ancora un edificio puramente rinascimentale, di stile lombardesco, con una cupola, tre altari e la facciata incompiuta.

 
Il portale principale della chiesa di San Nicolò di Castello ricomposto nel 1824 come porta secondaria delle attuali Gallerie dell'Accademia.

Nei tre altari, su di uno era un bassorilievo marmoreo «con il tabernacolo del Santissimo sormontato da una colomba dello Spirito Santo, la Vergine in ginocchio e una Santa, forse Maddalena» di Tullio Lombardo, oggi nelle collezioni del Seminario patriarcale. Le pale sugli altri altari erano un'Annunciazione di Francesco Vecellio, ora alle Gallerie dell'Accademia, ed una Resurrezione con i santi Nicolò e Giuseppe di Pietro Ricchi, invece scomparsa. Il portale principale decorato con motivi a candelabro e girali, fu trasferito e rimontato presso l'angolo sud occidentale dell'Accademia. Soppresse le attività con il decreto del 1806, il complesso fu assegnato alla Marina militare. La demolizione avvenne probabilmente nel 1810, dopo il 19 marzo, quando venne fatta una stima dell'edificio e dei marmi.[3]

Note modifica

  1. ^ Tassini, p. 14.
  2. ^ Tassini, p. 13.
  3. ^ Zorzi 1984/2, p. 253.

Bibliografia modifica

  • Alvise Zorzi, Venezia scomparsa, 2ª ed., Milano, Electa, 1984 [1972].
  • Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Venezia, Alfieri, 1976, pp. 511-512.
  • Giuseppe Tassini, Ospitale dei marinai - Chiesa di San Nicolò di Bari - Seminario Ducale, in Edifici di Venezia. Distrutti o vòlti ad uso diverso da quello a cui furono in origine destinati, Venezia, Reale Tipografia Giovanni Cecchini, 1885, pp. 13-14.

Altri progetti modifica