Fisker Automotive

casa automobilistica statunitense

Fisker Automotive è stata una casa automobilistica statunitense attiva tra il 2007 e il 2013.

Fisker Automotive
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Fondazione2007
Fondata daHenrik Fisker
Chiusura2013 (bancarotta)
Sede principaleAnaheim
SettoreAutomobilistico
Prodottiautomobili

La storia modifica

Henrik Fisker, responsabile della progettazione di varie vetture sportive come Aston Martin DB9, Aston Martin V8 Vantage, Artega GT e BMW Z8, ha fondato nel 2005 la Fisker Coachbuild con l'intento di produrre vetture artigianali utilizzando telai e motorizzazioni da Mercedes-Benz e BMW[1][2]. Nel 2007, dopo aver raccolto alcuni investimenti esterni è stata fondata la nuova società, con l'intento dichiarato di produrre delle autovetture ibride[3].

 
La Fisker Karma

Al Salone dell'automobile di Detroit a gennaio 2008 la nuova azienda ha così presentato la Fisker Karma, la cui produzione è iniziata nel 2011 in Finlandia[4] grazie anche a investimenti da parte del governo statunitense[5]. Nel frattempo l'azienda aveva anche acquisito un ex stabilimento della General Motors nel Delaware, destinato alla futura produzione di altri modelli[6].

Pochi mesi dopo l'entrata in commercio della Karma sono stati evidenziati dei difetti che hanno portato al richiamo delle autovetture prodotte, con conseguenti costi da parte dell'azienda[7]. A questo si aggiunsero le difficoltà del fornitore di batterie che ha dichiarato bancarotta nell'agosto del 2012, con conseguente arresto della produzione della Karma[8].

Nell'agosto 2012, Tony Posawatz ex direttore della linea della Chevrolet Volt, viene nominato nuovo amministratore delegato con Henrik Fisker come presidente esecutivo. Nell'ottobre del 2012, a causa dell'uragano Sandy, la Fisker ha subito anche notevoli danni ad uno stock di 338 vetture depositate al porto di Newark in attesa di essere consegnate[9].

Henrik Fisker si dimette nel marzo 2013, ufficialmente dopo dei contrasti con il management sulla strategia di business.

Il 23 novembre 2013 la Fisker ha dichiarato bancarotta e il 17 febbraio 2014 la tecnologia e le proprietà della Fisker Automotive sono stati rilevati dall'azienda cinese Wanxiang per una cifra che si aggira intorno ai 149 milioni di euro[10], mentre l'uso del marchio è rimasto nella disponibilità del fondatore che ha creato una nuova società nel 2016[11].

Note modifica

  1. ^ Fisker Tramonto, su omniauto.it, 20 settembre 2006. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  2. ^ (EN) 2007 Fisker Latigo CS, su automobilemag.com, 27 giugno 2007. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  3. ^ Faceva tortellini, ora produce il bolide elettrico che va ai 250, su ilgiornale.it, 27 maggio 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  4. ^ (EN) Valmet Automotive announces a Letter of Intent for an Assembly Contract with Fisker Automotive, su valmet-automotive.com, 15 luglio 2008. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2008).
  5. ^ (EN) US Energy Secretary Chu Announces $528 Million Loan for Advanced Vehicle Technology for Fisker Automotive, su lpo.energy.gov, 22 settembre 2009. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2011).
  6. ^ (EN) Fisker Automotive to Buy U.S. Assembly Plant to Build Affordable Plug-in Hybrid Cars, su prnewswire.com, 27 ottobre 2009. URL consultato il 6 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2016).
  7. ^ (EN) Fisker Recalling 239 Karma Plug-In Hybrids for Fire Hazard, su wheels.blogs.nytimes.com, 30 dicembre 2011. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  8. ^ (EN) Fisker Karma production at standstill, su yle.fi, 30 novembre 2012. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  9. ^ (EN) Fisker Automotive Agrees to End XL Insurance America Suit, su bloomberg.com, 22 febbraio 2013. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  10. ^ (EN) Court clears sale of hybrid car maker Fisker to China's Wanxiang, su reuters.com, 18 febbraio 2014. URL consultato il 6 febbraio 2017.
  11. ^ (EN) Henrik Fisker Putting His Name Back On New Premium Electric Car Company, su hybridcars.com, 4 ottobre 2016. URL consultato il 6 febbraio 2017.

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