Enrico Fonda

pittore italiano

Enrico Fonda (Fiume, 1892Parigi, febbraio 1929) è stato un pittore italiano.

Pescatore, 1925 circa, Milano, Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo

Biografia modifica

Iniziò a praticare il disegno fin dai primi anni dell'infanzia[1] proseguendo poi per tutto l'arco della sua breve esistenza. Si forma all'Accademia di Budapest e a Monaco di Baviera.

Dopo la prima guerra mondiale è a Firenze, dove studia la pittura macchiaiola, e a Venezia, dove entra in contatto con la Scuola di Burano, con pittori come Gino Rossi e Pio Semeghini, nel cenacolo di Ca' Pesaro.

Si dedica soprattutto alla rappresentazione del paesaggio istriano e, dal 1920, ottiene i primi riscontri positivi alle esposizioni della Fondazione Bevilacqua La Masa.

Nel 1924 si trasferisce a Milano. A contatto con il Novecento Italiano, e in occasione della partecipazione alla Prima Mostra del gruppo nel 1926, le sue composizioni diventano più solide.

Nel 1927 con la moglie Alfa Husak si trasferisce a Parigi, dove conosce Henri Matisse[1] e approfondisce l'opera di Paul Cézanne e Pierre Bonnard ed espone al Salon d'Automne occasione nella quale il governo francese acquista un'opera ora conservata al Centre Pompidou. Presa dimora alla periferia della città, iniziò a dipingere ispirandosi alla Ville Lumiere ed ai suoi angoli più caratteristici, ma anche alla campagna delle periferie dove egli viveva.

Morì precocemente di polmonite a Parigi nell'inverno del 1929[1] lasciando la moglie in un clima di disperazione che la portò, molto presto, a suicidarsi[1] sulla sua tomba, al cimitero di Père-Lachaise.

Di lui scrissero, fra gli altri, i colleghi Gino Rossi e Carlo Carrà e gli scrittori Giovanni Comisso e Giuseppe Prezzolini.

Opere modifica

Autore di paesaggi e scorci, in particolare della costa istriana, subì l'influenza della scuola di Burano. Sette sue opere sono conservate nelle collezioni d'arte della Fondazione Cariplo.

Note modifica

  1. ^ a b c d Biografia di Walter Abrami su artericerca.it[collegamento interrotto]

Bibliografia modifica

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