Grazia (periodico)

rivista settimanale italiana femminile

Grazia è un settimanale femminile italiano fondato nel 1938[1]. Fondata dalla Mondadori, dal 2023 è pubblicata dal gruppo francese Reworld Media[2].

Grazia
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Linguaitaliano
Periodicitàsettimanale
Generefemminili
Fondazione1938
EditoreReworld Media
Diffusione cartacea139 184 (fonte: ADS, febbraio 2018)
Diffusione digitale33 149 (fonte: ADS, febbraio 2018)
DirettoreSilvia Grilli
VicedirettorePiero Macchioni
ISSN1120-5113 (WC · ACNP)
Sito webwww.grazia.it
 

La rivista è edita in licensing anche in altri paesi: in Germania da febbraio 2010,[3] in Francia da agosto 2009,[4] in Russia da marzo 2007,[5] in Croazia da febbraio 2006 (mensile),[6] in Slovenia da marzo 2012 (mensile),[7] in Spagna da ottobre 2014,[8] in Australia da aprile 2016,[9] nei Paesi Bassi da agosto 2007,[10] in India da aprile 2008 (mensile),[11] in Bulgaria da marzo 2004 (mensile),[12] in Corea da febbraio 2013 (mensile),[13] in Arabia da novembre 2014 (mensile),[14] in Pakistan da febbraio 2017 (quindicinale),[15] in Gran Bretagna da febbraio 2005,[16] in Medio Oriente da novembre 2005,[17] in Serbia da maggio 2006 (mensile),[18] in Cina da febbraio 2009,[19] in Messico da novembre 2013 (mensile)[20] e in Marocco da dicembre 2015 (mensile).[21]

Storia modifica

 
Prima copertina Grazia 1938 Mondadori
 
Grazia 24 dicembre 2002 copertina Mondadori
 
Grazia 25 gennaio 2018 copertina Mondadori

I primi quarant'anni modifica

Le origini di Grazia risalgono alla precedente rivista settimanale Sovrana, edita dal 1927[22]. Il primo numero di Grazia uscì il 10 novembre 1938. Il sottotitolo era “Un’amica al vostro fianco”.[23] La rivista si rivolgeva al pubblico delle signore borghesi, allora normalmente casalinghe, e l'orientamento morale, prima che politico, era conservatore[24].

La rivista si occupava soprattutto di moda, ma anche di attualità, passatempi, lavori femminili e viaggi. Vi erano poi alcune rubriche volte a sviluppare un dialogo con le lettrici[25]. Nei primi anni la scrittrice Wanda Bontà tenne una fortunata rubrica, "Vivere in due"[26]; gli articoli furono raccolti nel volume Il diario di Clementina (1941-42).

A metà anni cinquanta erano divenute di moda le rubriche di galateo tenute da redattrici con nomi altisonanti (come "Contessa Clara Ràdjanny von Skèwitch," di Irene Brin). Arnoldo Mondadori propose a Colette Rosselli di tenere a sua volta una rubrica di bon ton su Grazia, così la scrittrice ideò per la rubrica lo pseudonimo di Donna Letizia[27][28]. Con quest'ultimo Rosselli ha tenuto, fino al 1978, la rubrica intitolata Il saper vivere.[29] Donna Letizia rispondeva alle domande riguardanti questioni di galateo e buone maniere, con humour e ironia. A questa rubrica fa riferimento anche Francesco Guccini nella canzone Il compleanno del 1970 con il verso «Su Grazia hai imparato a ricevere gli ospiti...».

La rubrica della posta, "Ditelo pure a me", era tenuta dalla "signorina Quickly"[30] e si rivolgeva in particolare alle ragazze alle prese con i primi amori. La linea generale in proposito era quella di consigliare alle adolescenti di confidarsi subito con la madre, ritenuta "la migliore amica"[24].

La rubrica religiosa fu gestita per molti anni da padre Virginio Rotondi, allora personaggio popolare. Negli anni settanta la rubrica fu curata da Frate Indovino[24].

