Guido Visconti di Modrone, II duca di Grazzano Visconti

nobile e militare italiano

Guido Visconti di Modrone, II duca di Grazzano Visconti (Milano, 9 dicembre 1901El Alamein, 14 ottobre 1942), è stato un nobile e militare italiano, ufficiale del Regio Esercito.

Guido Visconti di Modrone
Guido Visconti di Modrone in una fotografia d'epoca
II Duca di Grazzano Visconti
Stemma
Stemma
In carica16 dicembre 1941 –
14 ottobre 1942
PredecessoreGiuseppe Visconti di Modrone
SuccessoreLuigi Visconti di Modrone
TrattamentoSua Grazia
Don
Altri titoliDuca del Regno napoleonico d'Italia
Marchese di Vimodrone
Conte di Lonate Pozzolo
Signore di Corgeno
Consignore di Somma
Consignore di Crenna
Consignore di Agnadello
Patrizio milanese
NascitaMilano, 9 dicembre 1901
MorteEl Alamein, 14 ottobre 1942 (40 anni)
Luogo di sepolturaEl Alamein
DinastiaVisconti di Modrone
PadreGiuseppe Visconti di Modrone
MadreCarla Erba
ConsorteFranca dei Marchesi Viviani della Robbia
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Giovinezza modifica

Patrizio milanese, primogenito del conte, nel 1937 creato duca, Giuseppe Visconti di Modrone e di donna Carla Erba, trascorre l'infanzia e la giovinezza in una delle famiglie più in vista di Milano, insieme a sei tra fratelli e sorelle, uno dei quali è il futuro regista Luchino Visconti.

Carriera militare modifica

Presta il servizio militare nel Savoia Cavalleria come ufficiale di complemento. Il 12 aprile 1926, a Firenze, sposa donna Franca dei Marchesi Viviani della Robbia (Firenze 28 gennaio 1905 - 16 aprile 2003). Dal matrimonio non nascono figli e, qualche anno dopo, sembra ci sia un legame sentimentale tra Visconti e l'attrice Elsa De Giorgi.[senza fonte]

Negli anni Trenta si trasferisce in Libia, dove acquista una grande azienda agricola.

Seconda guerra mondiale e morte modifica

Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene richiamato in servizio e, nel 1941, chiede di passare alla nuova specialità dei paracadutisti.

Comandante dell'11ª compagnia del IV battaglione Paracadutisti della "Folgore", col grado di capitano, entra in linea con i suoi uomini a Deir el Munassib, poco prima della Seconda battaglia di El Alamein. Chiamato a rapporto da un ordine errato del comandante del battaglione (Maggiore Vincenzo Patella), Visconti deve attraversare a piedi, in pieno giorno, una striscia di terreno esposta alla costante osservazione nemica e battuta dal tiro della sua artiglieria. Pur consapevole di andare incontro a morte praticamente certa, Visconti si astiene dal richiamare l'attenzione del comando sull'evidente inopportunità dell'orario fissato per il rapporto. Ferito gravemente alla schiena da un colpo di 88, muore poco dopo.[1]

Onorificenze modifica

«Volontario paracadutista, quale comandante di compagnia in settore particolarmente esposto all'offensiva nemica era di costante esempio nel respingere il nemico che per ben tre volte tentava di sopraffare la posizione della compagnia. Nell'ispezionare i propri elementi avanzati, sottoposti a micidiale fuoco nemico, veniva ferito gravemente. Continuava ad esercitare il comando lasciandolo solo dietro ordine superiore. Conscio dell'imminente fine si doleva di non poter morire tra i suoi uomini.»
— Deir el Munassib (A.S.) settembre - ottobre 1942

Note modifica

  1. ^ Testimonianza scritta di Bruno de Camillis, detto "ultimo colpo" della Folgore ad El Alamein

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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