Discussione:Vescovo titolare

Ultimo commento: 7 anni fa, lasciato da .mau. in merito all'argomento Casi particolari

Elenco modifica

Esiste un documento, una fonte, che certifichi l'esistenza delle ex diocesi con titolo di "vescovo titolare" ? E' indispensabile citarlo.--Renato Vecchiato 20:12, 19 feb 2008 (CET)Rispondi

Biccari modifica

Figura tra le suffraganee di dell'arcidiocesi di Benevento, quindi l'affermazione secondo cui non sarebbe esistita è da verificare.  AVEMVNDI (DIC) 19:43, 13 dic 2010 (CET)Rispondi

Ripristino versione precedente all'unione con la voce Sede titolare modifica

Ho ripristinato la voce alla versione precedente rispetto all'unione con la voce Sede titolare, poiché era stata svuotata e resa redirect senza una discussione preliminare o il coinvolgimento del progetto competente. Il consenso per il ripristino della versione precedente all'unione con la voce Sede titolare è emerso qui. --Krepideia judica causam tuam 17:22, 27 feb 2017 (CET)Rispondi

Nota sulla sezione storica modifica

A mio avviso la sezione storica di questa voce è da rivedere per due motivi:

  1. ripete informazioni già presenti nella voce sede titolare o che riguardano quella voce e non la nostra (come per es. l'ultimo paragrafo sui numeri delle sedi titolari);
  2. si nota una certa equivalenza tra "vescovo titolare" e "sede titolare", cosa che per il passato poteva anche esserci, ma che dopo il Vaticano II non esiste più; infatti, secondo il codice di diritto canonico, oggi vi sono vescovi titolari a cui non è assegnata una sede titolare, e d'altra parte vi sono vescovi, che il diritto equipara a vescovi diocesani, a cui invece è assegnata una sede titolare.--Croberto68 (msg) 10:20, 27 mar 2017 (CEST)Rispondi

Casi particolari modifica

Vorrei chiarire il perchè avevo inserito in nota gli esempi di Pizzaballa e Betori tra gli altri casi particolari ([1]). In effetti, a mio avviso, questi due esempi sono rari e fuori dalla prassi comune della Santa Sede; parlo di diocesi e di uffici di una certa rilevanza, non dell'Abissinia o dell'Amazzonia o di qualche isola sperduta del Pacifico. Si tratta di casi in cui due sacerdoti vengono nominati ad uffici importanti, dove, gioco forza, sono stati elevati al rango di vescovi (cfr. anche il caso di Egidio Caporello).
Si può eventualmente, ma direi in nota non nel testo, aggiungere tra i casi che rientrano nel terzo punto gli amministratori apostolici sede vacante e sede plena o i segretari generali di una Conferenza episcopale, quando non hanno già un loro titolo proprio [ma penso che gli unici casi di qs genere siano proprio quei casi in cui a qs uffici vengono nominati dei sacerdoti]
Per evitare confusione e complicazioni ulteriori nella comprensione del testo, ho eliminato le aggiunte di qs mattina e la mia di ieri ([2]); il testo, così com'è è molto meglio e più comprensibile.
Sarebbe meglio, prima di intervenire ulteriormente, e se si ritiene utili aggiungere qualcosa, discuterne qui, soprattutto per chiarirci le idee. Grazie!--Croberto68 (msg) 11:49, 28 mar 2017 (CEST)Rispondi

Riflettendoci ulteriormente, mi sembra che l'espressione che io stesso ho utilizzato, ossia se non hanno già un loro titolo proprio, è superflua. È chiaro che se "hanno già un loro titolo proprio" è perchè sono già vescovi quando assumono l'incarico indicato, e dunque portano con sè il titolo che già avevano. Per cui, salvo prova contraria e casi particolari, per le prime tre tipologie di vescovi titolari (Curiali, diplomatici e quelli con con funzioni interdiocesane) dovrebbe trattarsi (sempre) di presbiteri elevati all'episcopato.--Croberto68 (msg) 13:57, 28 mar 2017 (CEST)Rispondi
comunque non ho ancora capito se in questi casi la nomina a vescovo titolare è qualcosa di logicamente equivalente a una berretta cardinalizia a un ultraottantenne oppure no. Per il vescovo ausiliare la cosa è ovviamente diversa (è un vescovo, ma non il vescovo di quella diocesi), ma qui? -- .mau. ✉ 14:21, 28 mar 2017 (CEST)Rispondi
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