Guerrino Nicoli

partigiano italiano

Guerrino Nicoli (Chivasso, 12 agosto 1927[1]Avigliana, 26 giugno 1944) è stato un partigiano italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia modifica

Nacque a Chivasso il 12 agosto 1927, figlio di Nello e Maurina Filippini.[2] Appena conclusa la scuola di avviamento professionale a Settimo Torinese, venne assunto come operaio alle "Ferriere" della Fiat.[3] Se ne allontanò subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943, per entrare in una delle prime formazioni partigiane.[3] Il ragazzo, con il nome di "Balilla", divenne un po' la mascotte della 43ª Divisione autonoma, che operava tra la Valle di Susa e la Valle Chisone e che, dopo il 26 giugno 1944, sarebbe stata intitolata a Sergio De Vitis.[3]

Cadde in combattimento per difendere il suo comandante di squadra, durante un attacco sfortunato che i partigiani della Brigata "Carlo Carli", comandata da Eugenio Fassino, condussero contro il presidio nazifascista di Avigliana, stanziato presso il Dinamitificio Nobel. Con Decreto del Presidente della Repubblica in data 16 marzo 1956 fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]

Al giovane partigiano è dedicata una scuola media statale a Settimo Torinese.

Onorificenze modifica

«Giovane diciassettenne, animato da alto spirito di Patria e di libertà, non esitava a lasciare la casa paterna per prendere parte alla lotta contro i nazifascisti, segnalandosi in ogni circostanza per ardimento e coraggio notevoli e riportando ben due ferite in combattimento. Nel corso di un attacco ad un forte presidio avversario, cui partecipava con il consueto entusiasmo, visto cadere ferito il proprio comandante, non esita a lanciarsi addosso ad un ufficiale repubblichino che sta per finirlo e lo abbatte con un colpo di pistola, ma la pronta reazione di fuoco avversaria pone fine alla sua eroica e giovane vita tutta dedita ai più nobili ideali. Avigliana, 26 giugno 1944.[5]
— Decreto del Presidente della Repubblica del 16 marzo 1956.[6]

Note modifica

  1. ^ Silvio Bertotto, Il ragazzo al fulmicotone, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2005.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.183 del 24 luglio 1957, pag.2756.
  3. ^ a b c Combattenti Liberazione.
  4. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p.481.
  5. ^ Quirinale - scheda
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti il 4 marzo 1957, registro n.3 Presidenza, foglio n.315.

Bibliografia modifica

  • Silvio Bertotto, Il ragazzo al fulmicotone, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2005.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 481.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN33137836 · ISNI (EN0000 0000 4346 5247 · LCCN (ENno2006020708 · GND (DE131667947 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006020708