Chresmoda Germar, 1839 è un genere estinto di insetti appartenente agli archeortotteri. Visse tra il Giurassico superiore e il Cretaceo superiore (circa 150 - 90 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Asia e Sudamerica.

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Chresmoda
Ricostruzione di Chresmoda obscura
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Ordine Archaeorthoptera
Famiglia Chresmodidae
Genere Chresmoda
Germar, 1839
Specie

Descrizione modifica

 
Fossile di Chresmoda obscura

L'aspetto di questo insetto doveva ricordare superficialmente quello degli attuali gerridi, con lunghe zampe distese e corpi piuttosto sottili. Le dimensioni, tuttavia, erano di molto superiori: Chresmoda poteva infatti raggiungere i 2,5 centimetri di lunghezza del solo corpo. Con le zampe pienamente estese, Chresmoda poteva superare i 14 centimetri.[senza fonte]

La particolarità di questo animale era data dalla struttura degli arti: le zampe di Chresmoda erano infatti dotate di numerosi tarsomeri, ovvero le parti del segmento distale della zampa. Questa molteplicità di tarsomeri è una specializzazione unica tra gli insetti. Alcune specie (ad esempio Chresmoda obscura) possedevano 12 tarsomeri, altre (come Chresmoda libanica) ne possedevano 40. I tarsomeri apicali erano a forma di goccia e ricordavano più le parti finali delle antenne che parti delle zampe; inoltre, le zampe erano del tutto sprovviste di artigli apicali. In sostanza, i tarsi avevano un aspetto generale da antenne, ed è stato ipotizzato che fossero il risultato di una mutazione riguardante i geni che partecipano allo sviluppo delle zampe, con il risultato di trasformare le zampe in "antenne" [1].

Tassonomia modifica

Il genere comprende le seguenti specie:[2]

La specie tipo Chresmoda obscura venne descritta per la prima volta da Germar nel 1839, sulla base di fossili ritrovati nel giacimento di Solnhofen (Germania) risalente al Giurassico superiore. Numerose altre specie appartenenti a questo genere sono state descritte successivamente: in terreni del Cretaceo inferiore sono stati ritrovati i fossili di C. oweni dell'Inghilterra, C. aquatica della Spagna, C. neotropica del Brasile, C. mongolica della Mongolia, C. shihi, C. multinervis e C. orientalis della Cina. Gli ultimi esemplari noti provengono dal Cenomaniano del Libano (C. libanica).

Per lungo tempo le affinità di Chresmoda e degli altri generi della famiglia Chresmodidae sono rimaste un enigma. La forma generale del corpo ricordava quella dei Gerridae, e a volte Chresmoda è stato visto come un rappresentante del gruppo Phasmatodea. Studi più recenti riguardanti la struttura delle ali anteriori e posteriori di Chresmoda hanno indicato che le affinità di questa forma potrebbero ricadere nel gruppo degli Archaeorthoptera, e quindi nella linea evolutiva che conduce agli ortotteri [3].

 
Fossile di Chresmoda obscura

Paleoecologia modifica

La struttura del corpo e delle zampe di questi animali fa supporre che le varie specie di Chresmoda si spostassero sulla superficie dell'acqua in modo simile agli attuali gerridi. Tuttavia, le modalità non dovevano essere esattamente le stesse, in quanto i gerridi possiedono il primo paio di zampe molto corto; Chresmoda possedeva invece zampe di lunghezza simile. Almeno alcune specie (ad esempio C. libanica e C. aquatica) erano carnivore, poiché possedevano palpi mascellari ben sviluppati, e probabilmente si nutrivano di piccoli insetti rimasti intrappolati dalla tensione superficiale dell'acqua e di altri animali nectonici quando si avvicinavano alla superficie [1].

Note modifica

  1. ^ a b Nel et al., 2004
  2. ^ (EN) Chresmoda, su The Paleobiology Database. URL consultato il 18 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2016).
  3. ^ Delclos et al., 2008

Bibliografia modifica

  • E. F. Germar. 1839. Die versteinerten Insecten Solenhofens. Nova Acta Physico-Medica Academiae Caesareae Leopoldino-Carolinae Naturae Curiosorum 19(1):187-222
  • J. O. Westwood. 1854. Contributions to fossil entomology. Quarterly Journal of the Geological Society of London 10:378-396
  • A. Handlirsch. 1906. Die Fossilen Insekten und die Phylogenie der Rezenten Formen, parts I-IV. Ein Handbuch fur Palaontologen und Zoologen 1-640
  • A. G. Ponomarenko. 1986. Panorpida (=Mecoptera) and Phryganeida (=Trichoptera), in Nasekomye v rannemelovykh ekosistemakh zapadnoy Mongolii. The Joint Soviet-Mongolian Palaeontological Expedition 28:109-112
  • Baudoin R. 1980: Sur les Gerris des miroirs d'eau actuels et les Chresmoda des lagunes post-récifales portlandiennes de Solnhofen. Annls Sci. Natur., Zool.-Biol. Anim. 2: 111–116.
  • X. Martínez-Delclòs. 1989. Chresmoda aquatica n. sp. insecto Chresmodidae del Cretácico inferior de la Sierra del Montsec (Lleida, España). Revista Española de Paleontología 4:67-74
  • A. Nel, D. Azar, X. Martínez-Delclòs and E. Makhoul. 2004. A new Upper Cretaceous species of Chresmoda from Lebanon - a latest representative of Chresmodidae (Insecta: Polyneoptera inc. sed.): first record of homeotic mutations in the fossil record of insects. European Journal of Entomology 101:145-151
  • Delclos X, Nel A, Azar D, Bechly G, Dunlop JA, Engel MS, Heads SW. 2008. The enigmatic Mesozoic insect taxon Chresmodidae (Polyneoptera): new palaeobiological and phylogenetic data, with the description of a new species from the Lower Cretaceous of Brazil. Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie, Abhandlungen 247:353-381
  • X. W. Zhang, D. Ren, and C. K. Shih. 2009. Chresmoda species names, in Late Mesozoic chresmodids with forewing from Inner Mongolia, China (Polyneoptera: Archaeorthoptera). Acta Geologica Sinica 84:38-46

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