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I XX Giochi olimpici invernali si sono tenuti a Torino dal 10 al 26 febbraio 2006. Le gare si sono svolte sia a Torino sia in altre otto località del Piemonte. Dal 10 al 19 marzo si sono tenuti, nella stessa sede, i IX Giochi paralimpici invernali. Precedentemente altre due città italiane erano state sedi di manifestazioni olimpiche, Cortina d'Ampezzo nel 1956 con i VII Giochi olimpici invernali, e Roma nel 1960 con i Giochi della XVII Olimpiade. Vittorio Amedeo II Francesco (Torino, 14 maggio 1666 - Rivoli, 31 ottobre 1732) fu marchese di Saluzzo e marchese del Monferrato, Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1675 al 1720. Fu anche Re di Sicilia dal 1713 al 1720, quando divenne Re di Sardegna. L'Assedio di Torino del 1706, una delle pagine più fulgide della storia della città, ebbe luogo con l'accerchiamento della cittadella fortificata da parte dell'esercito franco-spagnolo (assalto che durò centodiciassette giorni), nel corso degli avvenimenti bellici conosciuti come guerra di successione spagnola, a conclusione della quale, con la firma del Trattato di Utrecht (1713), Vittorio Amedeo II, duca di Savoia, divenne il primo re della sua dinastia. |
L'assedio di Torino del 1706 attorno alla cittadella fortificata da parte dell'esercito franco-spagnolo (assalto che durò centodiciassette giorni) è una delle pagine più importanti della storia del capoluogo piemontese, a quell'epoca già ricco di palazzi in stile barocco, ampie e belle vie e di una radicata cultura europea. Il duca di Savoia Vittorio Amedeo II diverrà - alla fine del conflitto - il primo re della sua dinastia, con la firma del Trattato di Utrecht. Dopo la fine di questo assedio verranno ridefiniti gli equilibri politico-militari dell'intera Europa del XVIII secolo e gettate le basi per la futura unità d'Italia. |
Il Palazzo delle Mostre, detto Palazzo a Vela o Palavela a causa della sua forma particolare, è un edificio situato in Via Ventimiglia 145 a Torino. Fu progettato dagli architetti Annibale e Giorgio Rigotti in vista dell'esposizione "Italia '61" per il primo centenario dell'Unità d'Italia, così come il vicino Palazzo del lavoro, progettato da Pierluigi e Antonio Nervi. Si trova nella zona sud-est di Torino, nell'area compresa tra Corso Unità d'Italia e Via Ventimiglia, posta sulla riva sinistra del Po. |
Nel III secolo a.C. lungo le rive del Po si insediarono le prime tribù migrate oltre le Alpi in cerca di pianure coltivabili. Queste popolazioni di stirpe celto-ligure venivano chiamate anche taurine, e diedero anche il nome dell'insediamento "Taurasia". Il nome sembra derivare non tanto dal toro - che poi divenne comunque il simbolo della città - ma dalla parola celtica tau che significa "montagna". |
Sebastiano Valfrè (Verduno (Alba), 9 marzo 1629 - Torino, 30 gennaio 1710) fu un religioso attivo durante l'assedio di Torino del 1706, proclamato Beato dalla Chiesa cattolica nel 1834. Sebastiano Valfrè è un anticipatore della stagione di santità che investirà il Piemonte tra i secoli XVIII e XIX; quando nomi come San Giovanni Bosco, San Giuseppe Benedetto Cottolengo, San Giuseppe Cafasso cambiarono radicalmente il cattolicesimo piemontese. |
Edmondo De Amicis (Oneglia, 21 ottobre 1846 – Bordighera, 11 marzo 1908) è stato uno scrittore italiano. È conosciuto per essere l'autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura italiana per ragazzi, assieme a Pinocchio di Carlo Collodi. Studiò a Cuneo e frequentò poi il liceo a Torino. A sedici anni entrò nell'Accademia militare di Modena, dove divenne ufficiale. Nel 1866 come luogotenente partecipò alla battaglia di Custoza e assistette alla sconfitta patita dai Sabaudi a causa dell'incapacità dei comandi di gestire la larga superiorità numerica. Fu questo forse che fece nascere in lui la delusione che lo spinse ad un certo punto a lasciare l'esercito. |
Il museo Pietro Micca e dell'assedio di Torino del 1706 nasce nel 1961 in occasione della celebrazione del centenario dell'Unità d'Italia. Tra l'autunno del 1705 e l'autunno del 1706, le truppe francesi assediano Torino. Scavano trincee per avvicinarsi alle mura della cittadella e bombardarla. Per difendersi l'esercito subalpino scava diversi chilometri di gallerie attorno alla cittadella. Le gallerie dovevano servire a piazzare cariche esplosive con le quali colpire e terrorizzare i francesi in superficie. |
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