Giuliano de' Medici (arcivescovo)
Giuliano de' Medici di Castellina (Firenze, 1574 – Pisa, 16 gennaio 1636) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Giuliano de' Medici arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 1574 a Firenze |
Elevato arcivescovo | 21 giugno 1620 dal cardinale Roberto Ubaldini |
Deceduto | 16 gennaio 1636 a Pisa |
Biografia
modificaAppartenente ad un ramo cadetto dei Medici, i marchesi della Castellina, nacque a Firenze nel 1574 da Raffaele di Francesco, primo marchese di Castellina[1], e Costanza di Pietro Alamanni.
Cameriere segreto di papa Leone XI per un certo periodo, nel 1592 diventò canonico della cattedrale di Firenze. Dal 1608 al 1618 fu ambasciatore presso la corte imperiale asburgica a Praga: in quel periodo funse da tramite per la fitta corrispondenza scientifica fra l'astronomo di corte Giovanni Keplero e il pisano Galileo Galilei[2], diventandone in un certo modo il confidente[3].
Gli vennero affidate anche altre missioni diplomatiche per conto del Granducato di Toscana: a Francoforte sul Meno e in Polonia nel 1612, in Spagna dal 1619 al 1621, a Mantova nel 1626 e a Susa nel 1636.
Venne consacrato arcivescovo di Pisa nel 1620. Nel 1627 inaugurò il seminario diocesano (oggi sede del Museo dell'Opera del Duomo di Pisa), dopo i lavori di riadattamento cominciati da Carlo Antonio Dal Pozzo.
Nel 1621 morì Cosimo II, a cui successe il figlio undicenne Ferdinando II. Il giovane granduca venne affiancato, oltre che dalla madre Maria Maddalena d'Austria e dalla nonna paterna Cristina di Lorena, da un consiglio di reggenza in cui compariva anche Giuliano.[4]
Rimase a Pisa fino alla morte, avvenuta il 16 gennaio del 1636[5]. Il suo monumento funebre è presente nella controfacciata del Duomo pisano.
Genealogia episcopale
modificaLa genealogia episcopale è:
- Cardinale François de Joyeuse
- Cardinale Jacques du Perron
- Cardinale Roberto Ubaldini
- Arcivescovo Giuliano de' Medici
Note
modifica- ^ Raffaele fu nominato marchese nel 1628 e morì nello stesso anno; la sua discendenza si estinse nel 1705. Dalla linea di suo zio paterno Giulio originerà in seguito il ramo dei Medici Tornaquinci, tuttora esistente.
- ^ Keplero dedicò la Dissertatio cum Nuncio sidereo, sua risposta al Sidereus Nuncius galileiano, proprio a Giuliano.
- ^ Sul suo inserimento nella rete di patronaggio che si stese intorno allo scienziato, propiziandone il rientro da Padova a Firenze, v. la corrispondenza del 1610 citata da Richard S. Westfall, "Science and Patronage: Galileo and the Telescope", Isis 76, no. 1 (1985): 21, unitamente alla lettera che nello stesso senso scriveva il cardinal Francesco Maria Del Monte.
- ^ Il Consiglio, deciso da Cosimo II per via testamentaria e rimasto in carica fino al 1627, comprendeva Giuliano, Orso d'Elci, Niccolò dell'Antella e il marchese Fabrizio Colloredo.
- ^ Secondo Pius Bonifacius Gams, in Series episcoporum Ecclesiae catholicae quotquot innotuerunt a beato Petro apostolo, Giuliano morì qualche giorno prima, il 6 gennaio
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Stefania Pastore, MEDICI, Giuliano de’, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- Giuliano de' Medici, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) David M. Cheney, Giuliano de' Medici, in Catholic Hierarchy.
- Giuliano su The Medici Archive Project, su documents.medici.org. URL consultato il 17 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2015).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315255493 · ISNI (EN) 0000 0000 4259 889X · BAV 495/238503 · LCCN (EN) n91110148 · BNF (FR) cb17073758j (data) |
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