Dāne-ye anjīr-e ma'ābed

film del 2024 diretto da Mohammad Rasoulof
(Reindirizzamento da Dane-ye anjir-e ma'abed)

Dāne-ye anjīr-e ma'ābed (in persiano دانه‌ی انجیر معابد‎, lett. "Il seme del fico dei templi") è un film del 2024 diretto da Mohammad Rasoulof.

Dāne-ye anjīr-e ma'ābed
Titolo originaleدانه‌ی انجیر معابد
Lingua originalepersiano
Paese di produzioneIran, Germania, Francia
Anno2024
Durata168 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaMohammad Rasoulof
SceneggiaturaMohammad Rasoulof
ProduttoreMohammad Rasoulof
Casa di produzioneRun Way Pictures, Parallel45
Distribuzione in italianoBiM Distribuzione, Lucky Red
FotografiaPooyan Aghababaei
MontaggioAndrew Bird
MusicheKarzan Mahmood
ScenografiaAmir Panahifar
TruccoMahmoud Dehghani
Interpreti e personaggi
  • Misagh Zare: Iman
  • Soheila Golestani: Najmeh
  • Mahsa Rostami: Rezvan
  • Setareh Maleki: Sana
  • Niusha Akhshi: Sadaf
  • Reza Akhlaghi: Ghaderi
  • Shiva Ordooei: Fatemeh
  • Amineh Arani: la donna nell'auto

Iman ha appena ottenuto l'ambita promozione a giudice istruttore presso il Tribunale rivoluzionario di Teheran quando un'ondata di proteste popolari inizia a scuotere il Paese. A casa, le sue due figlie Rezvan e Sana, studentesse, sono forti sostenitrici delle proteste, mentre la moglie Najmeh cerca di conciliare gli schieramenti. Quando la sua arma di servizio scompare misteriosamente, la paranoia s'impadronisce di Iman, che comincia a imporre restrizioni sempre più drastiche agli abitanti della casa.

Produzione

modifica

«Per anni mi sono chiesto: "Chi è che fa funzionare il sistema giudiziario [iraniano]?" [...] Che tipo di persone sono? Cosa pensano? Quali sono le loro motivazioni? Per che cosa vivono esattamente? Poi venendo io stesso interrogato, finendo più volte in tribunale e poi in prigione, ho avuto l'opportunità di osservare questa gente da vicino e provare a trovare una risposta alla mia domanda. Questo film parla delle risposte che ho trovato e del tipo di persone che ho potuto osservare.»

Il film è stato girato clandestinamente, principalmente in interni, per aggirare la censura.[1] Alcune scene in esterna sono state girate fuori Teheran, mentre per le riprese cittadine, Rasoulof si è servito di materiale d'archivio già esistente girato per dei documentari.[1]

Nel gennaio del 2024, a due terzi delle riprese, Rasoulof è venuto a conoscenza che era stata emessa una sentenza di otto anni di carcere per un caso precedente.[2] I suoi legali si sono appellati ed è riuscito a finire di girare il film.[2] Alcuni mesi dopo, durante la post produzione, un tribunale ha riconfermato la condanna e Rasoulof è riuscito a trasferire il film all'estero dal suo montatore due ore prima che la sentenza diventasse esecutiva.[2]

Distribuzione

modifica

Il film ha avuto la sua anteprima al 77º Festival di Cannes il 24 maggio 2024.[1] Il 1º maggio, in seguito all'annuncio della sua futura inclusione a Cannes, Rasoulof, che in passato aveva già subito condanne e ripercussioni da parte del governo iraniano per i suoi film e documentari, è stato interrogato dalle autorità del Paese e gli è stato revocato il passaporto, così come agli attori e ai membri della troupe.[3][4] L'8 maggio, il suo legale ha annunciato che Rasoulof era stato condannato per un caso precedente a otto anni di carcere e ad essere sottoposto alla fustigazione, al pagamento di una multa e alla confisca dei suoi beni, con l'accusa di "compromettere la sicurezza del Paese" attraverso le proprie azioni.[5] Pochi giorni dopo, Rasoulof ha lasciato clandestinamente l'Iran,[6][7] riuscendo quindi a presenziare a Cannes il 24 maggio.[2] Anche alcuni tecnici e le attrici Mahsa Rostami, Setareh Maleki e Niusha Akhshi hanno lasciato il Paese, avendo recitato a capo scoperto nel film, mentre Soheila Golestani è stata arrestata.[1] Le loro famiglie e i membri della troupe rimasti in Iran sono stati sottoposti a minacce e pressioni.[1][2]

Il film sarà distribuito in Italia da BiM Distribuzione e Lucky Red.[2][8]

Accoglienza

modifica

Critica

modifica

Aldo Spiniello di Sentieri Selvaggi dà al film 3,3 stelle su 5 e scrive che "l’impressione è che l’afflato di Rasoulof abbia perso un po’ di mordente. Soprattutto rispetto a Il male non esiste, dove la percezione dell’abisso che si spalcava nell’anima dei personaggi e nella dinamica dei rapporti era a tratti insostenibile". [9]

Riconoscimenti

modifica
  1. ^ a b c d e f (EN) Nick Vivarelli, Mohammad Rasoulof on Escaping Iran and Why the Regime Won’t ‘Last Long’: We Can’t ‘Allow Them to Go on Holding Their People Hostage’, in Variety, 23 maggio 2024. URL consultato il 24 maggio 2024.
  2. ^ a b c d e f Arianna Finos, Rasoulof a Cannes in fuga da Teheran: “Il sistema iraniano è una macchina criminale. E ha paura delle persone che raccontano storie”, in La Repubblica, 24 maggio 2024. URL consultato il 24 maggio 2024.
  3. ^ (EN) Iranian authorities ban film crew from attending Cannes Film Festival, su Euronews, 1º maggio 2024. URL consultato il 1º maggio 2024.
  4. ^ (EN) Michael Rosser, Iran bans actors, crew of Mohammed Rasoulof's 'The Seed Of The Sacred Fig' from attending Cannes, in Screen International, 1º maggio 2024. URL consultato il 1º maggio 2024.
  5. ^ (EN) Melanie Goodfellow, Mohammad Rasoulof Sentenced To Eight Years In Prison, Flogging & Confiscation Of Property, Says Lawyer, su Deadline.com, 8 maggio 2024. URL consultato l'8 maggio 2024.
  6. ^ (EN) Angelique Chrisafis e Catherine Shoard, Iranian film director Mohammad Rasoulof flees Iran to avoid prison, in The Guardian, 13 maggio 2024. URL consultato il 13 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Max Goldbart, Mohammad Rasoulof Will Attend Cannes Screening Of 'The Seed Of The Sacred Fig', su Deadline.com, 22 maggio 2024. URL consultato il 22 maggio 2024.
  8. ^ (EN) Leo Barraclough, Films Boutique Sells Mohammad Rasoulof’s ‘The Seed of the Sacred Fig’ to Multiple Territories (EXCLUSIVE), in Variety, 19 maggio 2024. URL consultato il 24 maggio 2024.
  9. ^ Aldo Spiniello, The Seed of the Sacred Fig. La recensione del film, su SentieriSelvaggi, 24 maggio 2024. URL consultato il 27 maggio 2024.
  10. ^ (ENFR) The 77th Festival de Cannes winners’ list, su festival-cannes.com, Festival di Cannes, 25 maggio 2024. URL consultato il 26 maggio 2024.

Collegamenti esterni

modifica
  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema