Donazione del sangue

prelevamento di sangue da parte di un individuo
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La donazione del sangue è l'azione di un singolo individuo, che agisce volontariamente e spontaneamente, senza obbligo. La donazione consiste nel privarsi di una determinata quantità del proprio sangue o di suoi componenti, affinché venga utilizzata per scopi medici. La maggior parte degli emocomponenti a scopo trasfusionale hanno una vita breve, e il mantenimento di una fornitura costante è un problema persistente.

Donazione di sangue ed emocomponenti
procedura medica
Sala di donazione del sangue a San Paolo.
MeSHD000094345
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

La quantità di sangue prelevato e le modalità possono variare. La raccolta può essere fatta per semplice deflusso dopo puntura venosa, o grazie ad attrezzature automatizzate che prelevano solo specifiche porzioni del sangue in aferesi (plasmaferesi, plasmapiastrinoaferesi, eritropiastrinoaferesi, ecc.).

Il giorno della donazione è consigliabile aver fatto una colazione leggera a base di frutta fresca o spremute, tè o caffè poco zuccherati, pane non condito o altri carboidrati semplici.[1] È necessario aver introdotto una sufficiente quantità di liquidi per non essere disidratati; per la donazione è incoraggiato lo stringere ritmicamente con la mano una pallina di gommapiuma per favorire l'apporto venoso.

Tipologie di donazione modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Aferesi (medicina).

Le donazioni possono essere di tipologie diverse:[2][3]

Donazione saltuaria e donazione abituale modifica

 
Pittogramma della donazione di sangue

Molte persone donano il proprio sangue in seguito a malattie di familiari o ad appelli sporadici.

La donazione può essere dettata da puro spirito di solidarietà, totalmente gratuita, oppure (in alcuni Paesi) può avere una controparte economica: su 180 Stati osservati dall'Organizzazione mondiale della sanità nel 2013 in 57 Stati il 100% delle donazioni di sangue risultavano non retribuite e in 74 Stati più del 90% del sangue raccolto proveniva da donatori volontari non retribuiti.[4]

I donatori abituali possono effettuare un maggior numero di donazioni nel tempo, sono sottoposti a controlli sistematici a ogni donazione, hanno una maggiore responsabilizzazione nei riguardi delle patologie trasmissibili per via ematica non immediatamente rilevabili con gli screening di routine.[5]

In varie nazioni, per incentivare maggiormente i potenziali donatori, si prevede una giornata di riposo retribuita per chi ha effettuato una donazione.[6] Tale norma è di carattere precauzionale; risulta importante per chi svolge lavori pesanti, pericolosi o che richiedano particolare attenzione: conducenti di camion, aerei, treni, pompieri, quanti lavorano su impalcature, eccetera.

La frequenza di donazione annuale va dalle 6 donazioni di sangue intero per gli uomini (intervallo di 2 mesi) in Francia, Stati Uniti (negli USA per la prima donazione bastano 17 anni), a 4 in Italia; da 4 donazioni per le donne (intervallo di 3 mesi) in Francia e negli Stati Uniti, a 3 in Spagna, Portogallo e Brasile, a 2 in Italia.

Trattamento del sangue modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Frazionamento del sangue.

Prima di qualsiasi utilizzo, i campioni di sangue prelevati in occasione della donazione vengono analizzati in laboratorio per verificare il gruppo sanguigno ed escludere la trasmissione di malattie infettive, tramite opportuni esami di laboratorio.[7]

Generalmente le unità di sangue intero vengono sottoposte a una lavorazione fisico-meccanica per separarle negli emocomponenti: globuli rossi, plasma e buffy-coat (composto prevalentemente da leucociti e piastrine, che può essere sottoposto a ulteriore lavorazione per la preparazione di concentrati piastrinici).[8]

Utilizzi degli emocomponenti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Emocomponente ed Emoderivato.