Negli anni sessanta le rubriche di posta aumentarono e si specializzarono. Nacquero così "La posta della fortuna" (astrologia), "Lo psicologo", "Mamme e bambini", "La musica" (classica), "Le canzoni", "Gli artisti", "L'antiquario", "Vetrina" (proposte per gli acquisti), "Diamoci una mano" (solidarietà a lettori bisognosi), "Letti per voi" (libri), "Saper mangiare" (dietologia), "Cinepagella", "Stasera usciamo o guardiamo la TV?", "Studio legale", "Donne e motori", "L'architetto", "La bellezza", "Il grafologo". Inoltre nacquero i clubs per le lettrici[24].

Negli anni settanta, nonostante l'esplosione del movimento femminista e il referendum sul divorzio, Grazia si mantenne su posizioni tradizionaliste in merito al ruolo della donna. Rimaneva il periodico delle donne appartenenti a una "borghesia agiata, soddisfatta del suo stato, pochissimo desiderosa di cambiare"[24]. La tiratura era intorno alle 450 000 copie.

Il rinnovamento modifica

Sotto la direzione di Carla Vanni (in carica da febbraio 1978 a novembre 2006)[31] vengono più volte aggiornati la grafica e i contenuti della rivista. Nel 1997 Grazia adotta un nuovo formato e carta e inchiostro opaco. Nel maggio del 2003, invece, viene introdotto il tema dell'easy chic. Nel 2007, sotto la direzione di Vera Montanari, il settimanale assume maggiore uniformità con particolare attenzione allo stile e all'attualità, caratteristiche che negli anni lo hanno caratterizzato maggiormente.[31]

Nel 2012 la rivista viene coinvolta nel rinnovamento delle testate di Mondadori avviato da Ernesto Mauri. Il 10 maggio 2013 il settimanale è in edicola con un nuovo formato – più grande – con attenzione maggiore al settore moda e alle notizie: le tendenze sono le maggiori linee guida di Grazia. I cambiamenti vengono attuati con lo scopo di rendere il settimanale più in linea con il modello internazionale del network.[31]

Nel 2011 viene inaugurato il sito Grazia.it, ridisegnato successivamente con l'intento di fornire alle utenti un flusso unico di stimoli e informazioni.[32]

Grazia.it modifica

Inaugurato nel 2011, il sito presenta suggerimenti su moda e bellezza, aggiornamenti su celebrità e sul loro stile, gallerie multimediali su tendenze e streetstyle, video o audio di interviste e i commenti degli opinionisti e l'editoriale pubblicati sul numero in edicola.[32]

Sul sito è presente anche il contributo apportato da una rete di blogger, italiane e straniere, e dalle digital influencer.[32][33]

Nell'ottobre 2016 la rivista, in collaborazione con The Blond Salade di Chiara Ferragni, organizza una mostra presso la Triennale di Milano dal titolo "You-The digital fashion revolution", con l'intento di celebrare e istituzionalizzare il ruolo delle fashion blogger.[32][34]

All'interno del portale Grazia.it è presente un canale dedicato a Grazia Factory, progetto all'interno del quale le influencer selezionate saranno protagoniste di racconti originali, shooting e video.

Grazia Factory è composto da rubriche in continuo aggiornamento: "Hot Now", dedicata alla presentazione dei talenti all'interno della Factory; "Double Style", con servizi fotografici dedicati al confronto tra due look; "A week in style with", con all'interno servizi che raccontano i "7 days looks" delle protagoniste e "Selected by", che racconta le influencer attraverso le loro diverse passioni e interviste a persone che raccontano il presente sempre più inclusivo.[35]

Grazia International Network modifica

Le attività della rete hanno inizio nel 2005 sotto la direzione editoriale di Carla Vanni. La conferenza stampa per il lancio del network si svolse all’Hotel Principe di Savoia di Milano il 29 novembre 2005; tra i relatori Fabrizio D’Angelo e Roberto Briglia.[36]

L'obiettivo del progetto è quello di sviluppare le edizioni estere del periodico. Nel settembre 2007 si hanno otto edizioni a seguito della nascita dell'edizione olandese della rivista. L'edizione inglese di Grazia – lanciata da Emap nel 2005 – vince il premio Magazine Icon of the Year, titolo conferito per innovazione e creatività del prodotto.[36]

