Giancarlo Rosati (Asmara, 3 settembre 1938Parma, 1º novembre 2020[1]) è stato un medico italiano. Fu plurispecializzato e ricercatore psichico(Parapsicologia). Da studioso di metafisica si appassionò alla filosofia himalayana; su questo argomento fu autore di oltre 60 libri quasi interamente incentrati sulla ricerca e sulla metafisica oltre ad alcuni romanzi editi con lo pseudonimo Juan Karro. Alcuni dei libri sono stati tradotti in inglese, francese e sloveno.

Giancarlo Rosati

I primi anni ad Asmara modifica

Nato in Etiopia, allora colonia italiana dopo la guerra cessata il 5 maggio 1936, da genitori italiani. Il padre Aldo era titolare di un'officina meccanica ad Asmara mentre la madre era casalinga. Essendo nato in Eritrea frequentò le scuole medie presso l'Istituto Comboni ad Asmara.

Sviluppò in quegli anni la sua passione per la conoscenza per la mente umana. Collaborò con vari giornali eritrei, in particolare con i giornali di Asmara, dove viveva. Curò una rubrica "Inchiesta sulla gioventù asmariana" sul Quotidiano Eritreo. In seguito scrisse sul Lunedì del Medio Oriente, su Veritas e Vita e su Mai Tacli[2].

Formazione modifica

In Eritrea, frequentò il collegio Comboni, e, a seguito del percorso di 12 anni di studi, ottenne il diploma dell'Università di Oxford (General Certificate of Education presso l'università di Oxford) che gli consentì l'accesso a tutte le università inglesi o italiane.

Tornato a Parma per completare il percorso di medicina, conseguì la laurea nel 1965 in Medicina e chirurgia presso l'Università degli Studi di Parma seguendo in seguito il programma di rotating internship, sviluppato per i medici che dovevano affrontare da soli e lontani da centri attrezzati le proprie diagnosi prestando le cure necessarie ai pazienti. Ottenne specializzazioni in odontostomatologia, anestesia e rianimazione, igiene, medicina scolastica, medicina preventiva, medicina psicosomatica e ipnosi medica.

Appena completato il corso decise di tornare in Etiopia dove viveva ancora la sua famiglia di origine. Dal suo ritorno fu subito impegnato nell'ospedale governativo Iteghe Menen di Asmara, poi chiamato "Regina Elena" al tempo del Governo coloniale italiano.

Direzione dell'ospedale AFABET modifica

 
Giancarlo Rosati con l'imperatore Hailé Selassié durante la visita all'ospedale di Af Abet.

Negli anni successivi venne affidata a Rosati la direzione di un ospedale costruito nel medio piano eritreo dove fu, successivamente, anche medico regionale del Sheikh e Barka'.

L'ospedale di Afabet[N 1]., inaugurato dal Negus era una moderna struttura che ospitava diversi reparti, tra cui chirurgia, medicina generale e malattie infettive. Assunse il ruolo di "Hakim", termine che indica il "medico", per le 24 tribù della zona. Durante quel periodo, si specializzò in anestesia e rianimazione, partecipando anche a corsi avanzati di pediatria.

Nel 1967, dopo aver trattato una paziente che si rivelò essere la sorella di Sheikh, un sufhi musulmano considerato da alcuni discendente di Maometto, iniziò ad esplorare i primi misteri della conoscenza metafisica. Questo incontro lo portò ad approfondire lo studio della metafisica con particolare attenzione ai segreti dell'essere umano e al mistero divino. I dialoghi con il sufhi furono oggetto di uno dei suoi libri ("Un sufhi mi svelò il segreto").

Durante la sua permanenza in Africa studiò alcuni veggenti eritrei; in particolare entrò in contatto con alcuni sensitivi abissini e riportò su alcuni suoi libri le esperienze dirette.

Il ritorno in Italia modifica

All'inizio della guerra civile che sconvolse l'eritrea, Rosati fu costretto a tornare in Italia, stabilendosi a Parma dove aprì un ambulatorio medico. La sua conoscenza dell'arabo gli permise di assistere gli immigrati extracomunitari che iniziavano ad arrivare in Italia.

