Costituente della sinistra

Costituente della sinistra è una formula politica utilizzata in Italia per descrivere un processo di aggregazione in un unico partito di due o più organizzazioni politiche di sinistra.

Il 20 novembre 1989 è il segretario generale del Partito Comunista Italiano, Achille Occhetto, a lanciare l'idea di «una costituente per aprire una nuova prospettiva della sinistra»[1]. È la cosiddetta svolta della Bolognina che però più che allargare i confini del Pci, porterà nel 1991 alla sua scissione in Partito Democratico della Sinistra e Partito della Rifondazione Comunista.

Dal febbraio 2007 da più parti a sinistra si ragiona sulla cosiddetta "cosa rossa" (per distinguerla dalla "cosa" di Occhetto) che per alcuni dovrebbe aver la forma di un patto confederale fra Prc, Partito dei Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi e Sinistra Democratica (come proponeva già dal 2000 il Pdci), mentre per altri (Prc, Sd) dovrebbe essere l'esito di una costituente di sinistra che dunque di quattro partiti (comunisti, socialisti e ambientalisti) ne faccia un unico «senza aggettivi». In tal senso è esplicito Fausto Bertinotti nell'editoriale del secondo numero di Alternative per il socialismo che il 20 luglio 2007 (già parzialmente pubblicato su Liberazione tre giorni prima): «La proposta che ci sentiamo di avanzare qui e ora è quella di una costituente del soggetto unitario e plurale della sinistra di alternativa»[2].

Indipendentemente dalle diverse ipotesi in campo, l'unità prende forma per le elezioni politiche del 2008 nel cartello de la Sinistra l'Arcobaleno che tuttavia si rivelerà il più grande disastro elettorale della sinistra italiana che diventa, per la prima volta dal 1946, extraparlamentare.

Il 19 aprile, quattro giorni dopo la sconfitta elettorale, si tiene comunque a Firenze l'assemblea dell'"Associazione per la Sinistra Unita e Plurale" che nelle intenzioni doveva dare il la alla costituente de la Sinistra l'Arcobaleno.

Il 1º aprile era stato Paul Ginsborg a lanciare l'idea di far partire il 19 aprile da Firenze la costituente[3] e subito aveva ottenuto i sì di Sd[4] e Verdi[5]. Fausto Bertinotti era già di questo avviso da tempo e aveva impostato la campagna elettorale chiedendo un voto per «dar vita, fin da ora, ad una costituente del soggetto unitario e plurale della sinistra di alternativa»[6] dove «vivrà la tendenza comunista, quella ecologista, quella femminista; fintanto che non si costruiranno nuove tendenze. Ma ripeto, tendenze culturali e un solo soggetto politico, unitario e plurale»[7]. E ancora l'11 aprile Bertinotti affermava «che il giorno dopo le elezioni si aprirà il processo costituente di un soggetto plurale ma unitario della sinistra. Che vuol dire un'organizzazione politica autonoma»[8].

Alla fine a Firenze si decide comunque che «il processo costituente di una sinistra unita e plurale è irreversibile»[9][10].

Dello stesso avviso è soprattutto Sd, che ha ancora a cuore il progetto de la Sinistra l'Arcobaleno e subito dopo le elezioni lavora per riproporlo. Come spiegò bene Mussi su il manifesto dell'8 maggio 2008, la Sa merita «un altro tentativo. Uno. Non è immaginabile un parlamento con nessuno che si dice di sinistra. Il progetto va rivisto, è chiaro. Per fortuna nessuno ha particolare voglia di aderire alla costituente comunista di Diliberto. Una delle cose da rivedere è l'idea di non avere nemici a sinistra. Non tutta la sinistra può essere unita. Ma nessuno può pensare che di fronte al nuovo quadro con due, tre grandi partiti noi si possa restare sbriciolati in quattro, cinque piccole forze. Dobbiamo dare un segno di vita, e velocemente. L'anno prossimo, alle europee, va fatto il tentativo di una lista che si proponga come ponte tra le forze del socialismo europeo e le forze di sinistra alternativa»[11].

L'idea di Mussi è confermata da Claudio Fava appena quattro giorni dopo su l'Unità: «È un errore da non ripetere quello di ritenere che a sinistra si debba stare tutti insieme, a prescindere dalle vocazioni, dalle volontà, dalle categorie interpretative che si mettono in campo. Abbiamo condiviso questo percorso elettorale parlando allo stesso Paese ma con linguaggi diversi. C'era chi riteneva che il malessere, il disagio, la povertà diffusa potesse essere interpretata con il concetto di classe e di lotta di classe, senza rendersi conto che ormai la povertà sociale e la precarietà economica è una categoria profondamente interclassista che affligge il ricercatore universitario, l'operaio, il pensionato, l'operatore del call center. E quindi pieno rispetto per chi ritiene di dover rispondere a questo voto con la Costituente comunista. Noi scegliamo un'altra strada, che è quella di considerare una costituente della sinistra un modo intanto per ripensare profondamente al modo d'essere, di parlare e di agire di questa sinistra»[12].