Ciascuno degli emocomponenti ottenuti ha precise indicazioni terapeutiche e può essere utilizzato in svariati campi medici e chirurgici, tra i quali la cura di leucemie, tumori, intossicazioni da farmaci, anemie, emorragie, malattie emorragiche, ustioni, tumori del fegato, anemia mediterranea, emofilia A e B, procedure di primo soccorso, trapianti di organi e altro ancora.

Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza:[9][10]

  • globuli bianchi: per la cura di leucemie, tumori, intossicazioni da farmaci;
  • globuli rossi: per la cura di diversi tipi di anemia, emorragie;
  • piastrine: per diverse malattie emorragiche;
  • plasma: ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione;
  • plasmaderivati: Fattore VIII e IX per l'emofilia, immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie immunologiche, albumina su alcune patologie del fegato e dell'intestino.

Per effettuare un trapianto servono delle notevoli quantità di sangue: per un trapianto di rene in media 4 unità di globuli rossi; per un trapianto di cuore 10 unità di globuli rossi, piastrine e plasma con punte di 30-40 unità. Per un trapianto di fegato nelle prime 24 ore sono necessarie 12 unità di globuli rossi (16 nei primi 10 giorni), 27 unità di plasma fresco (35 nei primi 10 giorni), 2 unità di piastrine (5 nei primi 10 giorni). Si possono raggiungere punte di 160-170 unità di globuli rossi, 290-300 unità di plasma e 140 unità di piastrine per interventi particolarmente impegnativi; per un trapianto di midollo osseo da 50 a 80 unità di globuli rossi, plasma e immunoglobuline, con picchi di 300-400 unità per ogni terapia (durata 4-5 mesi) prima del trapianto.

La donazione in Italia modifica

Il volume di sangue intero richiesto per una donazione è di 450 mL ±10%, per il plasma si raccolgono da 600 a 700 mL.

Le associazioni di donatori modifica

La donazione in Italia è esclusivamente a titolo gratuito. In Italia esistono numerose associazioni di donatori, che hanno lo scopo di promuovere e organizzare la donazione. Esse fanno capo al Coordinamento interassociativo volontari italiani del Sangue (CIVIS), che è composto da:

Per ogni donazione da parte di uno dei propri iscritti, alle associazioni vengono rimborsate dallo Stato italiano le seguenti cifre:[11]

  • Per attività associativa:
    • Sangue intero: 22,00 €
    • Plasmaferesi: 24,75 €
  • Per attività di raccolta:
    • Sangue intero: 39,50 €
    • Plasmaferesi: 46,00 €
  • Per attività associativa e di raccolta:
    • Sangue intero: 61,50 €
    • Plasmaferesi: 70,75€

Il fabbisogno in Italia modifica

Si stima normalmente che vi sia bisogno di 40 unità di sangue l'anno ogni 1 000 persone, cioè circa 2 400 000 unità per la sola Italia. Nel 2000 l'Italia ha raggiunto l'autosufficienza a livello nazionale.[12] Nonostante la sempre più attenta e ponderata utilizzazione del sangue, il fabbisogno è costantemente in aumento, per l'aumento dell'età media della popolazione e per i progressi della medicina, che rendono possibili interventi anche su pazienti anziani, un tempo non operabili.

Alcune regioni sono autosufficienti, ad esempio l'Emilia-Romagna ha raggiunto il livello di 60 unità ogni 1 000 persone. Vi sono inoltre alcune singole città in cui, grazie al radicamento nel territorio di una o più associazioni locali, si è raggiunta una raccolta ancora maggiore.

In numerose regioni, tuttavia, la raccolta è insufficiente, e il fabbisogno viene soddisfatto con trasferimenti da altre regioni. Una delle cause di questa mancata autosufficienza è a volte la presenza di patologie genetiche endemiche (quali le talassemie) in alcune aree geografiche del territorio italiano, che da un lato vedono la presenza di un numero inferiore di soggetti idonei alla donazione e dall'altro causano un consumo maggiore di emocomponenti.

Gli esami sul sangue modifica

Alla prima donazione vengono determinati il gruppo AB0, il fenotipo RH completo e sistema Kell, ed effettuata la ricerca di anticorpi irregolari anti-eritrociti.

