Diocesi di Glavinizza
La diocesi di Glavinizza (in latino: Dioecesis Glavinitzensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Glavinizza Sede vescovile titolare Dioecesis Glavinitzensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Macedonia (V secolo) | |
Vescovo titolare | Gustavo Adolfo Rosales Escobar |
Istituita | 1933 |
Stato | Albania |
Diocesi soppressa di Glavinizza | |
Suffraganea di | Durazzo |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Storia modifica
Incerte sono le origini della diocesi di Glavinizza, localizzata nei pressi di Valona nel sud dell'Albania. Una ecclesia Glabinitzae sive Acrocerauniae, suffraganea dell'arcidiocesi di Durazzo nella provincia dell'Epirus Novus, è menzionata nella Notitia Episcopatuum delle diocesi dipendenti dal patriarcato di Costantinopoli redatta all'epoca dell'imperatore bizantino Leone VI (886-912).[1]
La diocesi fu eretta probabilmente durante il primo impero bulgaro nella prima metà del X secolo. Quando, nel 1018, i Bulgari furono sconfitti e il loro impero definitivamente annesso all'impero bizantino, tutte le sedi episcopali furono annesse al patriarcato di Costantinopoli, pur godendo di una certa autonomia, riconosciuta e garantita dall'imperatore Basilio II Bulgaroctono con un decreto del 1020; in questo testo Glavinizza, unita a Canina e a Neanisca, occupava il secondo posto, dopo Castoria, tra le diocesi suffraganee dell'arcidiocesi di Acrida. Il suo territorio corrispondeva all'incirca a quello che in passato era stato delle diocesi di Apollonia e di Amanzia.[2] [3]
Nelle Notitiae episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli, la sede di Glavinizza è documentata in due sole occasioni, nel X e nel XII secolo, la prima volta come "Glavinizza o Acroceraunia" e la seconda volta come "Glavinizza o Cefalonia".[4] Agli inizi del XIII secolo, la sede fu assorbita da quella di Aulona, e poi, dal XIV secolo, dalla sede di Belograd.[5]
Di questa diocesi sono noti solo tre vescovi: Michele, documentato da un sigillo datato tra X e XI secolo[6]; un anonimo, menzionato prima di maggio 1020; e un altro anonimo documentato nel 1094/95.[7]
Quando l'Albania venne conquistata dagli Angioini (XIII secolo), furono erette alcune diocesi di rito latino. Al primo vescovo noto di Valona, Valdebruno, fu concesso il doppio titolo di episcopus Avelonensis et Glavinicensis.[8] Non si conosce però una serie episcopale latina per questa diocesi.
Dal 1933 Glavinizza è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 3 giugno 2022 il vescovo titolare è Gustavo Adolfo Rosales Escobar, vescovo ausiliare di Guayaquil.
Cronotassi modifica
Vescovi residenti modifica
- Michele † (X/XI secolo)
- Anonimo † (prima di maggio 1020)
- Anonimo † (circa 1094/1095)
Vescovi titolari modifica
Note modifica
- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 330, nº 616.
- ^ Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 889.
- ^ Siméon Vailhé, v. Achrida, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. I, Paris, 1912, coll. 322. Etleva Lala, Regnum Albaniae, the Papal Curia, and the Western Visions of a Borderline Nobility, Budapest, 2008, p. 57.
- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice, p. 492 (Glabinitza).
- ^ Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 890.
- ^ Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online, nº 25306.
- ^ Stiernon, Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques, vol. XXVIII, col. 906.
- ^ Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. I, p. 122.
Bibliografia modifica
- (LA) Daniele Farlati-Jacopo Coleti, Illyricum Sacrum, vol. VII, Venezia, 1817, pp. 434-436
- (FR) Daniel Stiernon, v. Kanina, «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XXVIII, Paris, 2003, coll. 886-890 e 906-907
Collegamenti esterni modifica
- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org