Coop Himmelb(l)au (1968-) è una cooperativa di architetti con sede principale a Vienna, e che ora possiede sedi anche a Los Angeles. Appartiene alla corrente del decostruttivismo.

BMW Welt Night
UFA Cinema Palace a Dresda
Gasometro a Vienna
Video Clip Folly door Coop Himmelb(l)au Delfzijl
Central LA High School for the Visual and Performing Arts
MIllstatt - Villa Soravia1
Hainburg Martin-Luther-Kirche innen
Building in Groningen

Il nome è un gioco di parole: parte da "himmelblau" (= celeste, colore del cielo) e mettendo fra parentesi la "l" gli aggiunge il significato di "Himmelbau" (= costruzione, edificio, che sta in cielo).

Nel 1982 lo studio vince il Berlin Prize for Building Art. Coop Himmelb(l)au è stata fondata da Wolf D. Prix, Helmut Swiczinsky e Michael Holzer, e trovò subito supporto da architetti quali Zaha Hadid, Frank Owen Gehry, Peter Eisenman in occasione dell'esibizione del 1988 al Museum of Modern Art intitolata Deconstructivist Architecture.

Poetica modifica

Dopo un periodo che va dagli anni sessanta agli anni ottanta, in cui realizzano opere minori, installazioni e provocazioni (come Villa Rosa, recentemente rielaborata per la Biennale di Architettura di Venezia del 2008) i Coop Himmeb(l)au si caratterizzano per una visione radicale ed estrema del progetto e dell'architettura.

È infatti del 1980 il manifesto che rappresenta e rappresenterà il pensiero di Wolf D. Prix e Helmut Swiczinsky dal titolo "Architecture must Burn":

«Non vogliamo costruire Biedermeier. Non ora né mai. Siamo stufi di vedere Palladio e altre maschere storiche. Non vogliamo un’architettura che esclude tutto ciò che è inquietante. Vogliamo un’architettura che dà di più. Un'architettura che sanguina, che sfianca, che turbina e che rompe, anche. Un'architettura che accende, che punge, che squarcia e sotto stress, lacrima. L'architettura deve essere cupa, ardente, liscia, rugosa, angolare, brutale, rotondeggiante, delicata, colorata, oscena, voluttuosa, sognante, seducente, repellente, asciutta, bagnata e palpitante. Viva o morta. Fredda - allora fredda come il ghiaccio. Calda - allora ardente come un’ala in fiamme. L'architettura deve bruciare»

La poetica dello studio può essere descritta come distruzione delle forme della tradizione architettonica che identifica nuove strategie formali e progettuali.

Oggi, nel periodo digitale, lo studio cerca di mischiare diversi linguaggi (modellini e 3D, schizzi e render) per arrivare al risultato progettuale.

 
München - BMW-Welt

Opere principali modifica

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