Gerardo Sergi

militare italiano

Gerardo Sergi (Portoscuso, 25 marzo 1917Roma, 24 marzo 1944) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Gerardo Sergi
NascitaPortoscuso, 25 marzo 1917
MorteRoma, 24 marzo 1944
Cause della morteucciso
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCarabinieri
Anni di servizio1941
GradoBrigadiere
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959) [1]
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Biografia modifica

Nacque a Portoscuso, provincia di Cagliari, il 25 marzo 1917, figlio di Salvatore e Antonietta Puddu.[2] Carabiniere nella Legione C.C. di Roma, dopo aver conseguito il diploma magistrale nel 1939, ottenne di frequentare il corso accelerato per allievi sottufficiali nella Scuola di Firenze. Promosso vicebrigadiere nel maggio 1939, dal 10 giugno dell'anno successivo venne mobilitato all'atto della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna, e prestò servizio nella Stazione Carabinieri di Palma di Montechiaro e dal dicembre all'VIII Battaglione C.C. col quale, partito per l'Albania il 1º gennaio 1941, partecipò alla compagnia contro la Grecia.[2] Nel giugno dello stesso anno fu trasferito alla IV Brigata Carabinieri dove nel maggio 1942 fu promosso brigadiere. Rientrato in Italia, prestava servizio in Roma nella compagnia comando dell'VIII Battaglione allorché venne dichiarato l'armistizio con gli Alleati.[2] Rimase vittima dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, e fu poi insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«Sottufficiale dei carabinieri, appartenente al fronte della resistenza, si prodigava senza sosta nella dura lotta clandestina contro l'oppressore tedesco trasfondendo nei suoi compagni di lotta il suo elevato amor di Patria e il suo coraggio. Incurante dei rischi cui si esponeva, portava a compimento valorosamente le numerose azioni di guerra affidategli. Arrestato dalla polizia nazi-fascista, sopportava stoicamente, durante la detenzione, le barbare torture e affrontava serenamente la fucilazione, pago di aver compiuto il suo dovere verso la Patria oppressa, con l'olocausto della vita. Roma, ottobre 1943-24 marzo 1944.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 7 dicembre 1951.[4]

Note modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.408.
  2. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 1952, Esercito, registro 2, pagina 287.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 408.

Collegamenti esterni modifica