Federico di Walbeck

Federico, Friedrich von Walbeck, (9741018) fu conte di Walbeck e burgravio (Burggraf) di Magdeburgo, figlio di Sigfrido I il Vecchio, conte di Walbeck e di Cunigonda di Stade figlia di Enrico I il Calvo, conte di Stade. Era fratello di Tietmaro di Merseburgo, il cui Chronicon è la principale fonte di informazioni su di lui e del suo predecessore Enrico, conte di Walbeck.

Federico
Conte di Walbeck
In carica1004 –
1018
PredecessoreEnrico di Walbeck
SuccessoreCorrado di Walbeck
Burgravio di Magdeburgo
In caricaattorno al 1000
Predecessoreprimo burgravio attestato
SuccessoreCorrado di Walbeck
Nascita974
Morte1018
PadreSigfrido I di Walbeck
MadreCunigonda di Stade
ConiugeThietburga
FigliCorrado
Brigida

Biografia modifica

Federico fu il primo Burggraf documentato di Magdeburgo. Federico e suo fratello Enrico accompagnarono, nel 998, il cugino Guarniero/Werner, margravio della Nordmark, assieme ad «altri eccellenti guerrieri» a rapire la promessa sposa Liudgarda a Quedlinburg[1][2]. Guarniero si pentì del gesto assieme alla sua promessa sposa in un'assemblea a Magdeburgo convocata dalla badessa Matilde, figlia di Ottone I[1][2]. Sembra apparentemente che Enrico e Federico non ebbero ripercussioni per la complicità nella vicenda.

Federico sostenne Guarniero/Werner nella sua faida con Dedi I di Wettin. Gli anni prima della morte di Dedi furono oscurati da una faida con i conti di Walbeck. Quando il suocero Teodorico fu deposto come margravio della Nordmark, Dedi rivendicò per sé l'ufficio di margravio, ma esso fu invece concesso a Lotario I, lo zio di Federico e padre di Guarniero/Werner. Dedi I fu coinvolto nella devastazione del castello di Wolmirstedt che era in possesso dei conti di Walbeck. La disputa di Dedi con la casa di Walbeck continuò con il figlio e successore di Lotario, il margravio Guarniero/Werner. Dedi fu ucciso da Guarniero/Werner, da Federico e da venti uomini il 13 novembre 1009, vicino al Mose alla confluenza dei fiumi Tanger ed Elba[3][4].

Quando la moglie Theburga morì, Federico chiese al fratello Tietmaro, all'epoca prevosto presso l'abbazia di famiglia a Walbeck, di far seppellire la moglie nell'abbazia della famiglia da lui retta; egli chiese si farla seppellire in una tomba specifica, la quale era però già occupata dal corpo di Willigiso, predecessore di Tietmaro. Dopo un primo rifiuto, acconsentì allo "scambio di bare", fatto di cui si pentì: egli infatti affermò che una notte sentì un forte rumore e vide il fantasma di Willigiso che gli disse che egli stava vangando per la Terra a causa sua[5][6].

Famiglia e figli modifica

Federico si sposò con Thietburga, di famiglia sconosciuta. Federico e Thietuerga ebbero due figli:

Alla morte di Federico, suo figlio ereditò il titolo di conte di Walbeck e il titolo di burgravio di Magdeburgo.

Note modifica

  1. ^ a b Tietmaro, Libro IV, 39-42, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, pp. 104-105, ISBN 978-8833390857.
  2. ^ a b Tietmaro di Merseburgo, Libro IV, 39-42, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 285-289, ISBN 978-88-99959-29-6.
  3. ^ Tietmaro, Libro VI, 49, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 167, ISBN 978-8833390857.
  4. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VI, 49, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, pp. 469-471, ISBN 978-88-99959-29-6.
  5. ^ Tietmaro, Libro VI, 45, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 165, ISBN 978-8833390857.
  6. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VI, 45, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 463, ISBN 978-88-99959-29-6.
  7. ^ a b Tietmaro, Tavole genealogiche, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 324, ISBN 978-8833390857.
  8. ^ Tietmaro, Libro I, 12, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 39, ISBN 978-8833390857.
  9. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro I, 12, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 99, ISBN 978-88-99959-29-6.

Bibliografia modifica

  • Warner, David A., Ottonian Germany: The Chronicon of Thietmar of Merseburg, Manchester University Press, Manchester, 2001
  • Grosse, Walther, Die Grafen von Walbeck. In: Harz-Zeitschrift, 1952

Collegamenti esterni modifica

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