Il 29 agosto 2009 Mondadori France lancia il settimanale Grazia in Francia.[31]

Viene organizzata periodicamente una conferenza globale della rete per far incontrare i gruppi di lavoro dei vari paesi. Lo scopo è quello di innescare uno scambio di esperienze e idee, condividere ricerche e studi e, infine, informare il network sui nuovi progetti.[32]

"Mondadori International Business" è la società per le attività internazionali, con presidente e amministratore delegato Carlo Mandelli.[32]

Le edizioni del settimanale Grazia nel mondo – presente in cinque continenti con venti edizioni – formano una rete con un lettorato aggregato di circa 17 milioni di lettori al mese con più di 10 milioni di copie vendute (su base mensile), 35 milioni di utenti unici al mese, 13 milioni di follower sui social media e oltre 600 numeri pubblicati ogni anno (dati Mondadori).[32][37][38]

Nel 2021 l'edizione USA è premiata come miglior rivista debuttante dell'anno. Il riconoscimento è stato assegnato dal Magazine Innovation Center presso l'Istituto di giornalismo e nuovi media dell'Università del Mississippi[39].

Grazia Next Glam Award modifica

Grazia Next Glam Award, alla sua prima edizione nel 2015, è un evento dedicato ai nuovi talenti internazionali e organizzato da Grazia International.[40]

La vincitrice del concorso è stata la stilista coreana Jihye Park; a decretare la sua vittoria una giuria presieduta da Carla Vanni (direttrice del Grazia International Network), con Giorgio Armani, Mario Dell’Oglio, la stilista Stella Jean e Jane Reeve.[41]

Altri progetti modifica

80 anni di Grazia modifica

Nel 2018 la rivista festeggia 80 anni di vita con progetti ed eventi nei quali sono stati coinvolti lettrici e celebrità, il mondo della moda e della bellezza e investitori pubblicitari.

"Young since 1938", ovvero "giovane dal 1938", con l'8 che appare rovesciato – a richiamo del simbolo di infinito – è lo slogan scelto per celebrare l'ottantesimo compleanno della rivista.[32][42]

L'11 gennaio 2018 si è tenuto l'evento capofila dei festeggiamenti che ha visto come protagonista di uno showcase Francesca Michielin. In contemporanea è uscito in edicola un numero di Grazia interamente dedicato alle generazioni Y e Z, con un'intervista alla cantante e i contributi di Aurora Ramazzotti, Valentina Ferragni (fashion influencer), il duo Benji&Fede, Sofia Goggia (campionessa italiana di sci), la blogger danese Sophia Roe, la youtuber Sofia Viscardi e la it-girl Luna Bonaccorsi. Nella sezione moda sono state racchiuse le tendenze di stile delle fashion influencer e it- girl, mentre nelle pagine dedicate alla bellezza, le tendenze beauty che incontrano i gusti delle nuove generazioni.[43]

il 17 settembre 2018 si è tenuto, presso la Rotonda della Besana di Milano, l'evento cardine delle celebrazioni degli 80 anni della rivista. Nella serata si è assistito a un evento ispirato ai valori che hanno reso Grazia un marchio in continua evoluzione: made in Italy, internazionalità, creatività e sostenibilità. L’evento, patrocinato dal Comune di Milano e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, ha visto coinvolti Ernesto Mauri, amministratore delegato del Gruppo Mondadori, Silvia Grilli, direttrice della rivista e Carla Vanni, direttrice del Grazia International Network. Tra gli ospiti: Pixie Lott, Ireland Basinger Baldwin, figlia di Kim Basinger e Alec Baldwin, Patty Pravo, Eleonora Abbagnato, il soprano Carly Paoli, Victoria Cabello, Filippa Lagerback, Alessia Marcuzzi e la giornalista Mia Ceran.

