Discussione:Lingua romagnola

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da TheFlagandAnthemGuy in merito all'argomento Wikipedia in Romagnolo? ... Se é una Lingua...

Riorganizzazione modifica

Salve a tutti gli interessati. Se poteste dare un'occhiata alla discussione che si trova qui gradirei avere la vostra opinione.

Ciao, --Piffy 15:35, 16 gen 2006 (CET)Rispondi

Brano tolto modifica

Il teatro dialettale romagnolo negli anni '80 e '90 si è conquistato i lavori di Giusi Canducci, ottima scrittrice e attrice, che si è guadagnata diversi riconoscimenti, anche a livello nazionale. Tra i testi che hanno avuto maggior riscontro di pubblico ricordiamo "La franzeisa" (La Francese) e il testo comico "La Suocera", replicato più di 70 volte.

La pubblicità si paga. Wikipedia è gratuita.
Sentruper - 6 aprile 2008.

Lessico e pronuncia modifica

Tutto il lessico e la pronuncia dell'articolo sono troppo impostati su una sola parlata del dialetto, mentre il romagnolo ne ha diverse, riassumibili in almeno 6 aree (ravennate,imolese,forlivese,cesenate,riminese,pesarese). Per completezza intendo aggiungere almeno l'esempio della mia area (quella cesenate) e invito coloro che parlano il romagnolo delle altre aree a fare lo stesso.

Citazione iniziale modifica

«Non esiste un dialetto romagnolo ma una infinità di parlate romagnole digradanti di luogo in luogo, quali continue variazioni su un fondo comune»

«Basta con le citazioni a inizio pagina».
--Sentruper (msg) 21:20, 17 gen 2010 (CET)Rispondi

Lingua romagnola modifica

«I contenuti di Lingua emiliano-romagnola, Dialetto emiliano e Dialetto romagnolo vanno rivisti alla luce di questa modifica? In particolare, questa voce va spostata al titolo "Lingua romagnola" visto che ha un codice ISO?»

Assolutamente sì. Il primo passo però è far sparire definitivamente Lingua emiliano-romagnola, così come è sparito il codice ISO "eml". --Sentruper (msg) 14:53, 27 giu 2012 (CEST)Rispondi

