Patriarcato (cristianesimo)
Il patriarcato è una diocesi o un gruppo di diocesi che fanno riferimento alla sede ed al vescovo che ha il titolo di patriarca. La sede patriarcale sarebbe la diocesi madre, dalla quale sono originate tutte le altre diocesi suffraganee, sia vescovili (eparchie) che arcivescovili (metropolie). Le metropolie corrispondevano alle "province romane", ma oggi solo a regioni ecclesiastiche.
Anticamente i patriarcati (in Oriente) corrispondevano ad una "diocesi romana''. E le "diocesi imperiali" da Diocleziano in poi erano 12, 6 in Oriente e 6 in Occidente. Tuttavia, in Occidente le diocesi erano tutte riunite sotto il Papa di Roma, quale unico patriarca d'Occidente. Al di fuori dei confini dell'Impero romano, esistevano dei patriarcati non riconosciuti dalle altre sedi patriarcali (come Babilonia o Seleucia-Ctesifonte), la cui successione apostolica continua ancora presso le chiese orientali.
Sono definite "patriarcali" sia la diocesi sia la chiesa che sono sede del patriarcato e del patriarca. La sede patriarcale sarebbe la capitale dell'antica diocesi romana: dalla sede prende titolo il vescovo titolare e non viceversa. Oggi non sempre coincide con l'attuale città capitale di stato, a prescindere dalla effettiva residenza del patriarca.
Patriarcati antichiModifica
Inizialmente (sec. I) i principali centri cristiani della diaspora ebraica nell'Impero romano erano tre: Antiochia, Alessandria e Roma, a parte Gerusalemme nella madrepatria.
I patriarcati ufficiali della Chiesa antica poi, con l'aggiunta della nuova capitale e della città santa, divennero i cinque riconosciuti da concilio ed imperatore. Ma ne esistevano altri non riconosciuti, perché fuori dell'Impero od eterodossi.
Patriarcati moderniModifica
Chiesa ortodossaModifica
Le Chiese ortodosse e orientali oggi sono tutte nazionali. Possono essere solo chiese autocefale oppure anche patriarcali.
Patriarcati ortodossi in comunione con Costantinopoli
I patriarcati ortodossi od orientali, secondo relativa precedenza od onorifica o cronologica, sono:
a) patriarcati antichi (romani) sovranazionali:
- Patriarcato di Costantinopoli (patriarcato Greco-ortodosso ed Ecumenico)
- Patriarcato di Alessandria (patriarcato Copto-ortodosso e patriarcato Greco-ortodosso)
- Patriarcato di Antiochia (patriarcato Siro-ortodosso e patriarcato Greco-ortodosso)
- patriarcato di Gerusalemme (Patriarcato Greco-ortodosso)
b) patriarcati successivi nazionali:
- patriarcato di Georgia (patriarcato Georgiano-ortodosso)
- patriarcato dei Serbi (patriarcato Serbo-ortodosso)
- patriarcato di Bulgaria (patriarcato Bulgaro-ortodosso)
- patriarcato di Romania (patriarcato Rumeno-ortodosso)
- Chiesa ortodossa dell'Ucraina
Anticamente l'Illirico, l'Epiro e la Grecia dipendevano dalla giurisdizione romana, trasferita poi (sec. VIII) a quella costantinopolitana dagli imperatori iconoclasti (v. Leone III Isaurico).[1] In questa zona si sono poi distaccati i due patriarcati slavi, bulgaro e serbo, quando però erano imperi, col riconoscimento di Costantinopoli (ma non di Roma).[senza fonte] La Chiesa ortodossa di Kiev e poi di Mosca, è invece sorta fuori del territorio imperiale: da cui i dubbi sulla legittimità del relativo titolo patriarcale.[senza fonte] Come per quello georgiano, e quelli bulgaro, serbo e rumeno (in territorio romano).
