Chiesa della Madonna degli Angeli (Torino)

edificio religioso di Torino

La chiesa della Madonna degli Angeli è una chiesa di Torino sita all'angolo delle vie Cavour e Carlo Alberto.

Chiesa della Madonna degli Angeli
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
LocalitàTorino
IndirizzoVia Carlo Alberto, 39, 10123 Torino TO, Italie
Coordinate45°03′52.99″N 7°41′02.47″E / 45.06472°N 7.68402°E45.06472; 7.68402
Religionecattolica
TitolareMaria, madre di Gesù
Arcidiocesi Torino
ArchitettoCarlo Ceppi
Inizio costruzione1631
Completamento1904

Storia modifica

La chiesa fu originariamente costruita sui resti di un'altra più piccola, su iniziativa dei frati minori riformati che la gestivano. I lavori ebbero inizio nel 1631 e si conclusero nel 1650.

La chiesa fu consacrata il 25 ottobre 1654. Fu eretta a parrocchia il 26 giugno 1824.

Nel 1901 la chiesa venne completamente ristrutturata su progetto dell'architetto Carlo Ceppi, che v'incluse anche un campanile prima inesistente, i cui lavori ebbero termine tre anni dopo. La cupola venne eretta in cemento armato e fu una delle prime applicazioni in Torino della "tecnica Hennebique".[1] All'interno dipinti di Filippo Abbiati, Gianbattista Molinari e del Garavoglia.

Il 15 gennaio 1914 fu inaugurato il nuovo organo, opera di Francesco Vegezzi Bossi di Centallo. Dispone di 3 tastiere di 58 note e pedaliera concavo-radiale di 30. L'organo è posto interamente in controfacciata, è a trasmissione meccanica ed ha 44 registri.

Nel 1924 la chiesa venne eretta a santuario. Il quadro della Madonna, posto sopra l'altar maggiore, fu incoronato l'8 dicembre 1934.[2]

La sepoltura di Cavour modifica

La salma di Cavour ebbe le sue esequie il 7 giugno 1861 in questa chiesa. Il suo parroco, il francescano Giacomo da Poirino (al secolo Luigi Marocco), aveva precedentemente confessato e comunicato lo statista morente: questo gli procurò la punizione delle autorità ecclesiastiche di allora (Cavour era sotto scomunica dal 1855), che consistettero nell'allontanamento dalla parrocchia, nella sospensione della facoltà di amministrare i sacramenti e per finire nella dimissione dallo stato clericale .[3][4]

Note modifica

  1. ^ Roberto Dinucci, Guida di Torino, p. 126
  2. ^ Le notizie si trovano citate nella pergamena di benedizione, a firma di papa Giovanni Paolo II, posta nella sagrestia del Santuario
  3. ^ Roberto Dinucci, Guida di Torino, p. 127
  4. ^ Marziano Bernardi, Torino – Storia e arte, p. 122

Bibliografia modifica

  • Roberto Dinucci, Guida di Torino, Torino, Edizioni D'Aponte
  • Marziano Bernardi, Torino – Storia e arte, Torino, Ed. Fratelli Pozzo, 1975

Voci correlate modifica

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