Dunque rispetto all'Arcobaleno, SD cerca di aggregare quanti più soggetti possibili, ma meno dei precedenti, per fonderli in un unico partito di sinistra che vada al di là del comunismo, ma anche del socialismo. Per Fava infatti «forse il comunismo e la socialdemocrazia sono tradizioni politiche concluse», come dirà su l'Unità dell'8 giugno[13]. Una visione che però non è condivisa nel movimento da persone come Cesare Salvi che esprimerà il suo dissenso pubblicamente[14].

Cruciali per il progetto di SD diventano i congressi dei partiti dell'ex Sa che si tengono a luglio 2008. Da questi emerge che la costituente di sinistra trova interessati solo le minoranze di PRC (Rifondazione per la Sinistra) e PdCI (Unire la Sinistra) e suscita un discreto interesse dei Verdi (fa eccezione l'entusiasmo dei Verdi per la Sinistra).

Tuttavia le minoranze comuniste capeggiate rispettivamente da Nichi Vendola e Katia Bellillo dimostrano subito di voler aderire alla costituente della sinistra a prescindere dagli esiti congressuali dei rispettivi partiti di appartenenza.

Il 20 settembre si tiene a Roma un seminario a porte chiuse che vede partecipare una cinquantina di persone interessate al progetto costituente. L'evento per Sd segna una svolta positiva che porta il 7 novembre alla creazione dell'associazione Per la Sinistra[15], un soggetto ponte comune a tutti i favorevoli alla costituente di sinistra che dovreva portare alla creazione del nuovo partito il successivo 13 dicembre[16][17].

L'indisponibilità della minoranza del PRC guidata da Nichi Vendola a scindersi dal proprio partito, lasciano sostanzialmente Per la Sinistra a metà del guado.

Quando però il 12 gennaio 2009 Vendola lascia intendere che la scissione dal PRC è ormai questione di giorni, il 18 gennaio Per la Sinistra torna a riunirsi proponendo le bozze di statuto e della Carta dei Valori che dovrebbero essere approvate definitivamente a fine febbraio durante la decisiva assemblea di fondazione dell'Associazione, e dopo aver tenuto le cosiddette «Primarie delle idee» (20-22 febbraio)[18].

Il 25 gennaio Vendola fonda il Movimento per la Sinistra insieme a una buona parte della sua corrente: scopo dichiarato della scissione è proprio quello di «approssimarsi alla costituente di un nuovo soggetto della sinistra»[19].

L'8 febbraio anche Unire la Sinistra fuoriesce dal PdCI con motivazioni analoghe a quelle di Mps[20].

Al momento, dunque, nessuna costituente della sinistra ha avuto una sua reale concretizzazione, ma il processo è avviato e potrebbe portare alla trasformazione dell'Associazione Per la Sinistra nel partito La Sinistra.

Per le elezioni europee del 2009 si presenteranno insieme il Movimento per la Sinistra con Sinistra Democratica, i Verdi, il Partito Socialista e Unire la Sinistra nel cartello Sinistra e Libertà. L'alleanza viene presentata il 16 marzo dopo circa un mese di trattative su nome e simbolo. Si era infatti ipotizzato Sinistra delle libertà (12 febbraio), Sinistra per le libertà (2 marzo), Sinistra per la libertà (4 marzo)[21] e la presenza dei Radicali Italiani, poi saltata per il veto di MpS.

Note modifica

  1. ^ Comitato centrale del Pci. Intervento di Achille Occhetto
  2. ^ L'Europa e la sinistra, il paradosso del vuoto e della necessità
  3. ^ Ginsborg: «Basta rinvii, ora una sinistra nuova»[collegamento interrotto]
  4. ^ Alla Sinistra Arcobaleno di oggi e di domani
  5. ^ Cento: «Dopo il voto avanti a sinistra»[collegamento interrotto]
  6. ^ Subito la costituente del nuovo soggetto
  7. ^ SA: Bertinotti, comunismo sarà solo una tendenza in partito[collegamento interrotto]
  8. ^ Dopo il voto la cura Costituente[collegamento interrotto]
  9. ^ documento finale assemblea 19
  10. ^ Elezioni 2008: la Sinistra Arcobaleno fa i conti a Firenze
  11. ^ «Tutti i nostri errori. Il primo 5 anni fa»
  12. ^ «Ora proviamo a rifondare la sinistra. Democratica», su claudiofava.it. URL consultato il 14 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2011).
  13. ^ Fava: la socialdemocrazia è finita
  14. ^ Fava, la socialdemocrazia non è morta
  15. ^ Conferenza stampa di presentazione di Per la Sinistra
  16. ^ Documento promotore Costruire la Sinistra: il tempo è adesso
  17. ^ Un soggetto politico, non un circolo culturale[collegamento interrotto]
  18. ^ Prosegue il lavoro iniziato all'Ambra Jovinelli Archiviato il 5 febbraio 2009 in Internet Archive.
  19. ^ La sinistra delle libertà Archiviato il 3 febbraio 2009 in Internet Archive.
  20. ^ Unire la Sinistra: finita esperienza del PdCI, alle elezioni con la Sinistra Archiviato il 28 febbraio 2009 in Internet Archive.
  21. ^ Sinistra, è guerra simbolica Archiviato il 16 marzo 2009 in Internet Archive.

Voci correlate modifica

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