Crème fraîche épaisse

latticino francese

La crème fraîche épaisse (pronuncia /kʁɛm fʁɛːʃ epɛs/)[1][2][3] è un condimento tradizionale della cucina francese, utilizzata e diffusa in molte cucine europee, anche in diverse varianti. È un tipo di panna acida con il 30/45% di grassi.[4][5]

Crème fraîche épaisse
Origini
Luogo d'origineBandiera della Francia Francia
DiffusioneEuropa
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principali
  • panna non pastorizzata
  • Lactobacillus
Variantismetana
Vasetti di prodotto industriale

È di colore bianco, di densità consistente e dal sapore leggermente acidulo, dovuto all'utilizzo di colture batteriche.

Preparazione modifica

La crème fraîche épaisse è ottenuta dalla panna non pastorizzata instillando colture di Lactobacillus e lasciando che i batteri si sviluppino finché la panna non risulti acidula e compatta. A questo punto il prodotto viene pastorizzato, in modo da porre fine alla proliferazione batterica. Per questo motivo tale crema, a differenza dello yogurt, non può essere prodotta a partire dalla panna pastorizzata, in maniera "domestica": l'assenza di batteri, infatti, non permette l'insorgere di questo processo biologico[5][6].

Come surrogato domestico per la preparazione di piatti esotici, qualora non si abbia a disposizione della crème fraîche épaisse pastorizzata, si può realizzare una miscela con un cucchiaio di aceto o di limone in due tazze di panna e facendo cagliare il composto ottenuto.

In Normandia, a Isigny-sur-Mer, si produce l'unica panna acida AOP, la Crème d'Isigny[6].

Note modifica

  1. ^ (FR) crème, su Trésor de la langue française informatisé. URL consultato l'8 luglio 2023.
  2. ^ (FR) frais, su Trésor de la langue française informatisé. URL consultato l'8 luglio 2023.
  3. ^ (FR) épais, su Trésor de la langue française informatisé. URL consultato l'8 luglio 2023.
  4. ^ Colesterolo, Gremese Editore, 1998, p. 34.
  5. ^ a b (FR) Crèmes, su Maison du lait. URL consultato il 1º ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2014).
  6. ^ a b Andrea Tibaldi, Panna acida o creme fraiche, su Cibo360.it. URL consultato il 1º ottobre 2018.

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