Condizione umana
Con l'espressione condizione umana in filosofia si tende ad indicare la specifica dimensione esistenziale dell'essere umano, in quanto soggetto a limitazioni e ad una serie di vincoli che sono biologicamente inevitabili per le vite di tutti gli uomini, mentre altri sono comuni alla maggior parte di essi.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5c/Frans_Floris_-_nascendo_morimur_1550-79.jpg/290px-Frans_Floris_-_nascendo_morimur_1550-79.jpg)
Tale condizione, riferita prevalentemente alla caducità, fallibilità, e provvisorietà tipica dell'individuo umano, sebbene talora accompagnata ad una tensione ideale verso uno stato di eternità e perfezione,[1] denota l'insieme delle situazioni in cui egli si trova, reagendo o adattandosi di volta in volta.
Utilizzo del termine
modificaIl tema della condizione umana è oggetto di studio da parte di molti campi disciplinari come la filosofia, la teologia, la sociologia, la psicologia, l'antropologia, la demografia, i cultural studies e la sociobiologia.
Il termine viene usato per cercare di comprendere il significato metafisico di sentimenti ed emozioni come la gioia, l'angoscia, ecc. rispetto alla dimensione dell'Essere e alla categoria dell'esistenza. Gli uomini infatti, a differenza di tutte le altre forme di vita, sono coscienti del fluire del tempo, possono ricordare il passato ed immaginare il futuro, e sono intimamente consapevoli della propria mortalità. Questa consapevolezza conduce gli esseri umani a porsi domande relative allo scopo della vita, al di là delle necessità basilari della mera sopravvivenza,[2] o della natura di ciò che è empiricamente apparente, del tipo: «qual è il senso della vita? Perché sono nato? Perché sono qui? Dove andrò? quando morirò?»[3]
La ricerca umana per trovare risposte a queste domande costituisce gran parte delle riflessioni in ambito filosofico. Solo relativamente al secolo scorso la problematica della condizione umana è stata oggetto di interesse da parte di filosofi occidentali come Martin Heidegger, Edmund Husserl, José Ortega y Gasset e di altri intellettuali come André Malraux, Hannah Arendt.[4]
La scuola filosofica dell'esistenzialismo, di cui Jean-Paul Sartre è stato un capofila, esamina questa continua ricerca per dare significato definitivo alla condizione umana.[5]
Questa tematica è stata esplorata anche in altri espressioni dell'attività umano, ad esempio in cinematografia il regista giapponese Masaki Kobayashi ha girato una trilogia sul tema, intitolata The Human Condition (1959-1961) della durata complessiva di circa 10 ore[6].
Nei paesi più sviluppati economicamente, i progressi in medicina, nell'educazione, e nella salute pubblica hanno generato cambiamenti marcati nella condizione umana negli ultimi secoli, con aumenti nella speranza di vita alla nascita e nella demografia. Uno dei più grandi cambiamenti è stata la disponibilità dei contraccettivi, che ha cambiato le vite sessuali degli esseri umani (in particolar modo per le donne), e i comportamenti verso la sessualità. Ad ogni modo, questi cambiamenti alterano solamente i dettagli della condizione umana. In alcune delle parti più povere del mondo, la condizione umana è cambiata di poco nel corso dei secoli.
Uso negativo del termine
modificaQuesta espressione viene talvolta impiegata in modo pessimistico o sprezzante, sottintendendo che la condizione umana in generale è miserabile o che non può essere migliorata. Visioni negative della "condizione umana" possono anche essere associate ad una posizione cinica verso la civiltà umana.
Note
modifica- ^ Domenico Nano, Onnipotenza e limiti, pag. 45, FrancoAngeli, 2012.
- ^ Frederick A. Olafson Naturalism and the Human Condition: against Scientism, Routledge, 2003.
- ^ Jean-Paul Sartre, L'essere e il nulla. La condizione umana secondo l'esistenzialismo, pag. 631, Il Saggiatore, 2008.
- ^ Michael G. Gottsegen The Political Thought of Hannah Arendt, SUNY Press, 1994.
- ^ Thomas Martin, Oppression and the Human Condition: An Introduction to Sartrean Existentialism
- ^ Schede dei tre film nell'edizione inglese dell'Internet Movie database Ningen no joken I, Ningen no joken II,Ningen no joken III
Bibliografia
modifica- Hannah Arendt, The human condition, The University of Chicago Press, 1958, ISBN 0226025985
- Michael G. Gottsegen, The Political Thought of Hannah Arendt, SUNY Press, 1994, ISBN 0791417298
- Frederick A. Olafson, Naturalism and the Human Condition, Routledge, 2001, ISBN 0415252598
- Thomas Martin, Oppression and the Human Condition: An Introduction to Sartrean Existentialism, Rowman & Littlefield, 2002, ISBN 0742513246