Le antiche apostoliche Chiesa georgiana e Chiesa armena erano 2 catholicosati fuori dall'impero, all'inizio dipendenti e poi distaccatisi dal Patriarcato di Antiochia. Come il Patriarcato di Babilonia-Ctesifonte, pure divenuta capitale dell'Impero persiano, nel quale si era sviluppato, giungendo in India, Turkestan, Mongolia e Cina (oggi Chiesa assira d'Oriente). Fino alla conquista degli Arabi musulmani. L'antica Chiesa orientale d'Armenia (Echmiadzin), poi nel 1441 sdoppiatasi nella Cilicia (Sis e ora Antilyas), mantiene pure le 2 vecchie sedi patriarcali a Costantinopoli e Gerusalemme. Le Chiese orientali dell'India, già dipendenti dai Patriarcati di Babilonia/Baghdad e di Antiochia, si è sdoppiata nel sec. XVI e suddivisa poi in 8 denominazioni, con riferimento alle varie Chiese europee, col catholicosato siro prima d'Oriente ed ora dell'India. Nel 1959 la Chiesa ortodossa etiope ha ottenuto un proprio patriarcato separandosi dal patriarcato di Alessandria. Le Chiese sira, copta ed armena, poiché eterodosse, non partecipano al Sinodo dei Patriarchi ortodossi ma hanno un loro Consiglio delle Chiese orientali.
Patriarcati ortodossi non in comunione con CostantinopoliModifica
- Patriarcato di Mosca (patriarcato Russo-ortodosso)
- patriarcato di Mosca della Chiesa vetero-ortodossa russa
Chiesa cattolicaModifica
Nella Chiesa latina o di Occidente (cattolica) sussistono tradizionalmente due sedi patriarcali (con arcivescovi che vengono regolarmente creati cardinali): il patriarcato di Venezia e quello di Lisbona, ma in Occidente il titolo patriarcale è solo onorifico, mentre in Oriente è rappresentativo di un diverso rito.
a) Nell'ambito della Chiesa cattolica, in Occidente ci sono i seguenti 5 patriarcati di rito romano:
- patriarcato di Venezia (1451, già patriarcato di Aquileia e poi di Grado)
- patriarcato di Lisbona (1716, per la colonia portoghese del Brasile)
- patriarcato delle Indie occidentali (1524, per le colonie spagnole in America, vacante dal 1963)
- patriarcato delle Indie orientali (1886, per le colonie portoghesi in Oriente, titolo assegnato all'arcivescovo di Goa e Damão)
- patriarcato di Gerusalemme dei Latini (1099, con giurisdizione su Palestina, Israele, Giordania e Cipro)
b) Nell'ambito della Chiesa cattolica, in Oriente ci sono i seguenti 6 patriarcati (di riti orientali diversi):
- patriarcato di Alessandria dei copti (ha sede al Cairo, in Egitto)
- patriarcato di Antiochia dei melchiti (ha sede a Damasco, in Siria)
- patriarcato di Antiochia dei maroniti (ha sede a Bkerké, in Libano)
- patriarcato di Antiochia dei siri (ha sede a Beirut, in Libano)
- patriarcato di Cilicia degli armeni (ha sede a Beirut, in Libano)
- patriarcato di Babilonia dei caldei (ha sede a Baghdad, in Iraq)
c) Sono stati invece soppressi:
Il patriarcato di Cartagine (VII secolo) nella diocesi africana, occupata dagli Arabi; il patriarcato di Grado (607 o 717, soppresso nel 1451, quando il titolo di patriarca è passato alla sede di Venezia); il patriarcato di Aquileia (568, già sdoppiatosi con quello di Grado e pure soppresso nel 1751); il patriarcato di Etiopia, esistito dal 1555 al 1636.
Più recentemente, i Patriarcati di Alessandria dei Latini, Costantinopoli dei Latini e Antiochia dei Latini: nel 1964 da papa Paolo VI per ragioni legate all'ecumenismo, sebbene i patriarcati greci di Alessandria e Antiochia continuino ancora ad affiancare quelli "indigeni" (i miafisiti Copti e Siriaci rispettivamente). A Gerusalemme invece tutte le Chiese sono oggi rappresentate.
Dal 2006 papa Benedetto XVI ha abbandonato il titolo di patriarca d'Occidente, per la vaghezza che ha acquisito il concetto di Occidente (dopo la fine dell'Impero romano, vecchio e nuovo) o per la sua contrapposizione con i patriarchi d'Oriente, mantenendo comunque di fatto il Patriarcato della Chiesa latina, ma anche per l'antistoricità della vecchia pentarchia dell'Impero romano in una Chiesa disunita.[senza fonte]
NoteModifica
- ^ Giovanni Marchesi, Civiltà Cattolica, 1995, volume III, p. 68. Ludwig Hertling, Angiolino Bulla, Storia della Chiesa, 2001, p. 155.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- Patriarcato, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Elenco degli attuali patriarcati cattolici, da www.gcatholic.org
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