Le analisi includono esame emocromocitometrico completo, transaminasi ALT, lue, HIV 1-2 antigene-anticorpo, HBsAg (per l'epatite B), HCVAb (per l'epatite C), NAT degli acidi nucleici di HCV, HIV e HBV.

A ogni successiva donazione si effettuano test del fattore Rh e conferma del gruppo sanguigno.

Si possono aggiungere test secondo necessità, ad esempio per la malaria, malattia di Chagas, o per virus del Nilo occidentale nelle zone e nei periodi a rischio.

La procedura di donazione modifica

Prima del prelievo viene compilato un questionario anamnestico riguardo alla storia clinica remota e recente, dopodiché il donatore viene sottoposto alla quantificazione dell'emoglobina, spesso tramite puntura di un dito della mano ed esame spettrofotometrico della goccia di sangue fuoriuscita.

Segue poi una visita medica in cui viene controllato il questionario, viene misurata la pressione arteriosa ed effettuato un esame obiettivo.

Una donazione di sangue intero dura generalmente meno di 15 minuti; una di plasma ne dura circa 45, e una di piastrine ancora di più.

La durata delle procedure di aferesi è maggiore di quella del sangue intero a causa del procedimento di estrazione del plasma dal sangue: l'ago che viene inserito in vena è collegato a un separatore cellulare in cui una centrifuga separa la parte più liquida, il plasma, dai globuli rossi. Tale macchina esegue cicli di prelievo-separazione-reinfusione. Il plasma viene raccolto in una sacca, la restante parte processata (globuli rossi concentrati e il plasma non separato) viene reintrodotta nell'apparato circolatorio nel donatore attraverso la stessa cannula.

Tramite una gestione con codici a barre, viene tracciata la singola donazione, identificando la sacca di sangue, l'apparecchio di emotrasfusione impiegato, il tesserino dell'infermiere e del donatore.
In questo modo, è informatizzata la registrazione del gruppo sanguigno e della data di donazione, che permettono di controllare:

  • l'impiego di sangue di un gruppo compatibile col ricevente;
  • il tempo massimo utile per la conservazione delle sacche e la trasfusione;
  • il rispetto del tempo minimo di 3 mesi, previsto per legge, tra una donazione e la successiva;
  • la disponibilità in tempo reale di sangue presso ogni centro, per ottimizzare la raccolta e l'impiego in base alla domanda.

Al termine del processo, per compensare la parte liquida tolta, potrebbe essere infusa nel donatore della soluzione salina, ma nella pratica si consiglia semplicemente di bere dei liquidi. Non prelevando componenti cellulari, la donazione di plasma risulta di impatto praticamente nullo sull'efficienza fisica del donatore; può pertanto essere eseguita a intervalli ridotti (anche soli 14 giorni) ed è particolarmente indicata a donne in età fertile, in quanto non riduce il contenuto di ferro del sangue.

La richiesta di questo emoderivato è molto maggiore rispetto al sangue intero poiché il suo campo di applicazione è molto vasto.

Le donazioni sono in genere indolori e prevedono un ristoro finale. Ai lavoratori dipendenti, inoltre, viene riconosciuta in Italia per legge una giornata di riposo retribuita.

Le condizioni per la donazione in Italia modifica

In generale è necessario avere un buono stato di salute (non essere affetto da gravi malattie o patologie croniche; non aver avuto malattie nei 15 giorni precedenti il prelievo; non aver assunto antibiotici nei giorni precedenti il prelievo; non aver subito estrazioni dentarie nei 7 giorni precedenti la donazione; non aver subito interventi chirurgici o endoscopie nei 4 mesi precedenti il prelievo) e non seguire comportamenti a rischio, cioè non essere stato esposto al rischio di malattie trasmissibili: non aver effettuato tatuaggi/piercing negli ultimi 4 mesi; non fare uso di droghe; non avere soggiornato per oltre sei mesi nel Regno Unito nel periodo dal 1980 al 1996 (per escludere il rischio di encefalopatia spongiforme trasmissibile).[3][7][13]

Inoltre devono essere trascorsi almeno 6 mesi da un parto o interruzione di gravidanza.