Michelangelo Pistoletto, in occasione dell'evento, ha realizzato Terzo Paradiso, opera composta esclusivamente da copie recuperate della rivista.[38]

Mondadori per gli altri modifica

A seguito del crollo della diga del Vajont (9 ottobre 1963) e dell'alluvione di Firenze (4 novembre 1966), Mondadori organizza interventi mirati di assistenza. Per il primo, Grazia, insieme alle riviste Epoca, Confidenze e Topolino, organizza manifestazioni, raccolte fondi e invia colonne di automezzi per far fronte alle necessità della gente di Longarone. Per l'alluvione di Firenze, invece, vengono inviate colonne di automezzi in soccorso.[44]

Grazia con "Cash & Rocket" modifica

Nel 2015 Grazia ha preso parte a "Cash & Rocket", raccolta fondi di larga scala a favore dei bambini africani. Questa iniziativa vede coinvolte 70 donne tra le più influenti nei settori arte, cinema, moda, musica e scienza. "Cash & Rocket" ha devoluto il ricavato a tre diverse ONG. Lo scopo della raccolta è costruire scuole e portare assistenza alle persone.[45]

Direttori modifica

 
Silvia Grilli
  • Raul Radice, dal 1938 a ottobre 1939
  • Mila Contini Caradonna,[23] Giorgio Mondadori, Anna Maria Tedeschi, Dino Falconi, negli anni '40
  • Emilia Kuster Rosselli 1949
  • Nando Sampietro, negli anni '50
  • Renato Olivieri, negli anni '60
  • Pier Boselli, da marzo 1970 a marzo 1974[46]
  • Nando Sampietro, marzo 1974 a marzo 1976[47]
  • Andreina Valli, dal 15 marzo 1976 a febbraio 1978
  • Carla Vanni, da febbraio 1978 a novembre 2006[48]
  • Silvia Grilli, da novembre 2006 a gennaio 2007
  • Vera Montanari, da gennaio 2007 a dicembre 2012[49]
  • Silvia Grilli, 2ª volta, dal 6 dicembre 2012[31]

