Gasthof Krone

Gasthof Krone
Localizzazione
Stato	Svizzera
Divisione 1	Appenzello Esterno
Località	Gais
Indirizzo	Dorfplatz 6
Coordinate	47°21′45″N 9°27′12.82″E / 47.3625°N 9.45356°E Coordinate: 47°21′45″N 9°27′12.82″E / 47.3625°N 9.45356°E
Informazioni generali
Condizioni	In uso
Costruzione	1780-1781
Inaugurazione	1780
Uso	albergo

La Gasthof Krone ("Locanda Corona") è un edificio storico a Gais. È classificato dal governo svizzero come bene culturale di importanza nazionale.^[1]

Storia modifica

Già presente dopo l'incendio di Gais del 1780, venne ricostruita immediatamente nel 1780-1781, tanto che due mesi dopo l'incendio il secondo piano era già stato completato.^[2] Sfruttando la crescente popolarità della cittadina come centro di terapie a base di siero di latte, la locanda inizio l'attività di cura nel 1814.^[3] Nel 1833 l'edificio venne riconvertito e esteso alla sua forma attuale.^[4] Al 2022, l'edificio ospita un albergo.

Descrizione modifica

Entrata della locanda

Prima della riconversione del 1833, l'edificio appariva come una robusta casa con timpano in legno che si affacciava a sud, con un tetto a capanna incurvato verso il lato est. Dopo il 1833, la locanda ha tre piani d'altezza, un tetto a padiglione, e un rivestimento di scandole sopra il seminterrato. La torretta a otto lati è rinforzata da un tettuccio. Le finestre sono a schiere fino al primo piano, mentre sono a croce nei piani superiori. La veranda in ghisa risale all'incirca al 1860-1870.^[2]

Nell'ala a nordest è situata un'enorme cantina, probabilmente una struttura precedente all'incendio, con volta a botte e dodici gradini che portano al piano di sotto. L'entrata è a forma rettangolare, con una porta a due ante in ferro con rifiniture rustiche stile rococò. Nel salotto si trova un buffet a tre assi in noce, risalente probabilmente intorno al 1814, e con un mobile da lavabo con serratura.^[2]

Note modifica

^ (DE) Inventario della protezione beni culturali con oggetti d’importanza nazionale e regionale - AR (PDF), su babs.admin.ch, Ufficio federale della protezione della popolazione, 1º gennaio 2022. URL consultato il 22 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2021).
^ ^a ^b ^c Steinmann, pp. 334-335.
^ Steinmann, p. 294.
^ Steinmann, p. 305.

Bibliografia modifica

(DE) Eugen Steinmann, Die Kunstdenkmäler des Kantons Appenzell-Ausserrhoden, a cura di Società di Storia dell'Arte in Svizzera, Vol. 2, Basilea, Birkhäuser Verlag, 1980. URL consultato il 22 aprile 2022.