Franca Batich

pittrice italiana

Franca Batich (Trieste, 19 gennaio 1940) è una pittrice italiana.

Biografia

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Formazione

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Franca Batich inizia da giovanissima a provare un profondo interesse verso le arti figurative e a dipingere, seguendo gli insegnamenti di maestri tra cui Giovanni Giordani, Frida de Reya, Alice Psacaropulo, incamminandosi su un proprio originale percorso nella pittura contemporanea.[1]

Attività

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Con le prime mostre in ambito universitario negli anni Sessanta avvia la sua partecipazione alla vita culturale e artistica della sua città, Trieste, tra l'altro dirigendo per 15 anni la galleria d'arte Malcanton. L'apprezzamento di pubblico e critici la spinge ad intensificare l'attività espositiva; dopo numerose collettive in Italia e all'estero, a partire dal 1993 sviluppa così una serie di mostre personali, in cui si delineano sempre più i contenuti formali ed esistenziali che costituiscono il filo conduttore e la base della sua ricerca, che si richiama spesso a poeti come Eugenio Montale e il concittadino Umberto Saba.[2]

Opere e tecnica

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Oli, collage, materia, tecniche miste per rappresentare spazio e tempo catturati nell'istante e proiettati in una dimensione astratta, con grandi campiture di colore e pennellate materiche che creano luoghi irreali e deserti infiniti. I suoi quadri nascono da sensazioni interiori e spirituali, da un lavorio istintivo in continua antitesi con la materia a tal punto di creare qualcosa di “bizzarro perché è il quadro stesso a dettare le sue leggi, a voler essere una cosa invece di un'altra”.

I lavori della Batich sono un insieme di colori accesi e di tinte più sobrie, da rossi intensi con vibrazioni solari accanto a gradazioni di grigio e nero che rendono uno stato tonale; colori usati con pienezza, che a seconda della densità dei materiali e dei supporti possono creare movimento e consistenza fisica o fissità contemplativa. Claudio Magris conia la definizione rosso Batich per la particolare tonalità di colore che la contraddistingue.[3]

Nel suo naturalismo astratto Batich ha recentemente introdotto il filone di quelli che chiama "i teatri", popolati di "marionette emancipate", assemblate in caotici equilibri in cui i fili conservano una loro autonomia geometrica.

Alcune critiche

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Marianna Accerboni scrive che «Franca Batich rappresenta una delle artiste più significative del secondo Novecento triestino, poiché attraverso un'inesausta ricerca ha saputo interpretare con nitida delicatezza e intensità, con tecnica ineccepibile e raffinata originalità le pulsioni di un'epoca, i suoi problemi e le sue emozioni.»[4]. Barbara Romani parla di «Un naturalismo astratto, quello di Batich, che non è rappresentazione del mondo esteriore ma solamente di quello intimo attraverso la visualizzazione di forme, linee e colori. Le grandi e dense distese di colore sono attraversate da linee che si intersecano, formano triangoli, spazi metafisici, conducono a un punto focale che sta al di là del quadro, appunto altrove. Questi sottili fili si perdono nella lontananza, nello spazio e nel tempo, ma contemporaneamente danno il senso dell'orizzonte, della misura fra il cui e ciò che sta al di là».[5]

Per Aldo Castelpietra «...il teatro che vuol dire guardare, contrapposto al dramma che vuol dire agire, è la grande passione di Franca Batich. Ed è così che le vuote tele di iuta si riempiono progressivamente delle spazialità di grandi teatri deserti e polverosi, di massicce ma contemporaneamente eleganti oscurità che incombono su nude lampadine eroiche e striminzite. I suoi quadri, diventati palcoscenici per le capriole dei ruoli così come dei saltimbanchi, anche quando si popolano di figure, trattano pur sempre di figure malinconicamente vuote. E il Vuoto continua così a essere, dietro i colori della ribalta, il vero motivo ispiratore».[6]

Alcune mostre

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  • 1993 - Inseguire il Vento - Sala Comunale d'Arte - Trieste
  • 1997 - Il circo e le sue metamorfosi - AIAT - Trieste
  • 1998 - Dietro le Quinte Galleria Grandangolo - Trieste
  • 1998 - Linea d'Orizzonte - Galleria Piccardi - Trieste
  • 1999 - Qui e Altrove - Circ. Assicurazioni Generali - Trieste
  • 2005 - Occidente - Biblioteca Statale - Trieste
  • 2007 - E fu sera e fu mattina - Biblioteca Statale - Gorizia
  • 2009 - Prospettive sul filo dell'immaginario - Galleria Giudecca 795 - Venezia
  1. ^ Tino Sangiglio, Franca Batich: diario di un'anima, Arti Figurative, Istituto Giuliano
  2. ^ Alessandro Mezzena Lona, Un viaggio nell'arte di Franca Batich, Il Piccolo, 28-11-2008
  3. ^ Claudio Magris, "Franca Batich, Inseguendo il Vento", Trieste 2008; prefazione
  4. ^ Marianna Accerboni, Arte, "Il Piccolo", Trieste, 1993
  5. ^ Barbara Romani, Qui e altrove, Artecultura, 1999
  6. ^ Aldo Castelpietra, Soavi scenografie, "Il Piccolo", Trieste, 1989"

Bibliografia

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  • Franca Batich, Inseguendo il Vento, Franco Rosso Editore, Libri d'Arte, Trieste 2008; prefazione di Claudio Magris
  • Cataloghi mostre a Palazzo Marenzi – Sindacato Artisti Pittori Scultori Incisori – Trieste
  • Dizionario degli Artisti di Trieste, dell'Isontino, dell'Istria e Dalmazia – Hammerle Editori di Trieste 1996 – di Claudio H. Martelli
  • Excerpta – Artisti del Friuli-Venezia Giulia – Presentati da Fabio Favretto e Vito Svito – 2004
  • Arte Triveneta 2000 – Ediz. Piva – Padova (Regione Veneto)
  • Cataloghi del Centro Friulano Arti Plastiche di Udine
  • DARS – Parole e Silenzi – Mostra censimento indagine artiste Friuli-Venezia Giulia – edito dal Centro Arti Plastiche Udine
  • Cento e più opere nella prospettiva di un museo – di Enzo Santese – Biblioteca Cominiana 1994
  • Catalogo In-Coerenze creative – Artisti a Trieste Oggi - Comune di Trieste – Assessorato alla Cultura 1996 – Museo Revoltella
  • Contemporary Artists from Trieste – fascicolo con foto e recensioni critiche per la mostra all'Istituto Italiano Di Cultura New York 1989
  • Catalogo Internazionale Art Nurnberg 1989
  • Arte Italiana Contemporanea volume per il Veneto/Friuli-Venezia Giulia - Ediz. La Ginestra Firenze 1989
  • BI.D.Art. 88 Bergamo Ediz. Alexia
  • Interart Salzburg – International Messefur moderne KunstSalisburgo 1985

Collegamenti esterni

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  • Franca Batich, su francabatich.com.
  • Galleria, su giudecca795.com. URL consultato il 23 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2009).
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