Fonetica modifica

La sezione sulla fonetica non tiene conto della differenza fra la fonetica e la fonologia.
Se fosse veramente un capitolo sulla fonetica, dovremmo trovare un sacco di simboli IPA racchiusi fra parentesi quadre. Invece ciò che si riporta nel capitolo sono grafemi, e i grafemi in una grafia alfabetica corrispondono ai fonemi (al più, ci possono essere due o tre grafemi che corrispondono a un solo fonema, nel qual caso si avranno digrammi o trigrammi, ma in ogni caso c'è corrispondenza fra grafemi e fonemi, non fra grafemi e foni, o sequenze di foni).
Tenuto conto che quello è solo un elenco di grafemi, stiamo parlando di fonologia, e per parlare di fonologia bisogna far riferimento a un dialetto specifico. Ad esempio il ravegnano ha quattro diverse "e" toniche, che tradizionalmente si scrivono <è, é, ê, ë> (ma Ercolani al posto di <é> avrebbe scritto <ē>, e molti non mettono l'accento su quella che ho scritto <è>, considerando l'accento grave una sorta di "accento di default"), più una "e" nasale, per la quale non c'è una grafia consolidata (alcuni scrivono <en>, Ercolani scriveva <én>, altri scrivono <ẽ>, ma si veda più avanti). Queste "e" del ravegnano si trovano ad. es. in <lêdar, lédar, fradël, fradèl, ben/bẽ> che significano, rispettivamente "ladro, ladri, fratello, fratelli, bene".
Molti dialetti della romagna centrale hanno le "e" corrispondenti a queste, per lo per lo più distribuite nelle medesime parole (ma non mancano le eccezioni), per cui si potranno usare gli stessi grafemi, scrivendo la maggior parte delle parole nello stesso modo. Se il capitolo dell'articolo di Wikipedia fosse intitolato "Fonologia" questo basterebbe, invece si intitola "Fonetica", per cui questo non basta, e bisognerà anche dire che in questi dialetti si trovano "e" corrispondenti a quelle del ravegnano, ma la pronuncia non è la stessa, così come i fonemi dell'italiano non sono pronunciati nello stesso modo in tutte le regioni (senza considerare che in alcune regioni l'italiano si parla con sole 5 vocali anziché 7).
Per di più ci sono alcuni dialetti, anche nel cuore della Romagna centrale, in cui i fonemi non sono gli stessi del ravegnano. Ad esempio in alcuni dialetti non c'è l'opposizione fra <ê> ed <é>, per cui non c'è alcuna differenza fra la parola corrispondente a "ladro" e quella corrispondente a "ladri". In questo caso bisogna scrivere una "e" sola al posto delle due che in ravegnano scriviamo <ê> e <é>.
Se prendiamo dialetti diversi e facciamo la "somma dei fonemi", viene fuori una cosa che non ha senso. Quindi bisognerà specificare qual è il dialetto di cui si sta parlando, e poi chiarire quali sono i grafemi (o i digrammi, trigrammi) impiegati per scrivere i vari fonemi. Qualcuno ha osservato che l'articolo è troppo centrato su alcuni dialetti, ma per certi versi sarebbe meglio "centrarlo" ancor di più, chiarendo fin dall'inizio che si sta parlando, che so, del ravegnano, o del forlivese, o del faentino. Così si potrebbe fare un discorso sensato, e poi magari aggiungere delle sottosezioni su altri dialetti, mostrando le differenze.
Tornando alla questione della nasalizzazione, bisogna tener conto che la grafia tradizionale adotta norme piuttosto complesse. La cosa si semplifica se si decide di usare la tilde, scrivendo ad es. <bẽ> per "bene". Se invece si usa il grafema <n>, questo corrisponde alla consonante nasale in alcuni contesti, mentre il altri è un semplice diacritico (per intenderci, in alcuni casi la <n> va "letta", in altri no). Ad esempio se scriviamo <bén> si ha semplicemente la "e" nasale, e allora la <n> è un semplice diacritico (anche se nel contesto della frase in alcuni casi la consonante può essere pronunciata), ma in una parola come <cadéna>, dove la <n> è seguita da una vocale, la consonante nasale è presente, per cui <n> non è un semplice diacritico. Ora, nell'articolo di Wikipedia si dice che il grafema <é>, quando è seguito da <n>, corrisponde a una vocale "nasalizzata", e la <n> è "muta". Questo in alcuni casi sarebbe anche vero, se non fosse che poi si fa proprio l'esempio di <cadéna>, e se fosse vero che la <n> è muta si avrebbe una parola che, scritta con la tilde, sarebbe <*cadẽa>.
Ricapitolando: ci sono i foni, i fonemi, e i grafemi, e questi concetti non vanno confusi. Secondo me, per ora ci si potrebbe accontentare di scrivere una sezione intitolata "Fonologia", individuando i fonemi di alcuni dialetti di riferimento, e limitandosi a fornire qualche cenno discorsivo sulla pronuncia dei vari fonemi (senza fare vere e proprie trascrizioni fonetiche in IPA, almeno per ora). Poi si dirà anche che alcuni di questi fonemi si scrivono con un certo grafema, altri si scrivono con dei digrammi, altri ancora non hanno una grafia tradizionale consolidata.
-Pvlon (msg) 14:43, 1 set 2013 (CEST)Rispondi

@Pvlon (che mi sembra molto ferrato sull'argomento):

«Tenuto conto che quello è solo un elenco di grafemi, stiamo parlando di fonologia, e per parlare di fonologia bisogna far riferimento a un dialetto specifico.»

Credo sia possibile farlo: cominciamo a scrivere la fonologia per ogni dialetto specifico. Intanto cambio il titolo del paragrafo in "Fonologia".

Sempre citando Pvlon:

«Se prendiamo dialetti diversi e facciamo la "somma dei fonemi", viene fuori una cosa che non ha senso. Quindi bisognerà specificare qual è il dialetto di cui si sta parlando, e poi chiarire quali sono i grafemi (o i digrammi, trigrammi) impiegati per scrivere i vari fonemi.»

Allora facciamo una cosa radicale: ricominciamo da capo. Cancello tutto (io sono uno dei maggiori contributori di questa voce da alcuni anni, so quello che faccio) e rifacciamo da capo questa sezione.--Sentruper (msg) 10:01, 9 set 2013 (CEST)Rispondi

Oddio, ti ringrazio per la considerazione, ma così mi trovo un po' spiazzato. Ci vorranno mesi per fare un lavoro completo sostitutivo di tutto ciò che hai cancellato. Spero che tu l'abbia copiato da qualche parte, perché c'erano anche un sacco di informazioni utili e giuste. Non l'hai gettato, vero? Pvlon (msg) 17:12, 9 set 2013 (CEST)Rispondi
In wiki non si perde mai niente. Lo puoi recuperare (ad esempio) facendo "Cronologia" e poi "Confronta versioni selezionate". --Dragonòt (msg) 17:21, 9 set 2013 (CEST)Rispondi
Ecco, ho fatto le quattro "e" orali della pianura ravennate-forlivese. Per fare tutte le vocali da Cattolica a Imola e dal crinale appenninico al Reno ci vorranno un paio d'anni :-) Pvlon (msg) 13:13, 10 set 2013 (CEST)Rispondi
Forse sarebbe il caso di fare una voce a parte per la fonologia? Pvlon (msg) 21:10, 10 set 2013 (CEST)Rispondi
Tranquillo, quando hai dei contributi, inseriscili. Tutte le voci di Wikipedia sono lavori sempre in esecuzione :-)--Sentruper (msg) 22:18, 15 set 2013 (CEST)Rispondi

