Dilliriende (Delirando) è un componimento poetico di genere amoroso in sardo logudorese, eseguito dal cantadore Ciccheddu Mannoni e pubblicato da Mario Cervo nel 1966 con il titolo Boghes antigas de Nuoro (in italiano: Voci antiche di Nuoro) e riedito in una raccolta composta di 4 CD nel 2005 a cura di Paolo Angeli per l'Istituto superiore regionale etnografico (ISRE)[1]

Boghes antigas de Nuoro
ArtistaCiccheddu Mannoni
Adolfo Merella
Autore/ianonimo
GenereCantu a chiterra
Pubblicazione originale
IncisioneCanto in Re (Il canto a chitarra nella Sardegna settentrionale)
Data1966
Durata2:50

Origine e significato del testo

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«Per i sos litos solu, sos litos solu
in s'amena campagna dilliriende, dilliriende:
tristu e chena cunsolu, ello cunsolu,
sempre de bene meu, bene meu preguntende
e deo de tantu in tantu, de tantu in tantu
'nde formo largos rios de piantu»


«Per i boschi da solo, i boschi da solo
nell'amena campagna delirando, delirando
triste e senza conforto, altro che conforto
sempre del mio bene, del mio bene chiedendo
e io di tanto in tanto, di tanto in tanto
formo larghi fiumi di pianto

(versi cantati da Ciccheddu Mannoni di Luogosanto, 1966)

Il testo di Boghes antigas de Nuoro in realtà è costituito da versi di argomenti vari, una sorta di miscellanea di versi popolari provenienti da Nuoro o dal nuorese. La sestina su riportata è di genere amoroso. L'io narrante è quello di un uomo che vive alla macchia e vaga per i boschi cercando di avere notizie della sua amata nella speranza di poterla rincontrare.

Incisioni varie

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Inserito da Maria Carta nel suo album Delirio del 1974, con il titolo Dilliriende (da cui il titolo dell'album); nel 2000 il brano era stato riproposto, con lo stesso titolo, da Elena Ledda nel suo album Maremannu.

  1. ^ Archivio Mario Cervo in Sardegna Digital Library, su sardegnadigitallibrary.it. URL consultato l'8 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2016).