Grande Attrattore

convergenza nello spazio di ammassi di galassie

In astronomia, il Grande Attrattore è un ammasso di galassie che si trova in corrispondenza del centro gravitazionale di Laniakea, il superammasso locale a cui appartiene anche la Via Lattea.

Panoramica del cielo nell'infrarosso vicino. La posizione del grande attrattore è indicata dalla freccia blu in basso a dx con l'etichetta Norma & Great Attractor.

La forza gravitazionale esercitata dal Grande Attrattore influenza il moto di circa 100.000 galassie (inclusa la Via Lattea) contenute all'interno di una regione grande centinaia di milioni di anni luce.

Le galassie contenute nel Grande Attrattore sono tutte spostate verso il rosso in accordo con la Legge di Hubble, come se si stessero allontanando da noi e ognuna dall'altra. Ma ognuna mostra, sovrapposto a questo spostamento, un moto generale sufficiente a rivelare all'interno dell'Attrattore una concentrazione di massa equivalente a decine di migliaia di galassie.

Immagine ripresa dal Hubble Space Telescope della regione di spazio dove è presente il Grande Attrattore

Localizzazione modifica

Le prime indicazioni di una deviazione rispetto all'espansione uniforme dell'universo furono notate nel 1973 e successivamente nel 1978. La localizzazione del Grande Attrattore fu poi determinata nel 1987-88[1][2] e la sua distanza stimata tra 150 e 250 milioni di anni luce (250 è la stima più recente), nella direzione delle costellazioni dell'Hydra e del Centauro. Sembra che la concentrazione sia dominata dall'Ammasso del Regolo (ACO 3627),[3] un massiccio ammasso di galassie contenente una preponderanza di galassie grandi e vecchie, molte delle quali sono in collisione con le loro vicine, e spesso emettono grandi quantità di onde radio.

I tentativi ulteriori di studio nel campo del visibile di questo fenomeno trovano difficoltà a causa della direzione di osservazione, vicino al piano della nostra Via Lattea e quindi oscurata dalle grandi quantità di gas e polveri presenti nella zona di evitamento.

Ipotesi sulla massa modifica

Nel 1992 si ritenne che le stime sui segnali provenienti dal Grande Attrattore fossero influenzate dall'effetto Malmquist.[4] Studi condotti nel 2005, nell'ambito di ricerche a raggi X sulla zona d'ombra galattica, hanno tuttavia indicato che la massa del Grande Attrattore è molto inferiore a quanto si pensava precedentemente e stimabile in 4-6 × 1015 masse solari o 1046 kg.[5][6] Il movimento della nostra galassia e del gruppo locale[7][8] sembra invece dovuto all'attrazione di un ammasso di galassie molto più massiccio e situato ad una distanza molto maggiore (ca. 650 milioni di a.l.), vicino al Superammasso di Shapley.[6][9]

Note modifica

  1. ^ Lynden-Bell et al, Spectroscopy and photometry of elliptical galaxies. V - Galaxy streaming toward the new supergalactic center, Astrophysical Journal, Part 1 (ISSN 0004-637X), vol. 326, March 1, 1988, p. 19-49.
  2. ^ Dressler et al, Spectroscopy and photometry of elliptical galaxies - A large-scale streaming motion in the local universe, Astrophysical Journal, Part 2 - Letters to the Editor (ISSN 0004-637X), vol. 313, Feb. 15, 1987, p. L37-L42.
  3. ^ R. C. Kraan-Korteweg, in Lecture Notes in Physics 556, edited by D. Pageand J.G. Hirsch, p. 301 (Springer, Berlin, 2000).
  4. ^ A general analytical solution to the problem of Malmquist bias due to lognormal
  5. ^ L. Staveley--Smith, et al., An H I Survey of the Great Attractor Region w Mapping the Hidden Universe: The Universe Behind the Milky Way - The Universe in HI, red. R. C. Kraan--Korteweg, P. A. Henning, H. Andernach, ASP Conf. Ser. 218, 207 (2000) [1]
  6. ^ a b Krzysztof Bolejko e Charles Hellaby, The Great Attractor and the Shapley Concentration, GRG 40, 1771 (2008), su springerlink.metapress.com, Springer US. URL consultato il 1º ottobre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2018).
  7. ^ R. J. Smith et al., Bulk-flow and β from the SMAC Project w Cosmic Flows 1999: Towards an Understanding of Large-Scale Structure, red. S. Courteau, M. A. Strauss, J. A. Willick, ASP Conf. Ser. 201, 39 (2000) [2]
  8. ^ J. L. Tonry et al., The Surface Brightness Fluctuation Survey of Galaxy Distances. II. Local and Large-Scale Flows, ApJ 530, 625 (2000) [3]
  9. ^ ifa.hawaii.edu/press-release

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàLCCN (ENsh94000379 · BNF (FRcb12481819n (data) · J9U (ENHE987007558774705171
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