Discussione:Celebrazione della Passione del Signore

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da Avemundi in merito all'argomento Alcune correzioni

Non si chiamava anche messa in Passione Domini o mi sto confondendo?[1]--Ferdi2005 (Posta 22:22, 12 apr 2017 (CEST)Rispondi

  • Ciao, in realtà la denominazione corretta è proprio "Azione liturgica della Passione del Signore", perché il termine "Messa" implica la consacrazione del pane e del vino, che il Venerdì santo non viene celebrata (si consuma l'eucaristia consacrata il giorno precedente, con i "Presantificati"). Infatti, nel documento da te allegato, si parla di "Celebrazione in Passione Domini". La "Messa della Passione del Signore" però esiste, e si celebra la Domenica delle Palme.[2] Un cordiale saluto e buona Settimana santa--Vito Calise (msg) 03:39, 13 apr 2017 (CEST)Rispondi
Ciao [@ Vito Calise]. Grazie della risposta. Comunque, la Celebrazione in Passione Domini è questa? Potrebbe essere inserita questa denominazione?--Ferdi2005 (Posta 08:08, 13 apr 2017 (CEST)Rispondi
Ciao, senz'altro l'Azione liturgica della Passione del Signore e la Celebrazione in Passione Domini sono espressioni equivalenti, quindi si può tranquillamente inserire anche quest'ultima denominazione. Cordialmente--Vito Calise (msg) 02:09, 14 apr 2017 (CEST)Rispondi

Seconda lettura modifica

Mi risulta che la seconda lettura non è tratta dalla Lettera ai Filippesi, bensì dalla Lettera agli Ebrei: Eb 4, 14-16; 5, 7-9.

Grazie. Hai ragione. Il passo della Lettera ai Filippesi appartiene alla Domenica delle Palme. Theodoxa (msg) 16:18, 28 mar 2018 (CEST)Rispondi

Pre 1955 modifica

Spiego qui perché ho portato i tempi al presente per la forma precedente la riforma della Settimana Santa del 1955. A prima vista il motu proprio Summorum Pontificum, che impone l'uso dei libri liturgici del 1962 con esclusione dei precedenti, farebbe pensare che le forme liturgiche precedenti siano cadute in disuso. Tuttavia, lo stesso motu proprio pone limitazioni alla celebrazione del sacro triduo in forma extraordinaria, rendendo poco frequente la celebrazione anche in quelle chiese dove la Messa tridentina è celebrata ogni domenica. A celebrare il triduo pasquale nella forma extraordinaria rimangono però quegli istituti che hanno il privilegio dell'uso esclusivo dei libri liturgici non riformati e che non si avvalgono del motu proprio Summorum Pontificum: a questi istituti è permesso seguire i riti della Settimana Santa nella forma tradizionale pre 1955.--AVEMVNDI 01:30, 18 mag 2019 (CEST)Rispondi

Non mi pare. Nel Triduo Sacro il Summorum Pontificum proibisce l'uso del Messale 1962 "nelle Messe celebrate senza il popolo" (art. 2), proibizione già enunciata nello stesso Messale 1962, che nei riguardi della Celebrazione della Passione del Signore, alla pagina 161, dice: "Privata Actionis liturgicae celebratio interdicitur". Nelle celebrazioni con il popolo (non "private") non c'è alcun motivo per escludere la forma 1962. Non c'è valido pretesto per saltare anche la forma in uso fra il 1955 e il 1962, che è quasi identica a quella 1962, per tornare alla pianeta piegata ecc. di prima del 1955. Però, nel descrivere il contenuto dei messali stampati prima del 1955, si può certamente usare il tempo presente, come si può usare il presente per parlare di quello che dice Vergilio nell'Eneide. Theodoxa (msg) 10:26, 18 mag 2019 (CEST)Rispondi
Grazie dell'intervento, Theodoxa. Di fatto la celebrazione del Triduo nelle parrocchie ove viene celebrata una Messa festiva (il tipico contesto in cui si applica Summorum Pontificum) viene raramente effettuata, perché cede il posto alla forma ordinaria. E molti istituti di cui sopra optano per il Triduo pre-1955, rendendolo quindi non una remota possibilità di cui si debba parlare al passato remoto, ma una forma liturgica viva.--AVEMVNDI 01:38, 21 mag 2019 (CEST)Rispondi
Grazie per le buone parole. Mi sorprende che molti degli istituti che osservano la forma pre-Vaticano II optino per la Messa dei Pre-santificati, nella quale il sacerdote da solo riceve la Santa Comunione consumando una parte dell'ostia grande in vino non consacrato. Non lo credo nei riguardi di quelli principali, qualunque sia la loro relazione con la Santa Sede, sia la Fraternità San Pio X che quella di San Pietro. Theodoxa (msg) 08:32, 21 mag 2019 (CEST)Rispondi
FSSP a Roma segue il pre-1955, ICRSS a Firenze idem. Il Triduo 1962 è celebrato in parrocchia a Vocogno e - se non erro - a Linarolo. Anche in Francia e negli Stati Uniti pre-1955 è molto diffuso o preponderante. Altrove non so. --AVEMVNDI 11:28, 21 mag 2019 (CEST)Rispondi
Grazie per le per me sorprendenti informazioni. Suppongo che l'istituto di San Pio X, vista l'insistenza di Lefebvre sull'uso del Messale del 1962 (con espulsione di quelli che lo rigettavano), non lo trascura neanche il Venerdi Santo. Forse mi sbaglio anche a questo riguardo? Theodoxa (msg) 12:30, 21 mag 2019 (CEST)Rispondi
Stavo cercando l'informazione da te richiesta e ho trovato questa polemica astiosa di uno dei più famosi e acuti liturgisti italiani su un indulto concesso dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei per la celebrazione pre 1955. Ho scoperto che anche la FSSP gode di quest'indulto concesso ad experimentum per il triennio 2018-2019-2020. Per rispondere alla domanda su FSSPX, non ho trovato nulla, ma probabilmente sono legati al 1962. --AVEMVNDI 13:21, 23 mag 2019 (CEST)Rispondi
Interessante. Grazie. Dunque sono almeno due le forme straordinarie del rito romano che possono vantarsi di essere autorizzate, almeno fino al 2020. Theodoxa (msg) 17:08, 23 mag 2019 (CEST)Rispondi

Alcune correzioni modifica

1. La riforma liturgica del 1955 non si trova a p. 49 di AAS, ma è effetto del decreto Maxima redemptionis della Sacra Congregazione dei Riti, che incomincia a p. 838.

2. Nel Messale del 1962 ci sono rubriche in bastone e rubriche in corsivo. Le rubriche in corsivo sono per la Messa senza diacono e suddiacono. Fra queste vi sono le rubriche 8 e 8a: secondo 8 (in bastone) il diacono comanda "Flectamus genua/Levate", secondo 8a (diacono assente, in corsivo) il celebrante comanda "Flectamus genua/Levate".

3. Messa dei presantificati: sebbene il termine non appaia mai nel Messale, si trova invece nei decreti autentici della Sacra Congregazione dei Riti (ad es. n. 5009, 14 giugno 1845). Quindi non è corretto dire che «si diceva comunemente ma non ufficialmente». Il Messale romano fino al 1962 è estremamente parco in fatto di titoli.--AVEMVNDI 17:27, 20 apr 2022 (CEST)Rispondi

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