Vocabolario Mattioli: ripetizione? modifica

Mi sembra che nel paragrafo sul vocabolario in oggetto ci sia una ripetizione. --Pvlon (msg) 16:47, 31 gen 2014 (CET)Rispondi

  Fatto. Ti chiedo io una cosa: nel box "Lingua", un anonimo ha inserito nel campo "persone" che la lingua romagnola è parlata da 1,2 milioni. Ma questo è il numero degli abitanti, che comprende anche i giovani, i quali, ormai, non la parlano più. Cosa dicono le statistiche a proposito del numero dei parlanti? --Sentruper (msg) 14:28, 5 feb 2014 (CET)Rispondi
Io personalmente non dispongo di statistiche affidabili. Peraltro mi pare piuttosto difficile ottenere una statistica veramente affidabile in questo campo. Bisogna infatti distinguere fra parlanti attivi e passivi, e poi stabilire se è sufficiente che uno dichiari di saper parlare il dialetto per annoverarlo fra coloro che lo parlano (se non lo si considera sufficiente, si pone il problema di avere degli intervistatori in grado di capire in due minuti se uno ha una padronanza adeguata). Comunque sia, si dovranno fare statistiche su campioni, il che pone il problema della scelta di campioni rappresentativi (suddivisione in strati sociali, distinzione delle aree urbane da quelle rustiche, ecc. ). Un bel problemino di sociolinguistica. Un'inchiesta del genere, se fatta bene sull'intero territorio, fornirebbe materiale per diversi capitoli di una tesi di laurea. Mi spiace di non poterti essere più utile di così. Ciao! --Pvlon (msg) 17:10, 5 feb 2014 (CET)Rispondi
Ciao Pvlon, ho trovato un'indagine ISTAT del 2006. Si intitola "La lingua italiana, i dialetti e le lingue straniere" ed è stata pubblicata il 20 aprile 2007 (Testo integrale). A pagina 5 ci sono i dati scorporati per regione. Purtroppo sono considerate le regioni amministrative, non quelle linguistiche. Però andiamo avanti. Si chiede agli intervistati quanto usano il dialetto in questi tre ambiti: a) in famiglia; b) con amici; c) con estranei. Io sono andato a cercare direttamente la percentuale più alta. Ovviamente, è quella della lettera a). Viene poi chiesto se: i) si parla prevalentemente italiano; ii) si parla prevalentemente dialetto; iii) si parlano sia italiano che dialetto; iv) si parla un'altra lingua. Ho pensato di sommare ii) e iii): la somma è 40,9%. Se ammettiamo che questo dato valga indistintamente per tutte le aree della regione (il Bolognese come la Romagna, il Ferrarese come il Modenese), allora bisogna calcolare il 40,9% di 1,2 milioni. Risultato: 490.000 persone. Ti sembra un dato coerente con la realtà? Cosa ne pensi? --Sentruper (msg) 15:35, 14 feb 2014 (CET)Rispondi
Come dici giustamente tu, dalle tabelle a pag. 5 si comprende che in Emilia-Romagna c'è circa un 40% della popolazione che quando è in famiglia parla dialetto o oscilla fra l'italiano e il dialetto. Possiamo quindi essere ragionevolmente certi che c'è almeno un 40% della popolazione che sa parlare attivamente dialetto, però non è detto che il restante 60%, che di solito non usa il dialetto, non lo sappia parlare. Ci sarà certamente una certa percentuale di emiliano-romagnoli che non ha occasione di parlare dialetto in famiglia (pensa ad esempio a chi ha un coniuge non romagnolo, e non frequenta più la famiglia d'origine). Se ipotizziamo che ci sia un 10% della popolazione che lo sa parlare pur non parlandolo abitualmente, si può considerare almeno un 50% della popolazione. Quanto a San Marino, direi, a occhio, che valgono le stesse percentuali (se non di più). Ciao! --Pvlon (msg) 17:31, 15 feb 2014 (CET)Rispondi

Attenti al bot! modifica

C'è un bot che ha sostituito tutti gli articoli/pronomi e' con la voce verbale è. Che facciamo??? --Pvlon (msg) 17:38, 15 feb 2014 (CET)Rispondi

Ho scritto all'utente che lo gestisce. Attendo una risposta.--Sentruper (msg) 12:33, 18 feb 2014 (CET)Rispondi

Wikipedia in Romagnolo? ... Se é una Lingua... modifica

Una domanda: se é riconosciuta come Lingua, il Romagnolo (e mi pare di cosí aver capito), é possibile richiedere di potere creare la propria Wikipedia? Mi farebbe molto piacere partecipare. Credo che, finché non c'é nulla, qualsiasi cosa fatta sia meglio di niente. Nessun altro Romagnolo che ha letto qui ha pensato la stessa cosa?

