Discussione:Passaggio delle Alpi di Annibale
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Salve a tutti, ci sono molte imprecisioni nella voce: se possibile, proporrei di correggere ad esempio le molte inesattezze di Tito Livio che come spesso fa, scrive molto superficialmente quando si tratta di "barbari" e che come fonte è molto contestato dagli esperti. Ad esempio:
Contesto storico:
> i Volcotectosagi non si opposero affatto al passaggio di Annibale, anzi lo sostennero, perchè erano a ovest del Rodano. Di là del fiume c'erano i Càvari, alleati dei Romani e quelli sì si opposero in armi ma gli andò male, come sappiamo.
> Al momento di attraversare il Rodano, Annibale non era ancora sicuro di che strada prendere per passare le Alpi: lo fu solo dopo che arrivò un'ambasciata celtica dalla valle del Po (Livio dice che erano Boii).
> L'ambasciatore dei Celti cisalpini si chiamava Maglos (o Magalos), secondo Livio: è possibile, ma in celtico "Maglos" significa "condottiero" ed è un grado militare; potrebbe però essere anche un nome proprio. In realtà chissà come si chiamava. Ovviamente come sempre quando parla di Galli, Livio va a spanne.
Itinerario
> Nessuno, con buona pace della rivista citata nella Voce, è in grado di affermare con certezza da quale valico Annibale passò. Il Col de Traversette è impossibile perchè troppo alto, all'epoca non esisteva nemmeno e non dimentichiamo che non si trattava di greggi di pecore ma di un esercito in assetto da guerra: non bastavano i sentieri, ci voleva una strada. Un valico di 3000 metri a ottobre è assolutamente invalicabile. E poi lì c'erano i celti Vagienni, alleati dei Romani, non i Taurini, che Livio e Polibio indicano sicuramente come i primi Celti incontrati dal Barca dopo essere sbucato in Italia. Quindi restano solo 3 possibilità: il Moncenisio, il Piccolo Moncenisio e il Monginevro. Altri valichi in territorio taurino non ce n'erano, ai tempi.
Se diamo credito alla versione di Polibio (più attendibile di Livio, il quale non c'era ai tempi e che usa Polibio come fonte) che certamente ebbe modo di conoscere testimoni oculari dei fatti, (1) Annibale partì sicuramente da Cularo (Grenoble) e risalì per dieci giorni e per 800 stadi (148Km) la valle dell'Isère e poi della Druac (non la Durance, come molti erroneamente ritengono e che infatti non c'entra nulla con l'Isère, bensì l'odierno fiume Arc). Da lì, dopo essersi scontrato con i nativi, (2) salì al passo per vie abbastanza agevoli e (3) sostenne scontri e tentativi di saccheggio da parte dei locali. Quindi (4) fece molta più fatica a scendere dal versante opposto, più scosceso, che a salire.
Ora, nessuno di questi requisiti corrisponde al Monginevro: la valle dell'Isère porta al Moncenisio; Brigantio (Briançon) era l'accesso al valico del Monginevro (allora si chiamava Monte Matrona) nel territorio dei Caturigi, nazione ostile ai Romani, che non avrebbe ostacolato la marcia di Annibale. Sarebbe stato però troppo rischioso passare così a sud e ci volevano molto di più di 148km. Inoltre, il Monginevro non presentava allora (come non ne presenta adesso) alcuna difficoltà nell'ascesa e nella discesa, era uno dei valichi più frequentati.
Invece con il Moncenisio i conti tornano tutti: sono proprio 150km da Grenoble a Auxois, ai piedi del valico; c'è il lago (Lac du Mont-Cenis) menzionato sia da Polibio che da Livio; le popolazioni locali, probabilmente i Ceutroni e i Medulli (oggi è spesso difficile stabilire chi controllasse le vallate alpine: le fonti romane li confondono) erano certamente ostili a chiunque; il versante italiano del valico, specie il Piccolo Moncenisio (variante più a ovest del Moncenisio) è molto più scosceso di quello francese che invece è abbastanza facile, e in seguito i Romani allargarono infatti il tracciato, tuttora esistente. Soprattutto, come il Monginevro, è transitabile anche a ottobre e la prima neve colse infatti i Cartaginesi proprio sul valico.
Secondo gli archeologi francesi infatti è proprio il Piccolo Moncenisio la strada percorsa da Annibale per passare in Val di Susa (fra i Segusii, alleati dei Taurini ma che a differenza di questi non si opposero ad Annibale) tramite la Val Cenischia. Non va dimenticato infatti che Annibale voleva arrivare in Italia di sorpresa e anche in questo il Moncenisio si presta molto meglio del Monginevro, ben più frequentato. Ma, come già detto, nessuno può dirlo con certezza.
Un'ultimo appunto: quella di Annibale che giunto in cima al passo abbia mostrato l'Italia ai suoi soldati promettendo terre e bottino, è una licenza poetica di Livio, una delle tante, perché nessun valico alpino in quelle zone lo consente, meno che mai in autunno.
--93.146.44.145 (msg) 13:41, 25 ago 2017 (CEST) claudiocare
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