Nel 1970, insieme al collega Francesco Didio, vinse un concorso pubblico del comune di Parma per il ruolo di medico igienista. Successivamente, per dodici anni, assunse il ruolo di dirigente dell'ufficio Profilassi del Dipartimento di igiene e sanità di Parma.

Negli anni '70, fondò a Parma un centro di medicina psicosomatica e ipnosi medica, proseguendo la sua indagine sulle potenzialità della psiche umana e sulla teoria della reincarnazione attraverso l'ipnosi. Stabilì anche uno "Speciale Parapsicologia", ovvero un gruppo di ricerca che contava tra i suoi membri l'Ing. Scalvini, attivo presso l'Istituto di Fisica dell'Università di Parma.

In quegli anni pubblicò articoli su Parmavì e calloborò con "Luce e ombra", una rivista di parapsicologia, insieme alla narratrice Paola Giovetti. Fondò e diresse come direttore scientifico il centro studi "Esperienze psichiche" a Parma.

Dal 1979 è stato membro dell'Accademia Tiberina.

Nel 1996, insieme alla moglie e ai figli, istituì lo studio Metafora a Parma, un'équipe di psicologi specializzata in sostegno psicologico per individui, coppie e famiglie, nonché in ipnosi medica e regressiva.

Lo studio della metafisica e Sathya Sai Baba modifica

 
Giancarlo Rosati insieme a Sathia Sai Baba in uno dei loro incontri.

Durante i suoi viaggi, fatti soprattutto in Oriente, nel 1987, Rosati visitò Puttaparthi, un villaggio nel sud dell'India, nella regione dell'Andhra Pradesh, dove incontrò Sai Baba, una figura spiritualmente significativa per molti ricercatori, considerata da alcuni come un'incarnazione divina.

Questo incontro ebbe un profondo impatto su Rosati, che iniziò ad approfondire maggiormente lo studio della metafisica. Attraverso Sai Baba, Rosati ebbe l'opportunità di esplorare le scritture vediche.

Nel corso degli anni, Rosati tornò più volte a visitare l'India per approfondire la sua comprensione di Sai Baba.

Rosati approcciò lo studio di Sai Baba e tematiche affini con un metodo scientifico e ne riporterà gli esiti su alcuni suoi libri.

Nel 1988, un viaggio di ricerca in Kashmir, ispirò Rosati nella scrittura del libro "Gesù ribelle palestinese", e a produrre un docufilm correlato ("Gesù in Kashmir"), esplorando temi storico-spirituali.

Nel 1993, divenne responsabile nazionale (Chairman) per l'organizzazione Sathya Sai Italia[3]. Questa fa a sua volta parte dell'organizzazione spirituale fondata da Sai Baba nel 1963, con l'obiettivo di promuovere la realizzazione della divinità interiore dell'uomo.

L'organizzazione Sathya Sai è oggi presente in tutto il mondo.

Tenne numerose conferenze ed elaborò alcuni docufilm sull'argomento Sai Baba tra i quali Sai Baba, Io Sono tuo o La voce dell'Avatar.

Riconoscimenti modifica

  • Nel 1984 riceve un premio internazionale "Ercole d'oro" per la specialistica.
  • Il 1° maggio 1986 riceve il premio Knights of Cypro.
  • Il 7 dicembre 1985 riceve il premio Cavaliere del Lavoro dell'Europa Unita dell'International Business Corporation.

Opere modifica

Libri modifica

Juan Karro (pseudonimo) modifica

Note modifica

Annotazioni
  1. ^ Per la posizione dell'ospedale, cfr.: (EN) Afabet Hospital, su doctor4africa.com. URL consultato il 18 marzo 2024.
Fonti
  1. ^ Addio a Giancarlo Rosati, il medico senza frontiere, in Gazzetta di Parma, 21 novembre 2020. URL consultato il 18 marzo 2024.
  2. ^ Mai tacil, su maitacli.it. URL consultato il 28 marzo 2024.
  3. ^ cesnur, su cesnur.com. URL consultato il 27 marzo 2024.

Bibliografia modifica

Arrticoli

Collegamenti esterni modifica