Dodecadodecaedro camuso

In geometria, il dodecadodecaedro camuso è un poliedro stellato uniforme avente 84 facce - 60 triangolari, 12 pentagonali e 12 a forma di pentagramma - 150 spigoli e 60 vertici.[1]

Dodecadodecaedro camuso
TipoPoliedro stellato uniforme
Forma facce60 triangoli
12 pentagoni
12 pentagrammi
Nº facce84
Nº spigoli150
Nº vertici60
Caratteristica di Eulero-6
Incidenza dei vertici3.3.5/2.3.5
Notazione di Wythoff| 2 5/2 5
Notazione di Schläflisr{5/2,5}
Diagramma di Coxeter-Dynkin
Gruppo di simmetriaI, [5,3]+, 532
DualeEsacontaedro pentagonale medio
ProprietàNon convessità
Politopi correlati
Figura al vertice
Poliedro duale

Coordinate cartesiane modifica

Le coordinate cartesiane per i vertici del dodecadodecaedro camuso, spesso indicato con il simbolo U40 e il cui inviluppo convesso è un dodecaedro camuso non uniforme, sono date da tutte le permutazioni pari di:

 
 
 
 
 

con un numero pari di segni più, dove

 
  è la sezione aurea e α è la radice reale positiva di
 

Poliedri correlati modifica

Esacontaedro pentagonale medio modifica

Esacontaedro pentagonale medio
 
TipoPoliedro stellato
Forma faccePentagoni irregolari
Nº facce60
Nº spigoli150
Nº vertici84
Caratteristica di Eulero-6
Gruppo di simmetriaI, [5,3]+, 532
DualeDodecadodecaedro camuso

L'esacontaedro pentagonale medio è un poliedro stellato isoedro, nonché il duale del dodecadodecaedro camuso, avente per facce 60 pentagoni irregolari.[2]

Dato un dodecadodecaedro camuso di spigolo pari a 1, immaginando l'esacontaedro pentagonale medio come composto da 60 facce intersecanti a forma di pentagono irregolare, come riportato nella figura sottostante, di cui solo una parte visibile all'esterno del solido, e considerando la già citata sezione aurea e il numero  , ogni faccia risulta avere tre angoli uguali di ampiezza pari a  , uno di ampiezza pari a   e l'ultimo di ampiezza pari a  , con due lati di lunghezza pari a

 
due più corti di lunghezza
 
e uno medio di lunghezza 2.
 

Note modifica

  1. ^ Roman Maeder, 40: snub dodecadodecahedron, su Mathconsult. URL consultato il 24 marzo 2024.
  2. ^ Magnus J. Wenninger, Dual Models, Cambridge University Press, 2004, pp. 120. URL consultato il 20 marzo 2024.

Collegamenti esterni modifica

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