Note modifica

  1. ^ Scheda completa nel Catalogo Italiano dei Periodici.
  2. ^ Mondadori perfeziona la cessione di Grazia e Icon a Reworld Media, su primaonline.it. URL consultato il 15 gennaio 2023.
  3. ^ (EN) Germany, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 31 agosto 2018).
  4. ^ (EN) France, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 27 settembre 2018).
  5. ^ (EN) Russia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 2 settembre 2018).
  6. ^ (EN) Croatia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 27 settembre 2018).
  7. ^ (EN) Slovenia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 23 agosto 2018).
  8. ^ (EN) Spain, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 31 agosto 2018).
  9. ^ (EN) Australia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 30 agosto 2018).
  10. ^ (EN) Holland, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 27 settembre 2018).
  11. ^ (EN) India, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato l'11 ottobre 2018).
  12. ^ (EN) Bulgaria, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 29 agosto 2018).
  13. ^ (EN) Korea, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 19 settembre 2018).
  14. ^ (EN) Arabia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 19 settembre 2018).
  15. ^ (EN) Pakistan, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 2 settembre 2018).
  16. ^ (EN) Uk, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 14 settembre 2018).
  17. ^ (EN) Middle East, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 19 settembre 2018).
  18. ^ (EN) Serbia, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 26 ottobre 2018).
  19. ^ (EN) China, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 27 settembre 2018).
  20. ^ (EN) Mexico, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 2 settembre 2018).
  21. ^ (EN) Morocco, in Grazia International. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 31 agosto 2018).
  22. ^ 1770-1987 Cronologia del giornalismo femminile, su Giornalismo e Storia. URL consultato il 15 maggio 2020 (archiviato il 12 giugno 2018).
  23. ^ a b Album Mondadori 1907/2007, 2007, p. 168.
  24. ^ a b c d e Laura Lilli, La stampa femminile in Valerio Castronovo e Nicola Tranfaglia (a cura di), La stampa italiana del neocapitalismo, Bari, Laterza, 1976, pagg. 253-304
  25. ^ Raffaella Celentano, Le riviste di moda italiane: la storia nascosta tra i merletti, su snapitaly.it. URL consultato il 10 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  26. ^ Wanda Bontà, su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 27 agosto 2019 (archiviato il 27 agosto 2019).
  27. ^ Colette Rosselli Ma non troppo, Longanesi & C., 1986
  28. ^ Colette Rosselli Case di Randagia, Longanesi & C., 1989
  29. ^ Laura Laurenzi Vada fuori dal salotto Archiviato il 12 giugno 2018 in Internet Archive. in La Repubblica del 31 ottobre 1984
  30. ^ Serena Giusti, Evoluzione del ruolo della donna nella-società italiana attraverso l'analisi del periodico femminile dagli anni cinquanta ad oggi
  31. ^ a b c d e Grande libro dell'informazione, 2018, p. 174.
  32. ^ a b c d e f g h Grande libro dell'informazione, 2018, p. 175.
  33. ^ Scheda editoriale, in Mediamond.it. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2018).
  34. ^ Chiara Ferragni e 'Grazia' in Triennale, una mostra per raccontare la rivoluzione digitale, in Il Giorno, 6 ottobre 2016. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato il 13 ottobre 2016).
  35. ^ Grazia lancia 'Grazia Factory' e dà voce a più di 20 nuove influencer, in Donna Moderna, 4 dicembre 2017. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato il 29 marzo 2018).
  36. ^ a b Album Mondadori 1907/2007, 2007, p. 768.
  37. ^ Grazia International Network: dieci anni di successi per l'edizione russa di Grazia, in Gruppo Mondadori, 30 marzo 2017. URL consultato il 13 settembre 2018 (archiviato il 28 ottobre 2018).
  38. ^ a b Grazia, l'unico fashion magazine italiano nel mondo, compie 80 anni, in Gruppo Mondadori, 17 settembre 2018. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 27 ottobre 2018).
  39. ^ Grazia Usa premiato come miglior giornale debuttante nel 2021, su primaonline.it. URL consultato il 17 gennaio 2022.
  40. ^ Da Armani alla Wintour Milano si riempie di vip, in ilGiornale.it. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato il 30 gennaio 2016).
  41. ^ ECCO LA COLLEZIONE DEL "GRAZIA NEXT GLAM AWARD", in Mediamond.it, 25 febbraio 2016. URL consultato il 25 ottobre 2018 (archiviato il 12 maggio 2019).
  42. ^ website created by TVN S.r.l - www.televisionet.tv - Davide Catalano - Salvatore Lentini - Marco Arcangeli - Matteo Meneghetti, Grazia è ‘Young since 1938’: al via le iniziative per gli 80 anni del magazine Mondadori [collegamento interrotto], su pubblicitaitalia.it. URL consultato il 13 settembre 2018.
  43. ^ Gli 80 anni di "Grazia": magazine ed eventi dedicati ai giovani, in ilGiornale.it. URL consultato il 27 ottobre 2018 (archiviato il 27 ottobre 2018).
  44. ^ Album Mondadori 1907/2007, 2007, p. 404.
  45. ^ Panorama, Grazia con "Cash & Rocket", in Panorama. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  46. ^ Portale storico della Presidenza della Repubblica, su archivio.quirinale.it. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato il 31 gennaio 2019).
  47. ^ Arnoldo Mondadori (1889-1971) – Diacritica, su diacritica.it. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato il 19 gennaio 2019).
  48. ^ Carla Vanni, ex direttore di Grazia sospesa due mesi dalla professione | Ordine dei Giornalisti, su odg.mi.it. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato il 19 gennaio 2019).
  49. ^ Vera Montanari, addio a Grazia e a Mondadori/ La giornalista e il marito Nini Briglia "vittime" della ristrutturazione dei periodici voluta da Marina Berlusconi, su Affaritaliani.it. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato il 19 gennaio 2019).

Bibliografia modifica

  • Alessandra Raggio (a cura di), Album Mondadori 1907/2007, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2007, ISBN 978-88-370-6081-7.
  • Grande libro della stampa italiana e dell’informazione online, Editoriale Genesis srl, 2016.
  • Grande libro dell'informazione: stampa e online, Supplemento di Prima Comunicazione, Genesis, 2018.

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