Didymictis era un mammifero carnivoro estinto appartenuto alla famiglia dei Viverravidae, vissuto in Nordamerica durante il Paleocene superiore e l'Eocene inferiore, nel periodo compreso tra 56,8 e 40,4 milioni di anni fa.[1][2][3][4]

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Didymictis
Mandibola di Didymictis microlestes
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Sottordine Miacoidea
Famiglia Viverravidae
Genere Didymictis
Specie
  • D. altidens (Cope, 1880)
  • D. dellensis (Dorr, 1952)
  • D. leptomylus (Cope, 1880)
  • D. protenus (Cope, 1874)
  • D. proteus (Polly, 1997)
  • D. vancleveae (Robinson, 1966)

Descrizione modifica

Il Didymictis era un carnivoro di medie dimensioni, possedeva un cranio allungato e relativamente grande con una trincea piccola e bassa e una regione basicranica lunga e stretta. Le creste occipitali e sagittali erano molto alte. Gli arti erano prevalentemente corti di lunghezza e possedeva piedi a cinque dita. La dentatura ( 3.1.4.2/3.1.4.2 ) era contrapposta rispetto a quella degli altri membri del sottordine dei miacidi con una netta differenza tra i denti settoriali e tubercolari, una perdita dell'ultimo molare e un secondo molare allungato, simile alla dentatura di orsi e procioni.

Tassonomia modifica

L'animale è conosciuto con ben sei specie tutte scoperte su suolo americano, tuttavia un nuovo scavo in Belgio (nel comune di Erquelinnes ha trovato resti fossili che farebbero pensare si trattasse proprio di un'altra specie di Didymictis, ma i reperti risultano scarsi e pertanto la classificazione resta inconcludente.

Paleobiologia modifica

I fossili del Didymictis sono noti in Nordamerica; in Canada (nell'Alberta e nel Saskatchewan) e negli Stati Uniti d'America negli stati del Colorado, Nuovo Messico, Dakota del Nord, Montana e Wyoming.

Apparteneva alla famiglia dei Viverravidae, tra i più antichi rappresentanti dei carnivori ad essere apparsi sulla Terra. Il loro aspetto doveva assomigliare molto a quello degli attuali Viverridi[5] e anche le abitudini erano molto simili: era una creatura notturna che predava piccoli animali, ma la sua alimentazione variava anche su vegetali, frutta, uova e semi (nonostante la graduale scomparsa dei molari). Ciononostante aveva una sostanziale differenza: gli studiosi notarono che gli arti di Didymictis, specialmente i posteriori, sono simili a quelli di alcuni carnivori esistenti adattati per la velocità, e gli arti anteriori in una certa misura sono specializzati nello scavo. Gli autori hanno concluso che Didymictis era un carnivoro terrestre dotato di grande velocità nella caccia ed in grado di scavare,[6] probabilmente per creare dei rifugi diurni o stanare le prede. I fossili di quest'animale risultano essere piuttosto numerosi, ma si limitano più che altro a resti craniali e dentali, mentre per quanto riguarda il resto della struttura ossea i reperti risultano molto scarsi e pertanto non è chiara la vera struttura corporea.

Note modifica

  1. ^ E. D. Cope, General Notes: The Northern Wasatach Fauna, in American Naturalist, vol. 14, n. 12, dicembre 1880, p. 908, DOI:10.1086/272689.
  2. ^ Malcolm C. McKenna e Susan K. Bell, Classification of Mammals Above the Species Level, New York, Columbia University Press, 1997, ISBN 978-0-231-11012-9. URL consultato il 16 marzo 2015.
  3. ^ J. J. Flynn (1998.) "Early Cenozoic Carnivora ("Miacoidea")." In C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.) "Evolution of Tertiary Mammals of North America. Volume 1: Terrestrial Carnivores, Ungulates, and Ungulatelike Mammals." Cambridge University Press, Cambridge. ISBN 0-521-35519-2
  4. ^ G. F. Gunnell, Eocene Biodiversity: Unusual Occurrences and Rarely Sampled Habitats, Springer, 2001, ISBN 9780306465284.
  5. ^ R. E. Heinrich e P. Houde, Postcranial anatomy of Viverravus (Mammalia, Carnivora) and implications for substrate use in basal Carnivora, in Journal of Vertebrate Paleontology, vol. 26, n. 2, 2006, pp. 422–435, DOI:10.1671/0272-4634(2006)26[422:paovmc]2.0.co;2. URL consultato il 16 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2014).
  6. ^ R. E. Heinrich e K. D. Rose, Postcranial morphology and locomotor behaviour of two early Eocene miacoid carnivorans, Vulpavus and Didymictis (PDF), in Palaeontology, vol. 40, 1997, pp. 279–306 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2014).

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