Cloeon dipterum
Cloeon dipterum (Linnaeus, 1761) è un efemerottero della famiglia Baetidae diffuso nella regione olartica. È una delle effimere più comuni negli stagni dell'Arcipelago britannico e l'unica ovovivipara in Europa.
Cloeon dipterum | |
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Cloeon dipterum | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Arthropoda |
Classe | Insecta |
Ordine | Ephemeroptera |
Famiglia | Baetidae |
Genere | Cloeon |
Specie | C. dipterum |
Nomenclatura binomiale | |
Cloeon dipterum (Linnaeus, 1761) | |
Sinonimi | |
Chleon dipterum (Linnaeus, 1758) |
Descrizione
modificaCome altri membri del genere Cloeon e Procloeon, C. dipterum possiede un solo paio di ali.[2] Questa caratteristica è sottolineata anche dall'epiteto specifico "dipterum", che è composto dal prefisso latino di-, che significa due, e dalla parola greca πτερον (pteron), che significa ala. Nella sua descrizione originale dalla seconda edizione di Fauna suecica, Linneo scrisse "Inferiores existunt vix alae" ("Le ali più piccole difficilmente sono presenti").[3]
Gli occhi composti di C. dipterum mostrano un notevole dimorfismo tra i due sessi, per cui le femmine hanno gli occhi posizionati lateralmente, mentre i maschi hanno un paio di ocelli aggiuntivi a forma di turbante in posizione dorsale.[4] Si pensa che questi occhi supplementari consentano ai maschi di individuare le femmine nello sciame durante l'accoppiamento.[4]
Biologia
modificaC. dipterum si distingue dalle altre effimere per essere ovoviviparo, ed è l'unica specie conosciuta in Europa con questa caratteristica.[5] Dopo 10-14 giorni dall'accoppiamento, le femmine depongono le uova che si schiudono non appena entrano in contatto con l'acqua.[5] Le larve possono sopravvivere per mesi in condizioni di anossia, un adattamento necessario per superare il periodo invernale negli stagni gelati superficialmente che contengono poco ossigeno disciolto.[6] In cattività le femmine adulte sono state tenute in vita per un massimo di tre settimane.[7]
Distribuzione e habitat
modificaC. dipterum è diffuso in tutta Europa e in Asia. Nelle isole britanniche C. dipterum è l'effimera più comune negli stagni: circa il 40% di tutti i bacini, infatti, ospitano C. dipterum, ma la percentuale sale al 70% nel sud.[8] Questa specie fu registrata in Nord America solo nel 1953, quando una femmina di C. dipterum fu scoperta in Illinois. Successivamente fu rinvenuta anche vicino a Lucas in Ohio nel 1960.[9] La specie è ora conosciuta per avere una vasta distribuzione in Nord America. Gli individui di C. dipterum rinvenuti a Madera sono ora posti in una specie separata: C. peregrinator.[10]
Note
modifica- ^ (EN) Cloeon dipterum (Linnaeus, 1761), su Gbif. URL consultato il 30 agosto 2024.
- ^ (EN) Michael Chinery, Order Ephemeroptera - Mayflies, in Insects of Britain and Northern Europe, III, Collins, 1993, pp. 52-57, ISBN 0-00-219918-1.
- ^ (EN) Linneo, Ephemera, dipterum, su Fauna Suecica, 1761, 377.
- ^ a b (EN) K. Wolburg-Buchholz, The superposition eye of Cloeon dipterum: the organization of the lamina ganglionaris, in Cell and Tissue Research, vol. 177, n. 1, 1977, pp. 9–28.
- ^ a b (EN) J. E. Brittain, Biology of Mayflies, in Annual Review of Entomology, vol. 27, 1982, pp. 119–147.
- ^ (EN) B. Nagell, Survival of Cloeon dipterum (Ephemeroptera) larvae under anoxic conditions in winter, in Oikos, vol. 29, n. 1, 1977, pp. 161–165.
- ^ (EN) John Obadiah Westwood, An introduction to the modern classification of insects: founded on the natural habits and corresponding organisation of the different families, Volume 2, Longman, 1840, p. 27.
- ^ (EN) Mayflies, su pondconservation.org.uk, Pond Conservation (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2010).
- ^ (EN) Jay R. Traver, Cloeon dipterum (L.) in Ohio (Ephemeroptera: Baetidae) (PDF), vol. 57, n. 2, 1962, pp. 47–50. URL consultato il 28 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
- ^ Jean-Luc Gattolliat, Samantha J. Hughes, Michael T. Monaghan e Michel Sartori, Revision of Madeiran mayflies (Insecta, Ephemeroptera) (PDF), in Zootaxa, vol. 1957, 2008, pp. 52–68.
Altri progetti
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