Caro amico, parecchi anni fa (nel novembre 2009) ho iniziato a creare la wiki in romagnolo. Sono andato adesso a vedere se c'è ancora. Eccola qui: Vidrena. Oddio, è stata modificata e sono stati introdotti degli accenti in emiliano. Cos'è quel Beinvgnû? Chi l'ha mai pronunciato in Romagna? E' meglio se leggi la versione che ho creato io nel dicembre 2009.

Poi un giorno mi scrisse un amico. Mi fece i complimenti: è una bella iniziativa. Ma chi la userebbe questa enciclopedia? A chi interessa leggere che (al tempo c'era a Washington Barack Obama): Obama l'è e' president dl'America. L'è e' prèm president negar dla storia americhéna (non guardare gli accenti). Molto più utile contribuire a creare un thesaurus del lessico romagnolo. Cerca in rete: ci sono diversi progetti del genere. --Sentruper (msg) 10:47, 11 lug 2017 (CEST)Rispondi

Non importa. Finché ci sarà qualcuno desideroso di tenere in vita la lingua uno strumento in più farà sempre comodo.
Poi la discussione per separare la wiki dall'emiliano è ancora aperta --TheFlagandAnthemGuy (msg) 15:44, 26 set 2021 (CEST)Rispondi

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La lingua romagnola è una creazione politica modifica

Da un punto di vista strettamente linguistico, non c'è differenza tra la variante bolognese, quella ferrarese e le diverse varianti parlate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Pesaro e San Marino, come non esiste una 'lingua emiliana' non esiste una 'lingua romagnola' ma solo dialetti di una lingua non esistente perchè mai decodificata come lingua comune. Lo stesso nome della Regione doveva essere «Emilia» (dal nome della via Emilia che va da Rimini a Piacenza) poi sdoppiata in due. Siccome non si poteva in tempo repubblicano parlare di «Emilia Ducale» e di «Emilia papale» (quello era il confine ipotetico fino all'ultima lettura della costituzione) si definirono le due «Emilia» l'una «Emilia-Appennino» (capoluogo Parma) e la seconda «Emilia-Romagna» (capoluogo Bologna).

Parimenti avrebbe dovuto esistere la regione «Salento» (odierne province di Taranto-Brindisi-Lecce). Ma il salentino Aldo Moro si convinse che era meglio avere regioni più grandi, e, per motivi pratici, non trovarono un nuovo nome alla regione «Puglia-Salento» ma la chiamarono tutta «Puglia». Lo stesso criterio fu applicato al Nord, dove scomparve l'«Emilia-Appennino» e restò l' «Emilia-Romagna».

Nel secondo dopoguerra, si è sviluppato nelle province romagnole un sentimento identitario sub-regionale inesistente a ovest del torrente sillaro. Un ferrarese si sente ferrarese e italiano, un bolognese, un parmense, un modenese idem. In Romagna si è diffusa invece l'idea della «Romagnolità» che porta devoti wikipediani a compilare pagine fantastiche come questa.

-- "Da un punto di vista strettamente linguistico, non c'è differenza tra la variante bolognese, quella ferrarese e le diverse varianti parlate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Pesaro e San Marino," Evidentemente l'autore di questa frase non s'è fatto un giro non dico attraverso la regione, ma attraverso le province. Trovo poi singolare esordire con "non 'è differenza linguistica" per argomentare poi che "non esiste una lingua ma solo dialetti", per giunta poi di una presunta lingua inesistente in quanto "non codificata" (che suona come il pretesto usato in varie occasioni per eradicare le lingue regionali e minoritarie, ma divaghiamo). Le scelte di amministrazione regionale di certo non aggiungono valore alla discussione (il Salento come identità culturale esiste, a prescindere dal nome della regione di cui fa parte), ma se proprio vogliamo, sarei tentato di suggerire le Legazioni delle Romagne di pontificia memoria; sì al plurale, così come plurale e policentrica è la Romagna, non è uno scandalo. In tutta onestà, più che un intervento o una critica questo ha tutta l'aria di uno sfottò, spero di sbagliarmi. --TheFlagandAnthemGuy, 4 ott 2021 (CET)

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