Collegio Gerolamo Cardano
Il Collegio Gerolamo Cardano è un edificio amministrativo situato a Pavia, costruito a partire dal 1938 su progetto dell'architetto Eliseo Mocchi.
Collegio Gerolamo Cardano
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Pavia |
Indirizzo | Viale della Resistenza, 15 |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1938 - 1940 |
Stile | razionalista |
Uso | amministrativo |
Realizzazione | |
Architetto | Eliseo Mocchi |
Il complesso si articola in tre edifici di epoche diverse: due edifici sono stati edificati negli anni '30 (edificio ex G.I.L. e Casa del Balilla) un altro è stato edificato negli anni '60.
Dal 1964 parte del complesso era stato destinato a Collegio per studenti afro-asiatici e gestito dalla Gioventù Italiana.
Dal 1975 il complesso è stato trasferito alla Regione Lombardia e destinato a collegio universitario.
Storia
modificaNegli anni Trenta del secolo scorso anche l’architettura pubblica a Pavia risentì del movimento razionalista desideroso di esprimere i messaggi del regime fascista, con gli archi giganti dimensionati sulla statura del superuomo, il fascio littorio con funzione decorativa e marmi accostati a monotone stesure di mattoni o simili.
Lo smantellamento alla fine degli anni Venti del vecchio Poligono di Tiro nella zona orientale dei bastioni, presso il Baluardo della Darsena, diede ai fascisti di Pavia una grande area per ospitare alcune fondamentali istituzioni.
Nel giro di poco tempo, lungo il tracciato delle mura demolite, vennero edificati vari edifici, tra cui la Caserma della Milizia, la Casa del Balilla e il comando della Gioventù Italiana del Littorio.
Nel febbraio del 1938 venne approvato il progetto per la costruzione della nuova sede del comando della GIL e della caserma dei giovani fascisti.
Scartata la possibilità di edificare queste due strutture in prossimità del ponte dell’Impero, fu scelta l’area posta tra la Casa del Balilla e la caserma della Milizia.
Caratteristiche
modificaIl progettista Eliseo Mocchi studiò una soluzione architettonica che non si discostasse da quella che aveva già caratterizzato la vicina Casa del Balilla, pur non proponendone una monotona ripetizione.
Il complesso consta di due edifici posti perpendicolarmente tra loro, con fronte rispettivamente sul viale che a quel tempo era denominato XVIII Novembre (già viale Belgio, ora viale della Resistenza).
Il corpo lungo la strada, destinato al comando della GIL, è a due piani con seminterrato; la facciata è in mattone a vista e presenta un monumentale ingresso, eccentrico, sormontato da un rivestimento in pietra.
Un secondo ingresso, ugualmente imponente, è stato posto sulla porzione emergente del corpo perpendicolare; quest’ala, organizzata per la caserma dei giovani fascisti, ha la facciata in pietra grigia.
Servizi
modificaAll'interno del Collegio troviamo 120 camere singole e e 3 camere doppie, ognuna dotata di bagno autonomo.
Sono presenti, inoltre, servizi collettivi, tra cui: cucine, mensa, servizio bar, internet, aula computer, biblioteca, diverse sale studio, sala riunioni/conferenza, sala TV, sala giochi/svago, lavanderia, aria condizionata, palestre, impianti sportivi (2 campi da tennis e 1 campo da calcio), giardino/cortile e un parcheggio interno per biciclette.
In aggiunta, davanti all'edificio, si trova un'area asfaltata adibita a parcheggi.
Note
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Bibliografia
modifica- Vittorio Prina, Pavia moderna. Architettura moderna in Pavia e provincia 1928-1980, Pavia, Cardano Libreria Ed., 2003.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Sito EDiSU, su edisu.pv.it.