Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1892

27ª elezione presidenziale degli Stati Uniti d'America
Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1892
Stato Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data
8 novembre
Collegio elettorale 444 elettori
Affluenza 74,7% (Diminuzione4,6%)
Grover Cleveland - NARA - 518139.jpg
Pach Brothers - Benjamin Harrison.jpg
James Weaver - Brady-Handy (cropped).jpg
Candidati
Partiti
Voti
5.556.918
46,0%
5.176.108
43,0%
1.041.028
8,5%
Elettori
277 / 444
145 / 444
22 / 444
Elettori per stato federato
Presidente uscente
Benjamin Harrison (Partito Repubblicano)
1888 1896

Le elezioni presidenziali statunitensi del 1892 si svolsero l'8 novembre.

Grover Cleveland tornò da New York per sfidare il presidente uscente Benjamin Harrison, e battendolo divenne il solo candidato eletto per due mandati non consecutivi. Cleveland, che aveva già vinto in termini di voto popolare contro Harrison nel 1888, si aggiudicò anche il voto elettorale nella rivincita. Divenne anche il primo democratico proposto come candidato tre volte consecutive, eguagliato e poi superato da Franklin Delano Roosevelt rispettivamente nelle elezioni del 1940 e del 1944. Solo William Jennings Bryan, già candidato nel 1896 e 1900, fu designato una terza volta, ma nel 1908, sicché le candidature non furono consecutive.

Alle elezioni parteciparono 44 stati, dopo che nel biennio 1889-1890 altri sei avevano aderito all'Unione: Dakota del Nord, Dakota del Sud, Idaho, Montana, Washington e Wyoming.

Contesto modifica

Candidature modifica

Partito repubblicano modifica

Concorrenti repubblicani alla candidatura presidenziale:

Harrison riottenne facilmente la nomination alla presidenza per i repubblicani a Minneapolis, ma non fu scelto all'unanimità. Ottenne invece 536 voti delegati, sufficienti per assicurarsi la designazione, contro i 183 di Blaine e i 182 di McKinley. L'editore del New York Tribune Whitelaw Reid fu scelto all'unanimità per sostituire il vicepresidente Levi Morton nella composizione del listino presidenziale.

Partito democratico modifica

Concorrenti democratici alla candidatura presidenziale:

Altre candidature modifica

Altri tre partiti schierarono candidati in queste elezioni. Il partito proibizionista designò John Bidwell per la carica di presidente e James Cranfill per quella di vicepresidente. Due partiti tentarono per la prima volta di conquistare la Casa Bianca: il Partito Populista, che schierò James Weaver e James Field, e il Partito Socialista Americano del Lavoro, che scelse Simon Wing e Charles Matchett.

Campagna elettorale modifica

Come già nel 1888, la questione dei dazi marcò la differenza strategica tra i democratici, liberisti, e i repubblicani, protezionisti. Un altro argomento chiave fu però anche la parità aurea, con i populisti che spingevano per un'inflazione più alta, da raggiungere grazie all'incremento del conio di monete d'argento, che avrebbe favorito gli agricoltori indebitati del sud e dell'ovest. La stretta ortodossia monetaria di Cleveland, fautore di un dollaro forte, gli garantì invece l'appoggio del mondo della finanza e degli affari all'est. Un'altra questione sul tavolo fu il lavoro, specie dopo che un grande sciopero alle acciaierie Carnegie culminò in scontri tra i picchetti degli operai e le guardie armate della proprietà, suscitando l'opposizione dei lavoratori all'amministrazione repubblicana.

Alla fine, i populisti conquistarono diversi stati dell'ovest, mentre il sud rimase in mano ai democratici, che vinsero anche nel nord-est industriale, consentendo a Cleveland una solida vittoria e al partito la maggioranza in entrambi i rami del parlamento.

Risultati modifica

Candidati Partiti Voti % Delegati
Presidente Vicepresidente
5 553 898 46,02 277
5 190 819 43,01 145
1 026 595 8,51 22
270 879 2,24
21 173 0,18
Altri candidati
-
-
4 673 0,04
Totale
12 068 037
100
444

Note modifica


Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

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