Doda di Metz

nobile francese, santa cattolica e ortodossa

Doda (... – Treviri, ...; fl. VII secolo) fu la moglie di Arnolfo, vescovo di Metz e fondatore della dinastia degli Arnolfingi; fu dunque un'antenata di Carlo Magno. Essa è considerata una santa dalla Chiesa cattolica e ortodossa.

Doda di Metz
Sant'Arnolfo e sua moglie Doda di Boulogne
 
MorteTreviri, ?

Biografia modifica

Proveniente dalla nobile famiglia gallo-romana dei Ferreoli[1] e probabilmente figlia di Arnoaldo, vescovo di Metz, sposò Arnolfo e diede alla luce:

Nel 614 Arnolfo fu eletto vescovo di Metz e, poiché un vescovo non poteva essere sposato, Doda si ritirò in un convento di Treviri.

Le fonti modifica

Nella Vita Arnulfi, composta a metà del VII secolo, Doda non è citata, accontentandosi di chiamarla

«très noble jeune fille»

Solo nel X secolo Ummo, autore della seconda Vita Arnulfi, la chiama Doda e specifica che si ritirò in un monastero di Treviri dopo l'elezione di suo marito a vescovo di Metz. Nell'XI secolo, la Vita Clodulfi prende questo nome da Doda e specifica che

«n'était pas d'une souche moins noble et moins célèbre»

di suo marito[2].

Studio delle fonti modifica

Molti storici, tra cui Eduard Hlawitschka[3], hanno respinto le informazioni fornite da Ummo e dalla Vita Clodulfi, ritenendo che queste derivino da una confusione con sant'Oda, la madre di Sant'Annolfo, aggiungendo inoltre che queste informazioni fossero state aggiunte secoli dopo i fatti[2].

Ma, quando Ummo scrisse la sua Vita, la genealogia di sant'Arnolfo comunemente accettata era conosciuta attraverso la Commemoratio genealogia domni Arnulfi episcopi et confessoris Christi, testo che fece di Arnolfo un figlio di Arnoaldo e che menziona una Doda tra le prozie di Arnolfo. Questo fatto suggerisce che la moglie di Arnolfo fosse una parente stretta. In un momento in cui la Chiesa era molto preoccupata per gli impedimenti al matrimonio per la consanguineità, ciò avrebbe potuto danneggiare la reputazione del santo. Non vi è quindi alcun motivo reale per respingere questo elemento tardivo che non aggiunge nulla alla gloria di sant'Arnolfo e dei Carolingi.

Durante il XIX e il XX secolo, la moderna critica storica ha messo in discussione la Commemoratio. Uno studio critico ha dimostrato che Arnolfo era probabilmente il genero, non il figlio, di Arnoaldo[4]. Doda sarebbe stata invece la figlia di Arnoaldo, che avrebbe preso il proprio nome dalla prozia Doda, e poi lo avrebbe trasmesso a sua volta alla nipote Doda, moglie del re Teodorico III[2].

Note modifica

  1. ^ Christian Settipani, La transition entre mythe et réalité, in Archivum, vol. 37, 1992, pp. 38-39.
  2. ^ a b c Settipani, 1993.
  3. ^ Eduard Hlawitschka, Die Vorfahren Karls des Großen, éd. H Beumannª ed., 1965, p. 73 note 1..
  4. ^ Jörg Jarnut, Agilofingerstudien. Untersuchungen zur Gesichte einer adlingen Familien im 6 und 7 Jahrhundert, 1986..

Bibliografia modifica

  • Pierre Riché, Les Carolingiens, une famille qui fit l'Europe, Paris, Hachette, coll. « Pluriel », 1983 (réimpr. 1997), 490 p. (ISBN 2-01-278851-3, présentation en ligne)
  • Christian Settipani, Les Ancêtres de Charlemagne, Paris, 1989, 170 p. (ISBN 2-906483-28-1), p. 47-8
    • 2° édition, revue et corrigée, Oxford, P & G, Prosopographia et Genealogica, coll. « Occasional Publications / 16 », 2014 (1re éd. 1989), 347 p. (ISBN 978-1-900934-15-2), p. 128-9
  • Christian Settipani, La Préhistoire des Capétiens (Nouvelle histoire généalogique de l'auguste maison de France, vol. 1), Villeneuve d'Ascq, éd. Patrick van Kerrebrouck, 1993, 545 p. (ISBN 978-2-95015-093-6)
  • Jean-Charles Volkmann, Bien connaître les généalogies des rois de France, Éditions Gisserot, 1999, 127 p. (ISBN 978-2-87747-208-1)
  • Michel Mourre, Le Petit Mourre. Dictionnaire d'Histoire universelle, Éditions Bordas, avril 2007 (ISBN 978-2-04-732194-2)

Voci correlate modifica