Diario di Galeazzo Ciano

Voce principale: Galeazzo Ciano.

Ciano scrisse il suo Diario negli anni in cui ricopriva la carica di ministro degli Esteri del Regno d'Italia, dal 10 giugno 1936 all'8 febbraio 1943, data della sua destituzione e nomina ad ambasciatore presso la Santa Sede. A causa della distruzione della prima agenda a opera dei tedeschi, le pagine relative ai giorni antecedenti al 22 agosto 1937 sono andate perdute.

Diario 1937-1943
Edizione statunitense del 1947 (limitata agli anni 1939-1943) a cura di Hugh Gibson, con introduzione di Sumner Welles
AutoreGaleazzo Ciano
1ª ed. originale1946
GenereDiaristico
SottogenereAutobiografico
Lingua originaleitaliano

L'introduzione fu scritta invece il 23 dicembre 1943, allorché Ciano era recluso nel carcere degli Scalzi a Verona in attesa del processo ai firmatari dell'ordine del giorno Grandi, in seguito al quale sarebbe stato condannato a morte e fucilato.

Il Diario, ricco tra l'altro di annotazioni in merito a commenti e giudizi espressi privatamente da Mussolini su Hitler, il re Vittorio Emanuele III, i papi Pio XI e Pio XII e altri protagonisti del tempo, è generalmente considerato dagli storici una fonte di grande importanza per lo studio del regime fascista, sebbene non tutti la considerino completamente attendibile. Gli studiosi scettici non dubitano della sua autenticità, ma ritengono che offra una testimonianza globalmente infedele e reticente, tendente a porre Ciano in una luce favorevole e ad attenuare le sue responsabilità negli insuccessi del regime[1].

Edizioni

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  1. ^ Paolo Mieli, Non fidatevi del Diario di Ciano. È una trappola tesa agli storici, in Corriere della Sera, 18 novembre 2018. URL consultato il 5 settembre 2024.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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