Editto regale di Tudhaliya IV
Il cosiddetto "Editto regale di Tudhaliya IV"[1] o anche "I peccati della Terra del fiume Seha" è un testo scritto nel XIII secolo a.C. (attorno al 1235-1230) in lingua luvia dal sovrano ittita Tudhaliya IV per dar ragione dell'incoronazione di un re vassallo, il cui nome non è purtroppo leggibile nel testo, sul trono dello stato arzawa di Terra del fiume Seha.
Il testo sopravvissuto è estremamente breve e richiama in maniera sintetica l'intervento militare e la conquista condotta dal sovrano ittita Muršili II (1321-1295 nonno di Tudhaliya), del regno del fiume Seha quasi due secoli prima; e della benevolenza e clemenza che i sovrani ittiti hanno sempre dimostrato da allora verso la famiglia regnante dello stato vassallo nonostante le frequenti rivolte che vi siano avvenute. Di recente, narra Tudhaliya, (verosimilmente per la morte[2] senza eredi del re di Seha Mashturi[3]) un tale Tarhuna-Radu[4], con l'appoggio degli Ahhiyawa[5], si è appropriato del trono di Seha, usurpandolo alla casa regnante. Così Tudhaliya, narra il testo, è intervenuto in prima persona, ha inseguito il ribelle rifugiatosi sul Picco dell'Aquila, ha cinto d'assedio la montagna e catturato, "...deportando lui, le sue mogli ed i suoi figli nella terra di Hatti, presso Arinna, la città della Dea del sole"[6].
Domata la rivolta, ci informa Tudhaliya, "Io, Tudhaliya Tabarna, ho fatto re.....[7], discendente di Muwa-Walwi[8]
È l'ultimo testo a noi giunto dove veniamo informati del coinvolgimento politico di Ahhiyawa nell'Ovest anatolico, nel tentativo di scalzare l'egemonia ittita col metodo della sobillazione e della rivolta, applicato tante volte in passato[3]; è assai probabile che sia stato proprio nell'immediato seguito di questa vicenda che Tudhaliya IV, con l'appoggio delle forze della alleata Mira, abbia condotto l'assalto decisivo alla vicina città di Millawata/Mileto, la base Ahhiyawa nella zona, espugnandola[9] e scacciando definitivamente l'avversario egeo dall'Anatolia (1235-1230 ca.).
Infatti nel cosiddetto Trattato di Shaushga-Muwa[10], successivo di pochi anni all'editto, stretto con il sovrano di Amurru dallo stesso Tudhaliya, il nome di Ahhiyawa inizialmente inserito nell'elenco dei Grandi Re è cancellato con una linea orizzontale; segno che la presenza come superpotenza nel Vicino Oriente di questo "stato" si sia definitivamente conclusa[11].
NoteModifica
- ^ Nome ufficiale del reperto:CTH 211.4. Una copia del testo in lingua originale con traduzione in inglese e commento può essere reperito all'interno dell'opera: Beckman, Bryce e Cline: The Ahhiyawa texts. Pag.154-157
- ^ Sappiamo che alla stesura del trattato tra Kurunta e lo stesso Tudhaliya IV alla sua ascesa al trono ittita, avvenuta nel 1237, Mashturi è ancora vivo e sovrano di Terra del fiume Seha, in quanto elencato come testimone. J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.19-20
- ^ a b Beckman, Bryce, Cline: The Ahhiyawa texts. Pag. 156-157
- ^ Da non confondere con il Tarhuna-Radu sovrano arzawa: è solo un'omonimia
- ^ Entità ancora non chiaramente identificata; molti autori la ritengono Micene o una coalizione di stati micenei facenti capo magari proprio a questa città (tra questi Bryce, Cline e Beckman); J. Latacz invece propone Tebe; Troy and Homer: pag 240 e seg.
- ^ Paragrafo 1, 8-9
- ^ Il nome proprio del sovrano non è leggibile. Paragrafo 2,11-12
- ^ Il primo sovrano della dinastia regnante su Seha dalla metà del XIV secolo. Beckman, Bryce, Cline: The Ahhiyawa texts. Pag. 156
- ^ Si veda Lettera di Millawata, CTH 182
- ^ CTH 105
- ^ Beckman, Bryce, Cline: The Ahhiyawa texts. Pag.68. Nome ufficiale del reperto: CTH 105