Sangue intero modifica
  • età: compresa tra i 18 e i 65 anni. I donatori periodici possono continuare a donare fino ai 70 anni previa valutazione clinica dei rischi correlati all'età[7]. L'età massima per la prima donazione è di 60 anni, posticipabile dal medico[7]. Negli USA è possibile la prima donazione già a 17 anni; in Brasile anche a 16, con il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale.
  • peso: uguale o superiore ai 50 chilogrammi;
  • pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/minuto;
  • pressione arteriosa: tra 110 e 180 mmHg per la sistolica,[14] tra 60 e 100 mmHg per la diastolica;[15]
  • emoglobina: non inferiore a 12,5 g/dL nelle donne e a 13,5 g/dL negli uomini.
Plasma da aferesi modifica

I requisiti per la donazione di plasma in aferesi sono gli stessi del sangue intero.[7]

  • età: dopo i 60 anni, la plasmaferesi è consentita solo occasionalmente, e comunque non oltre i 65 anni;
  • protidemia: non inferiore ai 6 g/dL e quadro elettroforetico non alterato, per le plasmaferesi effettuate in regime intensivo;
  • emoglobina: non inferiore a 11,5 g/dL nella donna e 12,5 g/dL nell'uomo, se sono trascorsi almeno 90 giorni dalla donazione precedente.[7]

Frequenza e periodicità modifica

Il numero medio di donazioni pro capite in Italia è leggermente inferiore a 3 donazioni/anno per gli uomini, a 2 per le donne. Intervalli minimi previsti dalla legislazione italiana:[7]

Da donazione di sangue intero a donazione di sangue intero: 90 giorni
Da donazione di sangue intero a donazione di plasma: 1 mese
Da donazione di sangue intero a donazione di piastrine: 1 mese
Da donazione di plasma a donazione di sangue intero: 14 giorni
Da donazione di plasma a donazione di plasma: 14 giorni
Da donazione di piastrine a donazione di sangue intero: 14 giorni
Da donazione di piastrine a donazione di piastrine: 14 giorni (massimo 6 donazioni all'anno)
Da donazione multicomponente a donazione multicomponente: 3 mesi

Note modifica

  1. ^ La donazione del sangue: chi può donare e come fare - AVIS, in AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue. URL consultato l'8 gennaio 2018.
  2. ^ LE TIPOLOGIE DI DONAZIONE, su SIMTI Società Italiana Medicina Trasfusionale e Immunoematologia. URL consultato il 9 aprile 2020.
  3. ^ a b Fidas - La donazione del sangue (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2012).
  4. ^ (EN) Blood safety and availability, su World Health Organization. URL consultato il 7 gennaio 2018.
  5. ^ FAQ e glossario - AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue, in AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue. URL consultato il 25 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2018).
  6. ^ L 219/2005, su camera.it. URL consultato il 13 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2009).
  7. ^ a b c d e f g Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 14 gennaio 2018.
  8. ^ Officine Digitali, Il Sangue: scienza, salute, solidarietà - Il percorso del sangue donato dal laboratorio trasfusionale al braccio del paziente, su avis.it. URL consultato il 19 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2017).
  9. ^ La donazione del sangue: chi può donare e come fare - AVIS, in AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue. URL consultato il 25 febbraio 2018.
  10. ^ Tipi di donazione di sangue: www.fidas-milano.it, su fidas-milano.it. URL consultato il 25 febbraio 2018.
  11. ^ Convenzione tra regione, Province autonome e Associazioni e Federazioni donatori di sangue, su sanita24.ilsole24ore.com.
  12. ^ Istituto Superiore di Sanità (PDF), su iss.it. URL consultato il 31 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ Avis Nazionale: Chi può donare (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2012).
  14. ^ Unità di misura non inclusa nel SI: tra 14,66 e 24 kPa
  15. ^ tra 8 e 13,33 kPa

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