Giorgio Paglia

patriota, partigiano e antifascista italiano

Giorgio Paglia (Bologna, 9 marzo 1922Costa Volpino, 21 novembre 1944) è stato un patriota, partigiano e antifascista italiano, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Giorgio Paglia
Giorgio Paglia
Soprannometenente Giorgio o Tempesta[1]
NascitaBologna, 9 marzo 1922
MorteCosta Volpino, 21 novembre 1944
Cause della morteEsecuzione
Luogo di sepolturaAlzano Lombardo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Resistenza partigiana
ArmaFanteria
CorpoAlpini[2]
CVL
Unità53ª Brigata Garibaldi 13 Martiri di Lovere
Anni di servizio1943-1944
GradoTenente[3]
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna d'Italia (1943-1945)
DecorazioniMedaglia d'oro al valor militare
Studi militariScuola militare Teulié, corso C. Camozzini[4]
Frase celebreo tutti o nessuno!
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Lapide presso il cimitero di Volpino

Biografia modifica

Nato a Bologna da Guido e Maria Teresa Pesenti, ma appartenente ad una delle famiglie più in vista di Alzano Lombardo in provincia di Bergamo, Giorgio Paglia frequenta la Scuola militare "Teulié" e poi si iscrive alla facoltà di ingegneria presso il Politecnico di Milano. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu chiamato alle armi, dovendo quindi interrompere gli studi.

Nel 1943 diviene allievo ufficiale degli alpini nella Scuola di Cerveteri, e dopo l'armistizio si distinse nei combattimenti per la difesa di Roma contro i tedeschi occupanti. Tornò quindi al nord dove, ricercato dagli emissari della repubblica di Salò si aggregò alle unità partigiane presenti nella zona di Bergamo. Il suo coraggio e la sua audacia gli permisero di prendere il comando, nonostante la giovane età, di una squadra della 53ª Brigata Garibaldi, che operava sui monti tra la Val Seriana e Val Cavallina, luoghi strategici per il controllo all'accesso della Val Camonica. Gli venne dato il nome di battaglia tenente Giorgio e fu protagonista dei combattimenti che, da agosto a novembre 1944, misero in difficoltà i repubblichini e le SS, che però riuscirono a sorprenderlo alla Malga Lunga con la sua squadra, il 17 novembre 1944.

Il rastrellamento, avvenuto ad opera di reparti della Legione Tagliamento, aveva infatti provocato il ferimento di due partigiani e, finite le munizioni, Giorgio Paglia accettò la resa a patto che i feriti venissero curati. Ma alle parole non seguirono i fatti e, a resa avvenuta, i feriti vennero uccisi a pugnalate e il rimanente della squadra fu deportata a Lovere.

Dopo un processo sommario, furono tutti condannati a morte, ad eccezione di Giorgio Paglia, a cui era stata concessa la grazia, in quanto figlio di un militare volontario in A.O. e decorato: suo padre Guido era stato un eroe della Guerra d'Etiopia, caduto nella conquista del massiccio dell'Uork Amba il 27 febbraio 1936 e Medaglia d'oro al valor militare[5]. Ma lui, dopo essersi visto respingere per l'ultima volta la richiesta di liberazione di tutti i suoi compagni, rifiutò la grazia adducendo la frase «O tutti o nessuno!», e chiese di essere fucilato per primo.

Era il 21 novembre 1944, e tutti i partigiani vennero fucilati al cimitero di Volpino, frazione di Costa Volpino. Venne sepolto nel cimitero di Alzano Maggiore.

Onorificenze e riconoscimenti modifica

Bergamo ha intitolato a questo suo Cittadino onorario una via nella parte centrale della città; lo stesso hanno fatto numerosi altri comuni nella stessa provincia.

Medaglia d'oro modifica

«Valoroso ufficiale partigiano durante un violento scontro con preponderanti forze fasciste, dopo strenua resistenza veniva sopraffatto e catturato con pochi superstiti dei suoi eroici partigiani, ormai stremati di forze e privi di munizioni. Per non esporre i propri compagni alla rappresaglia nemica, neppure tentava la possibilità di fuga offertagli da un audace contrattacco di altri partigiani accorsi per salvarlo. Condannato a morte sdegnosamente rifiutava la grazia della vita concessa a lui solo, perché figlio di eroico decorato di medaglia d’oro al valor militare e, in un sublime impeto di fraterno amore, dichiarava di voler seguire la sorte dei suoi compagni e chiedeva di essere fucilato per primo. All’atto dell’esecuzione bollava i suoi carnefici con roventi parole e orgogliosamente si dichiarava reo della più nobile delle colpe: di amare la Patria. Fulgido esempio di incomparabile spirito di sacrificio e di altruismo.»
— Costa Volpino (Bergamo), 21 novembre 1944[6]

Laurea modifica

Frequentava il quarto anno di Ingegneria al Politecnico di Milano. L'istituto universitario, nel dopoguerra, gli ha conferito la laurea honoris causa in ingegneria.

Note modifica

  1. ^ Paglia Giorgio detto Tempesta, su Storia e memoria di Bologna. URL consultato il 2 aprile 2023.
  2. ^ ANPI Alzano Lombardo, Caduti Partigiani di Alzano, su anpialzano.it.
  3. ^ Giuliana Bertacchi (a cura di), La Resistenza ad Alzano Lombardo, Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, 1995.
  4. ^ Associazione Nazionale ex Allievi Scuola Militare Teulié, Calendario 2010 (PDF), su teuliex.com.
  5. ^ Motivazione del conferimento della M.O.V.M. a Guido Paglia, su quirinale.it.
  6. ^ Motivazione del conferimento della M.O.V.M. a Giorgio Paglia, su quirinale.it.

Bibliografia modifica

  • Matteo Alborghetti, La 53. Brigata Garibaldi Tredici Martiri: settembre 1943-aprile 1945, Milano, Mursia, 2012, ISBN 9788842548195.
  • A. Mandelli, Alzano nei secoli: storia dell'antica comunità alesana, Bergamo, Industrie grafiche Cattaneo, 1988.

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