Il Go-honzon (御本尊, "Oggetto di culto", dalla pronuncia giapponese dei caratteri cinesigo che è un titolo onorifico, e 本尊 hon-zon, cioè "oggetto di culto") è un maṇḍala iscritto su di una pergamena redatta in caratteri cinesi e sanscrito.

Il Gohonzon (御本尊) che, secondo una tradizione, fu affidato da Nichiren (日蓮, 1222-1282) al suo discepolo Nikkō (日興, 1246-1333)

Si tratta dell'oggetto di culto del Buddhismo Nichiren, scuola buddhista giapponese fondata nel XIII secolo dal monaco buddhista Nichiren (日蓮, 1222-1282).

Il Go-honzon è, nella scuola Nichiren Shōshū, una fedele copia del Dai-Gohonzon (大, giapp. dai, "grande") è stato inciso 200 anni dopo la morte di Nichiren non esistendo la tecnologia necessari per poterlo fare in quel periodo storico, in una tavola lignea e conservato tutt'oggi nel padiglione Hōan-dō (奉安堂), presso il tempio Taiseki-ji (大石寺), dalla scuola Nichiren Shōshū fondata dal discepolo di Nichiren, Nikkō (日興, 1246-1333). La Nichiren Shōshū è stata fondata nel 1919. Esso nella Nichiren Shōshū riceve, prima di essere affidato ad un credente, la Cerimonia dell'"Apertura degli occhi" per permettere a chi pratica di fronte ad esso di fondere la propria natura con quella del Buddha (Kyo-chi Myo-go) e conseguire immediatamente l'illuminazione.

Il Go-honzon non simboleggia alcuna divinità, ma è la vita stessa del "Buddha originale" (本佛, hon butsu), titolo attribuito dalla Nichiren Shōshū e dalla Soka Gakkai.

Questo maṇḍala è trascritto in inchiostro sumi (墨絵) con la funzione di aiutare ogni singolo essere vivente a realizzare la vera entità di tutti i fenomeni attraverso la "Legge mistica" rappresentata dal daimoku (題目).

Davanti ad esso il fedele medita, prega, esprime gratitudine e ricerca la condizione che la base dottrinaria buddhista di questa scuola considera la più alta, nell'essere umano e nell'universo, la condizione che viene ad identificarsi con la stessa "Legge Fondamentale di causa ed effetto", e manifesta attivamente la decima delle condizioni possibili (nella visione buddhista mahāyāna del principio dei dieci mondi, 十界 giapp. jùkai): la 'buddhità '(lo stato di buddha, 佛 giapp. butsu).

La realizzazione dell'"illuminazione", nel Buddhismo Nichiren, è una condizione dinamica che si manifesta attraverso il vivo interessamento per lo stesso raggiungimento dell'"illuminazione" da parte delle altre persone attraverso azioni concrete nella propria vita, l'invocazione, del daimoku (nam myōhō renge kyō 南無妙法蓮華経), e la recitazione del gongyō (勤行, lett. servizio devozionale) che corrisponde alla recitazione di due capitoli del Sutra del Loto, cioè di un brano del II capitolo (comunemente indicato come 方便品 giapp. hōben-hon) e del XVI capitolo (壽量品 juryō-hon) sono i due capitoli fondamentali ma si leggono e recitano anche altri. Fino al 1993, anche la Soka Gakkai aveva dei Gohonzon analoghi, ma da quella data ha cominciato a sostituirli con delle riproduzioni di un Gohonzon trascritto dal 26° Sommo Patriarca della Nichiren Shōshū, Nichikan (1663-1726).

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